Snai, nessuno stop al piano dei licenziamenti

Non sarà sospesa la procedura di mobilità per il licenziamento di 68 dipendenti di Snai, 54 dei quali lavorano nello stabilimento di Porcari. I vertici dell’azienda che oggi (5 aprile) hanno incontrato i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori alla sede di Confindustria a Palazzo Bernardini hanno invece ribadito la volontà a studiare alternative per ridurre il numero degli esuberi. L’unica strada è quella dell’applicazione di contratti part time nei settori interessati e su base volontaria. Altri strumenti non saranno percorribili per evitare il licenziamento dei lavoratori.
E’ quanto emerso nella riunione durata circa un’ora e mezzo che si è svolta nel pomeriggio: la prossima settimana – forse l’11 aprile o il 19 – tornerà a riunirsi il tavolo nazionale a Firenze, ma le carte, a quanto pare, ormai sono scoperte e non cambieranno.

Tuttavia i sindacati presenti si sono impegnati a relazionare i lavoratori nelle assemblee che seguiranno all’incontro nei prossimi giorni e a fare una prima valutazione su eventuali dipendenti interessati alla proposta. Ma più che uno spiraglio, la strada dei part time appare alle sigle come una conferma che la trattativa sugli esuberi offre margini davvero limitati. Negli incontri avuti la scorsa settimana in Regione, con il consigliere al lavoro del presidente Rossi, Simoncini, erano apparsi spiragli nella trattativa e, da parte della Regione, la richiesta, forte, di sospendere la procedura della mobilità appena avviata per rivalutare l’entità degli esuberi e studiare la possibilità di percorrere strade alternative ai licenziamenti. Ma tutto questo sembra essere già tramontato.
Intanto per venerdì (7 aprile) è stato già indetto uno sciopero nazionale di otto ore per i lavoratori del gruppo Snaitech delle sedi di Milano, Lucca e Roma. A deciderlo è stato il coordinamento nazionale della Fiom dopo l’apertura della procedura di licenziamento per 68 lavoratori. “Il coordinamento nazionale – ha spiegato la Fiom in una nota – ritiene che l’azienda Snaitech debba risentire di uno specifico piano di rilancio complessivo fondato su una condizione di crescita e sviluppo, visto anche le importanti performance economiche aziendali degli ultimi periodi, e che non può essere affrontato con riduzioni di personale. L’iniziativa di mobilitazione di gruppo rappresenta l’inizio di una vertenza nazionale che deve rimettere al centro la tutela occupazionale, la dignità dei lavoratori e per garantire la piena funzionalità di tutte le sedi esistenti”.

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