Altopascio, scontro sul bilancio. Il Pd: “Va approvato”

E’ bagarre ad Altopascio per la mancata approvazione del bilancio. Ad incalzare la maggioranza è Sara D’Ambrosio del Pd. “Ancora una volta – sostiene – ci troviamo a dover denunciare lo stato di immobilismo in cui versa il comune di Altopascio. Quali sono i progetti, le opere pubbliche, le iniziative che gli assessori e il sindaco intendono realizzare nel 2014 sul territorio comunale? Come pensano di far fronte alle tante esigenze di una comunità di più di 15 mila abitanti se ancora non hanno approvato il bilancio preventivo del 2014? Cosa hanno fatto in questi mesi gli assessori del comune di Altopascio?”.

“La legge parla chiaro – aggiunge D’Ambrosio -: se non si approva il bilancio il Comune si immobilizza e ad Altopascio siamo da mesi in questa situazione”. Impossibile spendere, impossibile erogare i contributi sociali, impossibile realizzare opere pubbliche, gestire i servizi se non in modo ordinario, impossibile intervenire sull’asfaltatura delle strade comunali molte delle quali sono in condizioni disastrose, impossibile mantenere il decoro in molte zone del territorio. Tutto questo accade mentre gli altopascesi con sacrifici continuano a pagare i tributi locali, i soldi entrano nelle casse del comune ma non tornano sul territorio. Quali sono i motivi di questo vergognoso ritardo? Basta con gli alibi, siamo stanchi e di leggere sui giornali dichiarazioni del sindaco e degli assessori che si nascondono dietro ai vincoli del patto di stabilità e scaricano responsabilità sul governo Renzi che invece non dovrebbero far altro che ringraziare dato che le uniche spese possibili ad oggi riguardano gli edifici scolastici, fondi provenienti direttamente dal governo Renzi”.
“Ben venga – è poi la risposta all’assessore Silvano – la spesa sociale fuori dal patto di stabilità, ma prima di lamentarsi sui giornali, faccia i compiti a casa, approvi il bilancio del suo comune in modo da sbloccare un po’ di soldi per il territorio. Solo a quel punto ci troverà d’accordo in una battaglia per ridurre i vincoli del patto di stabilità”.

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