Capannori, installata la prima centralina ‘low cost’

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E’ iniziato stamani (18 gennaio) il percorso di installazione delle sei centraline low cost per il monitoraggio diffuso sul territorio della qualità dell’aria nell’ambito del progetto sperimentale Air Quality, tra i primi ad essere realizzati in Italia, di cui è capofila il Comune di Capannori e che vede come partner scientifici l’Istituto di fisiologia clinica e l’Istituto di biometeorologia del Cnr, il dipartimento di ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie dell’Università di Pisa e Arpat.

La prima centralina è stata collocata in prossimità della centralina di rilevamento Arpat di via Carlo Piaggia a Capannori ed ha la funzione di verificare che i dati rilevati siano congrui rispetto a questa, poiché i due dispositivi di rilevamento utilizzano sistemi di taratura diversi e servirà anche da reference per le altre presenti nelle aree più periferiche, perché renderà leggibili i dati di tutto il sistema di monitoraggio della qualità dell’aria esteso sul territorio. Dati che, una volta dimostrata la coerenza tra i diversi sistemi di misura di particolato, potranno integrare i dati Arpat e saranno rilevati ogni 2 minuti e visibili in tempo reale.
Le altre quattro centraline fisse saranno installate nelle prossime settimane a Marlia, San Ginese, Carraia e Colle di Compito (zona Padule), mentre un’altra mobile sarà testata su un drone all’interno dell’aeroporto di Capannori. I sei dispositivi non misureranno pressioni ed emissioni di pm10, ma lo stato della qualità dell’aria dato da un mix di fattori in modo da acquisire informazioni precise sulla distribuzione dell’inquinamento atmosferico nello spazio. Saranno infatti in grado di misurare temperatura, umidità relativa, rumore, qualità del manto stradale, anidride carbonica, ozono, biossido di azoto, monossido di carbonio, PM 2,5, PM 10 e Voc (componenti organici volatili). Questo nuovo sistema servirà a ‘spazializzare’ i dati di qualità dell’aria nelle zone periferiche del territorio. “A breve questo innovativo progetto sarà pienamente operativo e potrà rivelarsi molto utile per comprendere in modo più puntuale quali sono i fattori che nelle varie aree del nostro territorio vanno realmente ad incidere sull’inquinamento atmosferico – sostiene l’assessore all’ambiente Matteo Francesconi-. Le centraline sarano posizionate in zone con caratteristiche diverse con l’intento di creare una rete della qualità dell’aria del territorio e fornire dati sulle differenze che esistono nelle varie zone. Queste nuove indicazioni potranno essere da supporto per individuare da parte dell’amministrazione politiche più concrete e mirate nella lotta all’inquinamento atmosferico in continuità con quanto già realizzato all’interno del Pac, il piano di azione comunale”. I dati ottenuti dal nuovo sistema saranno considerati dati sperimentali, utilizzabili per la messa a punto e calibrazione dell’hardware di rilevamento, che in futuro sarà impiegato su più larga scala al fine di effettuare uno screening più accurato del territorio a complemento dei dati acquisiti dalle centraline fiscali Arpat già operative, i cui dati sono disponibili online sul sito Arpat regionale.
I dati saranno caricati su un portale ad uso amministrativo per essere elaborati.

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