Il caso delle coop artigiane lucchesi approda in Parlamento

C’è anche uno strascico parlamentare per l’annoso duello fra il mondo della cooperazione lucchese e l’Inps. Con un’interrogazione in commissione politiche sociali che ha come destinatario il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, la deputata del Partito Democratico Raffaella Mariani (eletta in Liguria, ma originaria della Garfagnana) cerca di fare luce sul quadro normativo e capire quali iniziative intende assumere il Governo Renzi. La discordia è nata circa un anno fa quando un gruppo di artigiani della Provincia di Lucca per essere più competitivi sul mercato e resistere all’urto della recessione si sono aggregati, dando vita a delle cooperative.

Tuttavia, a questo proposito di adattamento si è frapposta l’Inps, la quale mediante la sede provinciale di Lucca ha iniziato a respingere le domande di iscrizione (presentate a partire dal gennaio dell’anno scorso) di soci lavoratori delle cooperative artigiane alla gestione speciale dei lavoratori autonomi artigiani. Contestualmente, ha spedito le comunicazioni di cancellazione dei soci delle cooperative dalla gestione speciale degli artigiani. La motivazione di questi ultimi era chiara: avere accesso ad un regime fiscale agevolato. Quella dell’Inps altrettanto: applicare il trattamento fiscale più oneroso dei redditi da lavoro dipendente. Quindi, per l’ufficio lucchese dell’istituto nazionale nazionale di previdenza i soci di queste cooperative altri non erano che lavoratori subordinati, facendo riferimento ad un regio decreto del 1924. Ovviamente, come spesso accade in questi casi il confronto si è spostato dal terreno procedurale a quello legale: “Alla fine del 2014- ricorda la deputata Mariani nel testo del suo atto ispettivo- e’ stata promossa un’azione legale per conto di una ventina di cooperative contro le scelte operate dall’Inps di Lucca, che metterebbero a rischio, secondo i ricorrenti, il posto di lavoro di più di 1.000 persone causando la chiusura delle cooperative coinvolte a seguito del forte appesantimento dell’ammontare dei contributi da versare in un momento già difficile a seguito della avversa congiuntura economica”.
Ma una prima risposta è arrivata dalla direzione regionale dell’Inps: l’operato della sede di Lucca è corretto. Il risultato al momento è che alcune imprese lucchesi hanno intrapreso la strada dell’iscrizione alla gestione previdenziale artigiana in province limitrofe. E mentre sul piano legislativo e giurisprudenziale la vicenda non appare nitida, malgrado la legge regionale 53 del 2008 riconosca la possibilità dell’impresa artigiana di essere esercitata anche collettivamente- anche in cooperativa, purché non sia per azioni-, negli ultimi mesi la direzione provinciale del lavoro è passata al giro di vite, con controlli e “arrivando a comminare sanzioni elevate, cui difficilmente i soci potranno far fronte”.

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