“Le regole del tè e dell’amore”, si presenta il romanzo di Roberta Marasco

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“Se la vita è come una tazza di tè, significa che qualcuno di noi è l’acqua e qualcun altro il tè.” Lo racconta la scrittrice Roberta Marasco nel suo romanzo Le regole del tè e dell’amore (tre60) che sarà presentato questo sabato (25 marzo) alle 15,30 a Villa Giovannetti di Pieve di Compito in occasione della Mostra Antiche Camelie della Lucchesia.

Si tratta di una storia d’amore, ma soprattutto di un percorso alla scoperta di se stessi arricchito da una straordinaria passione per il tè e le sue varietà. Pagina dopo pagina l’autrice guida il lettore tra le regole del tè, della pazienza, della felicità che bisogna re-imparare da grandi per vivere appieno. Perché l’amore è come una tazza di tè e il segreto sta nel trovare la miscela perfetta.
Questa la trama: l’amore di Elisa per il tè risale alla sua infanzia. È stata sua madre a insegnarle tutte le regole per preparare questa bevanda e ad associare, come per gioco, ogni persona a una varietà di tè.
Daniele, il suo unico grande amore, è tornato dopo tanto tempo. Ma Elisa ha imparato da sua madre a non fidarsi della felicità, a non lasciarsi andare mai, perché il prezzo da pagare potrebbe essere molto alto. Prima di tutto dovrà trovare se stessa, poi potrà capire se Daniele può renderla felice.
Quando trova per caso una vecchia scatola di tè con un’etichetta che riporta la scritta Roccamori, il nome di un antico borgo umbro, Elisa ne è certa: si tratta del tè proibito della madre, quello che le fece provare solo una volta e che, lei lo sente, nasconde più di un segreto.
Forse proprio lì, in quel borgo antico, Elisa potrà trovare le risposte che cerca e imparare a lasciarsi andare e a fidarsi dell’amore, guidata dall’aroma e dalle regole del tè…
Roberta Marasco è nata a Milano, ma vive e lavora in Spagna, come traduttrice, in un paesino sul mare. Il suo sogno segreto e impossibile è fare da pendolare fra un paese e l’altro. Ha iniziato a scrivere d’amore quando si è accorta di aver trascurato le proprie emozioni e ha continuato a farlo perché è convinta che esista anche un femminismo rosa, in cui scrivere e leggere d’amore aiuta le donne a trovare la strada verso la felicità e a liberarsi da quella che lei chiama la Sindrome dello strofinaccio, che ci impedisce di dedicarci a noi stesse senza sensi di colpa. Ne parla anche sul suo blog, Rosapercaso.

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