Sanità territoriale e liste d’attesa in sanità, le priorità della Cgil

Cgil, Fp e Spi impegnati per “migliorare e difendere il sistema pubblico socio sanitario che garantisca una risposta di qualità, universale e solidale”. Questo il senso di una lunga nota che indica quali sono le priorità del sindacato in tema di sanità.
“Molti, troppi – dice la nota – sono impegnati a mettere in difficoltà il sistema, per poi proporre con forza soluzioni privatistiche e di mercato. Con il superamento delle Asl, abbiamo i nuovi ambiti territoriali, tre distretti (Piana di Lucca, Valle del Serchio e Versilia) e la nuova Asl di Area Vasta Nord Ovest (Lucca, Pisa, Livorno, Massa – Carrara). A noi non resta che prendere atto dei nuovi assetti istituzionali, definire analisi e proposte condivise fra i diversi soggetti  resenti nel territorio in ogni singolo Distretto. Bisogna fare sistema, definendo analisi e proposte condivise, fra distretto sanitario e conferenza zonale dei sindaci, con la direzione aziendale ed il coinvolgimento costante delle organizzazioni sindacali, così come è previsto dalla legge e dagli accordi regionali. Sulle questioni riguardanti le problematiche socio sanitarie è necessario riprendere il tavolo di confronto territoriale con il direttore del distretto sanitario e con la conferenza zonale dei sindaci della Piana di Lucca. Rispetto a ciò intendiamo dare un nostro contributo sulle cose da fare a partire dalla zona distretto della Piana di Lucca. Le nostre priorità per un sistema socio sanitario migliore, un contributo sulle cose da fare. Deve essere fatto il profilo di salute, che manca da diversi anni per poi con il piano integrato di salute concordare priorità e progetti, forti e condivisi, da portare in area vasta”.

Territorio e case della salute
“Si tratta – dice la Cgil sul tema della sanità territorial – di rafforzare e consolidare le due case della salute attivate (Marlia e Campo di Marte) e programmare progetti ad hoc per fare ancora tre case della salute, una al Turchetto per la zona est della Piana, una a San Leonardo e una nella zona sud di Lucca a Pontetetto oltre alla implementazione il distretto a Sant’Anna. Si tratta di garantire un sistema socio sanitario che abbia al centro la prevenzione alla malattia e la presa in carico e la cura delle persone nel territorio evitando e o limitando la necessità di ricovero in ospedale”.
Liste di attesa
“E’ un problema che come Cgil, Fp e Spi abbiamo posto con forza in modo prioritario all’azienda sanitaria Toscana Nord Ovest (Livorno-Pisa-Lucca-Viareggio- Massa/Carrara) – dice la Cgil – Su questo è aperta una campagna di raccolta firme per abbattere le liste di attesa in sanità. I tempi lunghi per avere risposte per visite specialiste, per la diagnostica e per gli interventi chirurgici, spesso brevi se si ricorre all’intramenia ed al privato, rappresentano una non risposta al bisogno delle persone. Su questo rivendichiamo l’apertura immediata di uno specifico tavolo, conoscere ed analizzare i problemi relativi alle liste di attesa ed il loro evolversi per progettare e programmare interventi che abbiano come obiettivo l’abbattimento delle liste di attesa, dandoci come priorità le liste di attesa più lunghe. A questo scopo valutare con attenzione quanto avviato o fatto nei diversi distretti dell’Asl Toscana Nord-Ovest”.
Consultori
“Come emerso dalla statistica fornita dall’Asl nord ovest – conclude la nota – rispetto alle altre realtà, l’attività dei consultori da noi risultano fortemente insufficienti nelle risposte date, nella prevenzione e cura per i soggetti interessati fra cui le donne e non solo. Da qui la necessità di aprire un tavolo di confronto specifico, più volte promesso e non fatto. Come Cgil, invitiamo il direttore del distretto sanitario e il presidente della Conferenza dei sindaci a riaprire tre tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria, sulle questioni riguardanti: la definizione del profilo di salute e con il piano integrato di salute concordare priorità e progetti; le liste di attesa, verifica di quanto fatto e sul da fare; una verifica dell’attività dei consultori e degli interventi programmati o da programmare per adeguare le risposte alle esigenze, problemi delle persone; fare il punto sul sistema dei servizi socio sanitari nel territorio attuali e quelli previsti (case della salute, letti di cure intermedie, serviozi alla persona, non autosufficienza ed altro…)”.

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