Fiom, sciopero di otto ore e presidio a Kme

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Sciopero di otto ore, indetto da Fiom Cgil Lucca, venerdì 10 ottobre, davanti alla Kme di Fornaci di Barga. “Un’azienda simbolo del nostro territorio – dice Emilio Cecchini, coordinatore della Rsu di Kme e membro della segreteria Fiom provinciale – e un esempio lampante dell’assenza di politiche industriali di questo governo”. Perché se la situazione dell’industria metalmeccanica è abbastanza stabile nella Piana, è in Garfagnana che questo settore soffre di più.

“La Garfagnana è ormai deindustrializzata – spiega Mauro Rossi, segretario provinciale Fiom -. L’Alumil praticamente non esiste più, la ditta Quilici viene da un concordato fallimentare e da un fallimento e si sta riprendendo solo ora, la Corghi ha spesso dipendenti in cassa integrazione, per non parlare della Kme, che con l’indotto supera gli 800 lavoratori, dove non hanno neppure gli ammortizzatori. Ecco perché la protesta partirà da questa azienda. Ci saranno anche le istituzioni locali, che abbiamo invitato, e la Cgil. La mobilitazione – prosegue Rossi – è per dire no ai ripetuti attacchi ai diritti di chi lavora. Questo governo sta seguendo ricette vecchie per superare la crisi senza rendersi conto che così la peggiora e, cosa ancora più grave, attua un’offensiva mediatica fortissima per mettere i più deboli gli uni contro gli altri. Il Jobs Act non porta più lavoro, lede i diritti dei lavoratori. Nel paese c’è bisogno di concrete politiche industriali che rilancino il manifatturiero, di nuove riforme sugli appalti per impedire il dumping al ribasso, di una riforma degli ammortizzatori sociali, di combattere il precariato”. Un’altra iniziativa di mobilitazione, sempre il 10 ottobre, sarà anche in Versilia, precisamente in Darsena, dove persistono disagi legati alla disoccupazione. Ma il vero nodo della protesta sembra essere Kme – che allo sciopero della scorsa settimana ha partecipato con il 75% dei dipendenti –  anche alla luce dei contatti che avrebbe con il presidente Renzi. “L’isolamento di Kme risulta ancora più eclatante – racconta Cecchini – se si pensa che il suo presidente, Manes, è amico intimo del premier. Un altro legame tra il territorio e il governo è il senatore Marcucci. Possibile che nessuno abbia mai parlato a Renzi dei problemi alla Kme? Vedere un’azienda così importante in queste condizioni è tristissimo. La crisi del settore del rame è evidente e noi abbiamo fatto di tutto per arginarla, ma il vero problema è che il governo non fa nulla per rivitalizzare questo mercato. In Francia una legge impone di dotare gli edifici di tubature di rame, hanno tutelato le produzioni e questo ha ridato slancio ad un settore in crisi. Il rame è igienico ed ecologico, può essere utilizzato come ottimo isolante per i tetti. Perché non lo facciamo anche in Italia? Il fatto che la Kme stia soccombendo è l’emblema della totale assenza di un piano industriale nazionale”.

Alice Baccini

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