Fratres Paganico, calendario dedicato ai caduti della prima guerra mondiale

Quest’anno ricorre il centenario della fine della prima guerra mondiale 15/18. Il gruppo donatori di sangue Fratres di Paganico ha pensato di ricordare quest’evento con un calendario dedicato a quei paesani che dovettero partire per andare a compiere “il loro dovere”, o per dirla con le parole di Tolstoj, partecipare ad “un avvenimento contrario alla ragione umana”.

Nessun paese fu dimenticato, anche dalla piccola frazione di Paganico, allora poco più di 400 anime, in sessantotto partirono e nove di loro non fecero più ritorno. Una goccia di dolore nel mare degli oltre 650mila italiani caduti, a cui vanno sommati oltre un milione tra feriti e mutilati su di una popolazione di circa 35 milioni. Questi numeri, pur nella loro asprezza, non rendono l’idea precisa del massacro di una generazione quale fu quello che avvenne durante i 55 mesi di guerra. E’ per non dimenticare le loro sofferenze e il loro estremo sacrificio che i Fratres hanno sentito il bisogno di ricordarli.
“Siamo passati per il paese – dicono i promotori – a raccogliere testimonianze fotografiche, documenti, ritagli di giornali dell’epoca, da quelle famiglie, i cui nipoti ormai, custodiscono con gelosa memoria, il ricordo dei loro cari antenati che, proprio a causa di questa guerra, talvolta, non hanno mai potuto conoscere. Grazie, soprattutto alla meticolosa ricerca, svolta da Luciano Fanucchi, sui documenti conservati nell’archivio storico del comune di Capannori, oggi abbiamo notizie e dati di tutti i sessantotto compaesani partiti per il fronte. La loro breve storia spesso è fatta di pochi dati anagrafici e del reggimento di appartenenza, ma in altri casi le notizie ci dettagliano dove hanno combattuto, il loro ruolo e grado, le medaglie al valore riportate e le motivazioni che le hanno determinate”. “Dieci di loro – spuegano – appartenevano alla famosa classe di leva del ’99, ovvero di coloro che sono stati inviati al fronte ad appena 18 anni, quelli che spesso proprio a causa della loro giovane età e inesperienza erano i primi a “farne le spese”. Infatti tra i nove che non fecero ritorno due erano proprio di questi. Altri due, addirittura in un triste primato di precocità, furono richiamati pur essendo nati nel 1900, ad appena 17 anni e mezzo. In questa successione di memorie e ricordi da citare Don Pietro Martinucci, nato a Colle di Compito il 16 ottobre 1899 e assegnato col grado di tenente cappellano al 41esimo reggimento fanteria, ma che nel 1924 diverrà poi parroco di Paganico per oltre 15 anni. Nel menzionare il parroco si rinnova la memoria di quanti caddero nel corso della guerra e che, con il loro sacrificio, hanno consentito di godere di oltre settanta anni di pace”.

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