Ucciso dal monossido, ancora grave l’amico

Sta lottando tra la vita e la morte e non sa che il suo amico, Marco Alderighi, 40 anni, come lui di Empoli, non ce l’ha fatta. Michele Di Giovanni, di 43, è ricoverato nella rianimazione dell’ospedale Cisanello di Pisa in condizioni gravissime. La prognosi è strettamente riservata, e i medici al momento non si sbilanciano. Le sue condizioni sembrano stabili, ma ancora gravi. Molto gravi. Era stato trovato ieri (15 gennaio) sdraiato sul letto nella camera della casa di San Pellegrino in Alpe, dove era ospite dell’amico Alderighi, noto ristoratore e calciatore dell’empolese, per trascorrere un fine settimana in montagna. Michele è l’unico superstite di un dramma ancora tutto da spiegare: in quella casa, a cui ieri i carabinieri hanno apposto i sigilli, infatti, oltre all’amico Marco è morto anche il cane che i due si erano portati in montagna (Articolo e foto).

Quella gita si è trasformata in tragedia, forse già nella notte di domenica. Da un primo esame esterno effettuato dal medico legale sulla salma di Alderighi non sembrano esserci dubbi che il commerciante sia stato ucciso dalle esalazioni di monossido di carbonio, ma per stabilirlo con certezza sono attesi gli esiti degli esami tossicologici e dei prelievi che sono stati disposti sul cadavere, trasferito all’obitorio dove in mattinata il medico legale, ha effettuato gli esami ma non l’autopsia. Più complicato sarà determinare la dinamica di come si è consumata la tragedia e soprattutto le sue cause. Saranno necessarie ulteriori indagini per appurarle e perizie in grado di stabilire cosa determinato la fuga di monossido di carbonio.
Nella casetta dove si è consumata la tragedia la prima indiziata è la caldaia, un impianto a gpl con recipiente esterno. La caldaia è stata esaminata sia dai carabinieri che dai vigili del fuoco, che a prima vista non hanno rilevato particolari indizi: di sicuro non ci sono state esplosioni con fuga di gas, perché non ve ne è traccia né sull’impianto né all’interno dell’abitazione.
Increduli e distrutti i familiari della vittima. Era stata la madre di Marco, ieri attorno alle 11,30 a telefonare ai carabinieri perché non aveva visto rientrare i due. Il figlio e l’amico, secondo i programmi, sarebbero dovuti partire da San Pellegrino in Alpe all’alba di lunedì. Non avendo avuto più notizie per ore, la donna allarmata si è rivolta alle forze dell’ordine, indicando l’indirizzo dove si trovavano il figlio, l’amico e il cane, purtroppo anche lui trovato morto dai carabinieri appena entrati.
Una volta all’interno dell’abitazione ai militari si è presentata una scena drammatica. C’era il corpo di Marco riverso sulle scale, forse nell’estremo tentativo di fuggire, e al piano di sopra, disteso sul letto Michele, cianotico e in gravissime condizioni. Sotto il letto il corpicino del cane ormai privo di vita.
I soccorsi non hanno perso tempo. Il 118 ha fatto levare in volo l’elisoccorso Pegaso che ha portato a Cisanello Michele, dove tutt’ora i medici stanno cercando di salvargli la vita. Per l’amico, purtroppo, non c’era più nulla da fare.

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