Lavori utili in parrocchia per aiutare i bisognosi, ok il progetto Caritas

E’ da poco terminato il progetto Solidarietà in comunità, promosso da Caritas diocesana di Pescia in collaborazione con quattro parrocchie del territorio lucchese della diocesi di Pescia (Altopascio, Marginone, Montecarlo, Spianate). Si tratta di un progetto di affiancamento ai cittadini appartenenti a fasce molto deboli (economicamente e socialmente), residenti nei due Comuni della provincia di Lucca che insistono sul territorio diocesano pesciatino, Altopascio e Montecarlo. “Attraverso il contributo della Fondazione Banca Monte di Lucca – sottolinea la Caritas diocesana – abbiamo potuto concretizzare questo progetto elargendo un aiuto sotto forma di sostegno alle spese domestiche mensili”.

I beneficiari coinvolti – individuati e seguiti dalle quattro parrocchie – sono persone colpite da un reddito insufficiente per mancanza di lavoro, da problemi familiari e da altri fattori che purtroppo incidono sulle loro vite, inducendoli in un disagio non solo economico, disagio che a volte porta alla chiusura intorno ai proprio problemi, inficiando gli aspetti relazionali e di appartenenza alla comunità. Per questo, i beneficiari hanno svolto alcune attività in parrocchia e nelle aree attigue, ridando un valore alle aree comuni e agli spazi parrocchiali, affiancati da volontari parrocchiali, affinché contemporaneamente fosse avviato un percorso di re-inclusione della persona nella comunità. “Nell’ottica dello stile Caritas – si legge in una nota -, questo passo è un esempio importantissimo di animazione e sensibilizzazione del territorio: non più distribuzione a pioggia di contributi, ma piuttosto stimolare nei beneficiari la voglia di mettersi in gioco, con l’obiettivo primario di valorizzare il legame con il territorio e con la comunità”.
“Oltre a ringraziare i parroci e i volontari coinvolti per la fiducia e la disponibilità, il ringraziamento più grande va alla Fondazione Banco Monte di Lucca, che ha elargito 4000 euro per sostenere questo progetto – scrive Antonino Ruggiero, operatore della Caritas diocesana -. La voglia di credere in noi è stato un segno importante di fiducia e l’avvio di una relazione importante per il benessere delle persone che vivono un periodo della propria vita segnato dal disagio; speriamo di poter continuare questa amicizia, contando in un aiuto sensibile e pronto, proprio come è stato quello profuso in questo primo progetto”.

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