Scopre i ladri nel bar e li fa catturare – Foto foto

di Roberto Salotti
Aveva perfino la mappa del bar da svaligiare, disegnata su una agenda dove i carabinieri hanno trovato indirizzi, cifre e merce da piazzare nel settore dello smaltimento del ferro. Forse gli obiettivi della banda, che stanotte (26 maggio) è stata sorpresa all’opera nel bar Dolcevita di via Rossi a Lunata, dalla commessa che attorno alle 3,45 è andata ad aprire il locale. Non appena entrata dentro, è rimasta terrorizzata dai rumori che provenivano dal retro del bar: ha controllato l’allarme e si è accorta che segnalava delle presenze in cucina: erano i ladri che stavano facendo un buco nella parete esterna per entrare. Si è allontanata e messa in auto, da cui ha chiamato i carabinieri. Ma proprio mentre componeva il numero del 112, si è accorta che a pochi passi da lei, c’era un furgone che a fari spenti si è messo in moto allontanandosi velocemente. C’erano a bordo due dei presunti ladri, che sono stati arrestati dai carabinieri: all’arrivo delle pattuglie del radiomobile e della stazione di Lammari, i due erano già tornati incredibilmente sul posto. Un appuntato si è diretto verso di loro, ma ha rischiato di essere investito dai due malviventi, bloccati a circa 200 metri dopo un inseguimento sulla via Pesciatina. 

In manette sono finiti Adrian Ionut Sicrea, 28 anni, e Emil Gheorghe, di 54 anni, entrambi rumeni e residenti nello stesso appartamento a Firenze. Secondo l’accusa, poco prima avevano svaligiato l’azienda Mazzoni Tubi, che si trova di fronte al bar preso di mira. Armati di mazze e di un gigantesco piede di porco hanno fatto irruzione nell’attività, da cui – sempre nel cuore della notte – sono riusciti ad introdursi portando via circa 10 quintali di tubi di ferro, caricandoli all’interno del furgone che poi è stato sequestrato dai militari. Ora i carabinieri danno la caccia agli altri componenti della gang, perché c’è il sospetto che almeno due persone – che si trovavano nella cucina del bar – se la siano date a gambe, nel trambusto generale. I due arrestati invece sono accusati di furto aggravato continuato in concorso e di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, visto che un militare, che è riuscito a bloccare i malviventi, ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso per lesioni giudicate guaribili in 14 giorni.
La scoperta dei ladri. La chiamata alla centrale operativa dei carabinieri arriva alle 3,45. La barista del Dolcevita è terrorizzata e spiega all’operatore di essere convinta che ci siano i ladri dentro il locale. Mentre è ancora al telefono, si accorge che un furgone a pochi passi inizia a spostarsi a fari spenti e lo segnala al carabinieri. La prima pattuglia arriva sul posto in quattro minuti. I malviventi che si erano inizialmente allontanati, tornano però sul posto. Forse credendo che la barista si fosse allontanata. Così trovano con lei i carabinieri: uno dei militari che scende dalla gazzella per bloccarli, rischia di venire travolto. Scatta l’inseguimento, concluso a circa 200 metri di distanza sulla Pesciatina. Scattano subito le manette, perché i militari trovano nel furgone il ferro portato via dalla Mazzoni Tubi, poco prima. Lo accertano con un veloce sopralluogo: i ladri, muniti di arnesi per lo scasso e piedi di porco, erano riusciti a svaligiare l’azienda, caricando il materiale da poi piazzare – è il sospetto – in ditte impiegate nello smaltimento del ferro. E’ l’ipotesi dei militari che nel furgone hanno trovato agende e fatture – ciascuna delle quali non inferiori a mille euro – che potrebbero dimostrare che fine avrebbe fatto la merce trafugata. Uno dei due finiti in manette in effetti lavora proprio in questo settore, mentre al vaglio degli inquirenti c’è anche una lista – che sembra quella di obiettivi colpiti o da colpire – che potrebbe portare presto ad ulteriori sviluppi e, ritengono i militari, alla scoperta di altri furti simili.
Caccia ai complici. C’è tuttavia il sospetto che altri membri della gang siano riusciti a fuggire. Questo sulla base delle dichiarazioni fatte dalla barista del Dolcevita, che ha raccontato di aver sentito rumori nel retrobottega. Da qui non sarebbe comunque sparito niente, anche se sulla parete esterna i ladri erano già riusciti a fare un foro. Entrambi gli arrestati, sono comparsi questa mattina di fronte al giudice per essere processati con rito direttissimo.

 

FOTO – Il raid dei ladri e il materiale sequestrato dai carabinieri

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