E’ stato un Capodanno amaro per alcuni dipendenti della Snai di Porcari. Sei degli undici esuberi, infatti, hanno deciso di lasciare l’azienda con gli incentivi proposti, mentre altri 4 saranno ricollocati con contratto part time nei reparti non destinati ad essere ‘accorpati’ o smantellati mentre un altro dipendente ha optato per il trasferimento.
Certo, osservano i sindacati, per nessuno di loro si è trattato di una scelta facile. “Ma il rischio era quello di rimanere senza ammortizzatori sociali”, commenta la segretaria provinciale di Fim Cisl Narcisa Pellegrini, coordinatrice nazionale al tavolo della vertenza Snai.

Vertenza che mercoledì (10 gennaio) dovrebbe vedere consumarsi l’ultimo capitolo, nel corso dell’incontro con i vertici dell’azienda convocato a Firenze. Dovrebbe a questo punto ormai trattarsi soltanto di una mera formalità, visto che è stato già disegnato il destino dei dipendenti dichiarati in esubero dall’azienda, nell’ambito dell’apertura della nuova procedura di licenziamento collettivo.
Non sarebbe stato infatti possibile chiedere un’ulteriore proroga degli ammortizzatori sociali che erano stati ottenuti nell’accordo che aveva ‘sospeso’ i licenziamenti fino al 31 dicembre scorso. Così, si aperta una ‘trattativa’ con gli 11 dipendenti che a Porcari erano in ‘sovrannumero’ secondo l’azienda. Per quattro cambieranno mansioni e contratto di lavoro: sarà part time, se sarà formalizzato l’accordo, e i lavoratori saranno trasferiti ad altri reparti. Gli altri 6, invece, hanno deciso di licenziarsi in modo da avere almeno gli incentivi, proposti dall’azienda per le ‘fuoriuscite’ volontarie di personale.