Dimissioni volontarie, protocollo Conflavoro-commercialisti

Anche i commercialisti potranno ricevere  le comunicazioni delle dimissioni volontarie da inoltrare telematicamente tramite il portale del ministero del lavoro. Si risolve così, grazie al protocollo d’intesa firmato fra l’associazione nazionale commercialisti di Lucca e la Conflavoro Pmi, una carenza del decreto legislativo 151 del 14 settembre del 2015, che non prevede tra i professionisti indicati alla trasmissione delle risoluzioni del rapporto del lavoro al portale www.lavoro.gov.it gli iscritti all’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili e gli iscritti all’Ordine degli avvocati, come previsto dalla legge 12/1979.

Conflavoro Pmi, invece, come organizzazione sindacale, è fra i soggetti legittimati a farlo e da qui è nato il protocollo di intesa che è stato firmato il 27 aprile 2017 a Forte dei Marmi dal presidente nazionale Roberto Capobianco con il presidente dell’associazione nazionale commercialisti di Lucca, Graziano Vezzoni. 
Il protocollo d’intesa consente ai commercialisti e agli esperti contabili iscritti alla Anc di Lucca di raccogliere i moduli di dimissioni o risoluzione consensuale del rapporto di lavoro per poi trasmetterli a Conflavoro per l’invio telematico. Il tutto grazie a una delega da parte di Conflavoro Pmi ai professionisti che ne faranno richiesta. Oltre a questo Conflavoro si impegna anche ad aggiornare con apposite iniziative o tramite e-learning i commercialisti delegati sulle novità in materia di raccolta e trasmissione dei moduli e di mettere a disposizione degli stessi un servizio di assistenza tecnica in remoto tramite call center attivabile con numero verde o indirizzo di posta elettronica. 
“Il protocollo di intesa firmato  – commenta il presidente dell’Anc Lucca Graziano Vezzoni – non solo rappresenta un momento importante per permettere a noi professionisti di fornire un servizio che rientra pienamente fra le nostre attività (vedi legge 12/1979) e che finora ci veniva impedito; questa collaborazione può rappresentare anche una prima sperimentazione, a livello provinciale, da estendersi, eventualmente, all’intera categoria a livello nazionale”. “Era una incongruenza – aggiunge il presidente di Conflavoro Pmi, Roberto Capobianco – che in qualche modo andava risolta e superata. Noi, come associazione di categoria, abbiamo voluto fornire i nostri migliori strumenti per farlo. E auspichiamo che sia solo una delle possibili ipotesi di collaborazione con l’associazione nazionale dei commercialisti”.

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