Confcommercio: “Rifiuti in calo, ma la Tari non scende”

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In Toscana imprese e famiglie pagano una Tari eccessiva rispetto all’effettiva quantità di rifiuti prodotti: secondo l’osservatorio di Confcommercio, a Lucca la spesa supera di quasi la metà (+47,66%) il fabbisogno effettivo. Al secondo posto Prato con il +43%, poi Siena a quasi +30%, con gli altri capoluoghi intorno al +20%, mentre ad Arezzo e Pistoia i Comuni spendono rispettivamente lo 0,45% e lo 0,40% in più. Il costo dell’inefficienza in Toscana è di oltre 44 milioni di euro l’anno, il secondo in Italia.

“Un eccesso di spesa che non trova giustificazioni e che rallenta la competitività delle imprese toscane”, lamenta il direttore regionale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, secondo cui “le imprese producono almeno l’11% dei rifiuti in meno rispetto al 2010”, ed è “curioso che le bollette non si siano adeguate alla nuova realtà”. Confcommercio chiede dunque che i Comuni toscani individuino insieme “coefficienti più equi e congrui” per la tassazione, “in modo da eliminare le disparità territoriali e di categoria, ma, soprattutto, che il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti sia ricalibrato in base alle nuove esigenze e improntato alla massima efficienza”

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