Palloncini e auto da rally per l’ultimo viaggio di Michael foto

di Roberto Salotti
Un dolore straziante, ma sempre composto. Decine di palloncini bianchi e azzurri lasciati volare in cielo insieme ad alcune lampade cinesi e il rombo dei motori delle auto da rally, che erano la sua passione: l’unico rumore che ha accompagnato un corteo funebre silenzioso e straziante, l’ultimo viaggio di Michael Petrini, il ragazzo di 14 anni travolto e ucciso da un’auto giovedì scorso mentre stava passeggiando lungo via Stradone a Camigliano insieme ad un amico rimasto illeso. C’era una folla straordinaria oggi pomeriggio a dirgli addio alla chiesa di Segromigno in Piano: i genitori Anna Rosa e Simone, i parenti, tanti conoscenti e semplici abitanti di Camigliano, tutti stretti attorno al dolore della famiglia. Un dolore acuto, ma composto come è stata la cerimonia per salutare un ragazzo così prematuramente strappato alla vita.

E c’erano loro: i compagni di scuola di Michael e gli amici del catechismo che il ragazzo che a ottobre avrebbe dovuto ricevere il sacramento della cresima, frequentava proprio a Segromigno in Piano. Loro che, senza riuscire a nascondere commozione e lacrime, sono arrivati sul sagrato della chiesa con gli striscioni. “Per sempre con noi, Micheal”, recitava uno di essi, sistemato attorno ad un olivo davanti all’ingresso della chiesa. Sopra i suoi giovanissimi amici hanno inciso il loro ultimo messaggio d’amore per “l’angelo volato via”, per il loro compagno di giochi, così vivace e spensierato. Parte di quei pensieri sono stati appesi in piccoli pezzi di carta ad una lavagna sull’altare: “Dio prendi Michael tra le tue braccia”, “Ora Michael non soffrirà più”, si legge in alcuni di essi, preparati per dire anche così addio all’amico dai compagni della scuola elementare di Camigliano e dai ragazzi che con lui frequentavano il catechismo.
Il feretro è arrivato in chiesa poco prima delle 15,30, quando entrambe le navate erano già piene di gente. Gli amici e tantissime altre persone arrivate a Segromigno per manifestare così la loro vicinanza alla famiglia hanno fatto largo al carrofunebre. E sono arrivate le prime lacrime, soprattutto sui volti dei compagni di classe che poi hanno seguito la piccola bara bianca fino all’altare, sedendosi a lato dei familiari. Nelle prime file ci sono anche il vicesindaco del Comune di Capannori, Lara Pizza, e l’assessore Gabriele Bove: un gesto per dimostrare la vicinanza dell’amministrazione al dramma della famiglia.
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Don Paolo ha accolto il feretro facendo recitare una preghiera alla Madonna: insieme a don Francesco e don Enrico, parroci voluti dalla famiglia, si è rivolto a tutti invitando ciascuno a non perdere la speranza. Ha rivolto un messaggio di fiducia, soprattutto nei confronti dei bambini coinvolti dalla notizia di una così grande tragedia. “L’unica cosa che può vincere la morte è l’amore – ha detto il parroco -, per questo nella vostra vita date valore ai legami, ai sentimenti, all’amicizia”. “Pensate a Michael – ha proseguito – come ad un seme, che rinascerà a nuova vita. In questi giorni anche a noi adulti sono mancate spesso le parole di fronte allo smarrimento per la morte di Michael, ma ho notato, parlando con i bambini che, oltre al dolore nei loro pensieri c’era altro: il ricordo di Michael, ognuno lo ricordava per qualcosa di bello e di condiviso. In questo Michael è ancora qui con noi”.
Parole che nei genitori di Michael provano una profonda commozione, ma ci sono anche tanti bambini in chiesa con le lacrime agli occhi. Alcuni di loro hanno voluto fare i chierichetti per salutare Michael, ma molti non reggono alla commozione. Al termine del funerale accorrono anche loro insieme agli altri bambini all’esterno della chiesa, dove si attende il feretro per l’ultimo viaggio del ragazzo. Il sagrato si riempie allora di palloncino: ogni bambino ne tiene in mano uno. Quando è il momento di raggiungere il cimitero, attorno alle 16,45 vengono liberati in cielo, insieme alle lampade cinesi. Tutto questo accade quando la bara viene di nuovo trasferita all’esterno della chiesa, accolta da un applauso commosso di tutti i presenti. Poi inizia il rombo delle auto da rally fatte arrivare sul posto perché erano da sempre la grande passione di Michael. I mezzi da corsa hanno seguito il corteo funebre fino al cimitero: la strada, chiusa temporaneamente al traffico, strapiena di persone e dolore. E l’ultimo a entrare nel campo santo è lo striscione dei compagni di catechismo: “Ti dico ciao, salutami Dio e digli che tu sei amico mio”.

 

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