Cambio appalto torri, Filcams: “Si recuperi il lavoratore licenziato dopo 10 anni”

Sindacato vigile sul cambio di appalto per la gestione di Torre Guinigi e Torre delle Ore. “Per quanto ci risulta in questi giorni – dice Massimo Dinelli per la Filcams – scade la possibilità per le imprese che avevano manifestato il loro interesse nel mese di dicembre scorso, di presentare l’offerta per aggiudicarsi l’affidamento da parte dell’amministrazione comunale, del servizio di  gestione di apertura al pubblico, accoglienza ed informazioni all’utenza della Torre Guinigi e della Torre delle Ore, che verrà poi assegnato alla miglior offerente a partire dal primo di marzo prossimo”.

“Come Filcams Cgil di Lucca – ricorda il sindacalista – ne seguiremo attentamente gli esiti insieme ad Arjan, lavoratore albanese che lavorava presso le Torri da quasi 10 anni e che nell’ultimo cambio di appalto per la gestione del servizio passata dalla cooperativa Linketto di Lucca della quale era dipendente, alla Cooperativa Temp di Pisa, ci chiese di affiancarlo per la tutela dei suoi diritti e che a causa di quello che potrebbe sembrare un cavillo burocratico si vide portare via il posto di lavoro. Infatti, una determinante variazione del bando del 2016 da parte della committente Opera delle Mura controllata del Comune di Lucca, richiedeva requisiti particolari di conoscenza delle lingue, fino a prima ignorati, che Arjan non aveva, cioè la certificazione di almeno due lingue a livello B2. Tutto ciò, nonostante il contratto collettivo applicato ai dipendenti fosse quello dei Multiservizi che all’articolo 4 prevede in caso di cambio di appalto ed assegnazione ad altra impresa, che il personale venga assunto dalla stessa mantenendo le medesime condizioni, permise alla Temp di ignorare l’obbligo di assunzione per i dipendenti interessati, tra i quali Arjan che in quel momento nonostante parlasse già discretamente 5 lingue (albanese, italiano, inglese, francese e russo) non aveva le certificazioni necessarie.
A quel punto come organizzazione sindacale tentammo in ogni sede di rivendicare i diritti del lavoratore e denunciammo l’operato sia della Cooperativa Temp che non volle saperne di assumere il lavoratore, che dell’amministrazione comunale per la negligenza e la leggerezza dimostrata con cui, certamente al fine di migliorare il servizio reso ai turisti con personale qualificato, non avesse tenuto conto del mantenimento occupazionale, infatti Arjan non fu l’unico lavoratore licenziato, per mancanza dei requisiti necessari. Ma noi Arjan non l’abbiamo abbandonato e lui in questo anno di disoccupazione (con assegno di sostegno al reddito ormai al termine) si è impegnato molto ed ha raggiunto il suo obiettivo, cioè quello di guadagnarsi gli attestati necessari per avere i giusti requisiti riproposti dal bando di gara anche nel 2017. Ora giustamente, pretende di riavere il suo posto di lavoro e chiede alle parti interessate di non rimanere indifferenti e di impegnarsi affinché egli ottenga nuovamente ciò di cui è stato ingiustamente privato, considerando che il servizio rispetto al passato verrà implementato anche nella gestione del Book Shop della Torre Guinigi”.
“Come Filcams – prosegue – non ci stancheremo di denunciare le ingiustizie che purtroppo avvengono anche nel mondo del lavoro terziarizzato dalle pubbliche amministrazioni. Dobbiamo segnalare che purtroppo la nostra categoria è stata protagonista anche della tutela di altri lavoratori e lavoratrici coinvolti in appalti di società totalmente controllate o partecipate dal Comune di Lucca che purtroppo hanno perso lavoro e reddito. Per ciò bisogna cambiar passo e lo diciamo con forza in primis al sindaco e a tutti i suoi collaboratori, affinchè si impegnino a monitorare costantemente ciò che avviene nel mondo degli appalti pubblici del territorio, perché in futuro non si determinino situazioni analoghe e si tenga conto prima di tutto dei lavoratori, si deve capire che ne va dello stipendio faticosamente guadagnato, in lavori solitamente umili e sotto pagati e della loro dignità. Avete sbagliato con Arjan e con tanti altri lavoratori, dovete porre rimedio. Riteniamo che in questa fase di assoluta emergenza del mondo del lavoro, sia necessario almeno nel pubblico, che si cominci a a voltar pagina, per garantire i diritti minimi delle persone, magari prendendo spunto dalla Cgil che sugli appalti (e sui voucher) promuove un referendum, al quale invitiamo i lavoratori tutti a partecipare”.

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