Restituita alla città statua del Civitali trafugata durante la guerra foto

Era stata trafugata in tempo di guerra dalle truppe di occupazione tedesche, ed era sparita da oltre 70 anni. L’unica traccia erano due fotografie risalenti agli anni 30, nell’opera di catalogazione della Soprintendenza fiorentina, immagini ancora oggi conservate nel gabinetto fotografico della Galleria degli Uffizi. E’ stata per decenni una tra le opere d’arte più ricercate della Toscana, e il 21 novembre scorso è stata individuata finalmente dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio di Firenze, dopo che se ne erano perse le tracce nella notte tra il 7 e l’8 febbraio del 1944, quando fu trafugata dalla Chiesa di Santa Maria della Rosa di Lucca: il busto di Cristo del maestro lucchese del Rinascimento Matteo Civitali è stata restituita stamani (15 dicembre) alla città, all’Oratorio di San Giuseppe, dopo essere stata recuperata nell’abitazione di un collezionista privato della provincia di Lucca, che l’aveva ereditata dalla madre, un’appassionata d’arte che nel 1981 l’aveva acquistata alla mostra internazionale dell’Antiquariato di Firenze.

A lui gli investigatori guidati comandante del gruppo carabinieri tutela patrimonio culturale, il tenente colonnello Valerio Marra, e dal maggiore Lanfranco Disibio, coordinati dalla procura di Lucca, grazie agli accertamenti svolti proprio sul catalogo della mostra internazionale. Era il 2008 quando, dopo tanti anni di vane ricerche della scultura in terracotta policroma, inserita nell’Archivio Siviero, importantissima raccolta sulle opere d’arte trafugate durante la seconda guerra mondiale, i carabinieri riuscirono a riannodare i fili, che dopo accuratissime indagini, fatte anche di intercettazioni e servizi di osservazione, hanno portato al ritrovamento dell’opera di inestimabile valore, e non inferiore al milione e mezzo di euro.
Una brillante operazione che è partita dagli accertamenti sull’antiquario che aveva venduto il Busto e che si è sviluppata ricostruendo i vari passaggi dell’opera, dopo il suo rientro in Italia. Soltanto di recente, nell’ambito dell’operazione Jackals, avviata nel 2016 e coordinata dal sostituto procuratore Pietro Suchan e dal suo sostituto Aldo Ingangi e che ha già portato al recupero di opere di straordinario valore artistico, le ricerche hanno preso la pista giusta. E la sera del 21 novembre scorso la scultura del Civitali è stata sequestrata dai carabinieri. Nessuna denuncia per il possessore, ritenuto estraneo ad ogni ipotesi di reato. Anche per questo, l’inchiesta è tutt’altro che conclusa: si punta, come ha spiegato il procuratore capo Suchan, a ricostruire la ‘storia’ dell’opera dal momento del suo furto fino al ritrovamento.
L’ipotesi è che durante la guerra l’opera sia stata trafugata dai nazisti e portata all’estero, per essere poi rivenduta sul mercato dei collezionisti d’arte. Nel 1981 sicuramente era a Firenze, in mano ad un antiquario che la proposte alla mostra internazionale, dove venne acquistata da una facoltosa collezionista, la madre dell’imprenditore presso cui è stata ritrovata. La terracotta realizzata dal Civitali nel 1470 era stata collocata nel salone di una abitazione privata in provincia di Lucca, dove era rimasta per tanti anni preclusa agli occhi del pubblico. Questa mattina i carabinieri l’hanno restituita all’arcivescovo Italo Castellani, alla presenza del comandante provinciale dell’Arma Giuseppe Arcidiacono, del sindaco Alessandro Tambellini, del prefetto Maria Laura Simonetti e del Soprintendente Luigi Ficacci. L’opera sarà affidata in custodia al museo nazionale di Villa Guinigi che la esporrà nella sala dedicata al Civitali in attesa della conclusione dei restauri della chiesa di Santa Maria della Rosa, dove il busto di Cristo verrà ricollocato, quando saranno ultimati i lavori e installati gli adeguati sistemi di sicurezza.
“Un risultato – ha osservato il procuratore Suchan – che è frutto della perseveranza degli investigatori che tassello per tassello hanno cercato di ricostruire i vari passaggi di mano dell’opera. Un lavoro ancora non concluso e che necessiterà ulteriori approfondimenti. Secondo fonti storiche attendibili – ha aggiunto – venne trafugata dalle truffe tedesche che potrebbero averla portata all’estero”. Su questa pista e soprattutto sulla ‘ricomparsa’ della statua a Firenze nel 1981 proseguiranno ad indagare i carabinieri del nucleo tutela patrimonio per cui è stato fondamentale l’incrocio e l’analisi dei dati contenuti nella banca dati del patrimonio culturale e dal prezioso contributo dell’archivio Siviero, dove erano riportate le immagini dell’opera, all’epoca ancora integra.
“E’ un giorno straordinario per l’intera città di Lucca – ha detto il sindaco Alessandro Tambellini – dove torna una delle opere più pregiate del maestro Civitali, un patrimonio che l’amministrazione comunale intende ulteriormente promuovere”.
Ad avere l’onore di scoprire l’opera ritrovata del Civitali è stato l’arcivescovo Italo Castellani: “Esprimere gratitudine oggi è dire poco – ha commentato il monsignore -: questo era un dono dato alla città che era andato perduto e che è stato ritrovato. Per questo esprime il grazie a nome di tutta Lucca e accogliamo questo ritrovamento come un nuovo dono”.
Adesso l’opera verrà custodita a Villa Guinigi. “Questa scultura di valore inestimabile – ha spiegato il soprintendente Luigi Ficacci – tornerà nella sua originaria collocazione non appena verranno conclusi i restauri della chiesa di Santa Maria della Rosa. Nel frattempo verrà data in custodia al museo di Villa Guinigi che la esporrà al pubblico”. I tempi annunciati saranno brevissimi e non si esclude che possano essere organizzate anche collocazioni temporanee alternative per rendere l’opera ammirabile da tutti. Gli enti preposti, con il coinvolgimento anche della procura, si confronteranno a breve sul da farsi. Il sindaco Alessandro Tambellini ha già lanciato la proposta di esporla per un periodo nella Cattedrale di San Martino. Un giusto omaggio all’opera di un grandissimo maestro del Rinascimento da condividere con tutti i lucchesi.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.