Profughi a Capannori, interrogazione di Masini e Marchi: “Poca trasparenza sull’accoglienza”

Interrogazione congiunta di Anthony Masini di Forza Italia e di Giovanni Marchi dell’Udc sulla questione profughi a Capannori. L’interrogazione riguarda lo stabile situato lungo la via Romana a Capannori, dove sono stati alloggiati 15 immigrati. “Non vuole essere – spiegano i consiglieri – una richiesta polemica quella presentata, né tantomeno razzista ma giustamente sia il consiglio comunale che i cittadini devono conoscere i fatti e i costi che l’amministrazione o chi per essa devono sostenere”.

“Le domande – continuano i consiglieri – sono semplici ma legittime. I cittadini si sono visti arrivare vicino a casa delle persone senza che l’amministrazione si sia degnata di fare una riunione o neppure di avvertire la gente a mezzo stampa. Di conseguenza, i residenti sono preoccupati di quanto sta avvenendo intorno a quella struttura che vede un via vai di gente in bicicletta o con i telefonini all’orecchio. Il sindaco parla di “accoglienza e di integrazione”, ma come fanno i cittadini ad essere tranquilli se vengono fatte le cose in silenzio da parte dell’amministrazione, forse per paura di contestazioni da parte della cittadinanza, senza che nessuno sappia niente. Ddove è la trasparenza tanto decantata da sindaco e giunta?”.
“Attualmente – proseguono Marchi e Masini – nel comune di Capannori sono stati accolti circa 100 profughi. Ma cosa fanno per essere integrati dalla popolazione capannorese e italiana? Cosa fanno per vivere in armonia con gli altri? Molti sono arroganti, come purtroppo molte volte si legge sui quotidiani, continuano a parlare la loro lingua, o a mendicare davanti a i centri commerciali o le scuole, o magari vogliono togliere i nostri simboli religiosi dalle scuole. Questo non è intolleranza, è solo buona convivenza e buon vicinato. Basteranno novanta giorni circa per immigrato ad ambientarsi e avere così la residenza nel Comune che lo ospita, come se non sbaglio, enuncia una circolare del ministero? Chi viene in Italia deve rispettare le leggi italiane e non obbligare gli indigeni ad assoggettarsi al loro pensiero e al loro volere”.
“Non possiamo prendere in giro queste persone che fuggono dalle guerre – spiegano ancora – con un falso buonismo e con un’accoglienza fatta di vantaggi economici, con false speranze e false promesse. La generosità del nostro paese, nel sopportare da solo l’emergenza migratoria e umanitaria nel mediterraneo, senza essere per nulla aiutati da altre nazioni europee, non può certamente nascondere le preoccupazioni legittime dei cittadini, dove anche per un indigeno è difficile arrivare in fondo al mese e trovare un posto di lavoro ai loro figli”.

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