Economia in crisi, anche Lucca e la Toscana si rifugiano sul web

La crisi si fa sentire a Lucca e in provincia. Come in tutta Italia l’economia risente dei cali di consumi e sono tante le attività commerciali che nel 2014 hanno chiuso i battenti. Come riportato anche in questo articolo apparso poco tempo fa sul nostro quotidiano on line, tra queste si contano 182 aziende del settore manifatturiero, 256 attività nel settore delle costruzioni, 238 aziende che operavano nel commercio, di cui 129 attività che vendevano al dettaglio e 109 che lavoravano nella ristorazione. Con queste cifre Lucca risulta essere al secondo posto in Toscana, dopo Firenze, per il tasso di fallimenti nelle imprese. Per aiutare imprese e disoccupati sono stati stanziati un miliardo e mezzo di euro, tra Fondo Sociale Europeo e Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. La somma è destinata al periodo 2014/2020, e servirà per rinnovare il sistema produttivo e far ripartire le imprese e l’occupazione, con settori di riguardo come quelli della cultura e del turismo. Nel concreto si parla di 792 milioni di euro con il Por Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e 732 milioni con il Por Fse (Fondo Sviluppo Europeo).

Tra gli obiettivi compaiono l’innovazione, gli investimenti nella produzione e gli aiuti all’internazionalizzazione, ma anche interventi mirati all’efficienza e al risparmio energetico. Il 35 per cento dei fondi sarà destinato ai giovani, si contano 67 milioni di euro per i tirocini di orientamento, e 38 milioni per la formazione professionale. 73 milioni di euro serviranno invece per l’alternanza scuola-lavoro e il Servizio Civile Nazionale, mentre 36 milioni saranno utilizzati per riqualificare le imprese, soprattutto nelle aree di crisi.
Dal commercio alla ristorazione sono tante le aziende che hanno subito gli effetti della crisi, oltre a quelle che hanno chiuso quest’anno, molte altre lamentano profitti inferiori agli anni passati. Nel complesso tante aziende cercano canali diversi per poter superare la crisi delle vendite, primo fra tutti è il web, grazie alla possibilità di vendere online. La crisi si supera nel web, verrebbe da dire, e in effetti secondo le statistiche il mercato online sembra reggere l’urto della crisi, grazie al fatto che su internet anche il piccolo commerciante può ampliare la propria clientela, che non è più solo quella che si presenta nel negozio fisico: il sito online di un’azienda, piccola o grande che sia, può essere contattato da clienti in tutto il mondo
Le ragioni del successo della vendita online è da ricercare nella migliore connessione a internet, e nella qualità dei servizi offerti online. Un settore che sembra resistere alla crisi anche grazie al web è quello legato alla bellezza e al fitness. Ad esempio secondo l’azienda specializzata nella vendita di attrezzi per il fitness Enerfit Sport è in crescita l’interesse per le attrezzature di ultima generazione da parte delle palestre, ma anche chi si allena in casa va spesso alla ricerca dell’ultima novità tecnologica. Quello del fitness infatti, come anche il campo della bellezza e del benessere in generale, sembra un settore destinato a crescere in Europa come in Toscana.
In tutta Europa sono circa 400mila i saloni di bellezza, con un milione di addetti. In Toscana sono novemila le aziende che operano nel settore delle acconciature, tremila in quello dell’estetica, sono 1100 solo in provincia di Pisa, di cui 300 attività nel comparto estetica e un centinaio nel fitness. In tutta Italia esistono 10mila strutture legate al mondo del benessere, nella fattispecie si tratta di palestre. In Toscana sono 600, di cui trecento registrate come imprese, mentre le altre sono iscritte come circoli sportivi e associazioni. A Pisa le palestre sono un centinaio, ma il numero è destinato a crescere.
Da quel che si nota dando uno sguardo ai numeri, gli italiani (ma pare in tutta Europa) rinunciano a tante cose ma non a tenersi in forma, crisi o non crisi. Ad ogni modo il web aiuta le vendite di sicuro anche negli altri settori produtivi e se saputo usare abilmente può dare una mano concreta a superare la crisi economica, motivo per cui le imprese toscane, e di Lucca in particolare, devono cominciare a fare i conti con questa nuova realtà, che oggi può rappresentare una via per cominciare la lenta risalita dalla crisi.

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