Assunzioni nelle scuole, in procura un esposto dei precari

di Roberto Salotti
Un altro esposto dei precari della scuola è stato depositato stamani (8 settembre) alla cancelleria penale indirizzato alla procura della Repubblica. Sono ancora i docenti delle scuole dell’infanzia in attesa del posto di ruolo a presentarlo. Dopo aver chiesto alla magistratura di accertare la regolarità dei titoli e dei punteggi della valanga di candidati piombati a Lucca da altre province e regione per effetto dell’aggiornamento triennale delle cosiddette graduatorie ad esaurimento, gli stessi insegnanti mettono nel mirino una nuova invasione. Non prevista nei termini in cui si sta verificando a livello nazionale ma anche locale, dicono. E soprattutto “non trasparente” e addirittura “illegale”, accusano.

Si parla della possibilità concessa ai docenti abilitati con il “concorsone” del 2012 a inserirsi per il ruolo nelle graduatorie di altre Regioni. Il risultato è che, secondo il comitato tutela docenti precari Gae Infanzia, il rischio di nuove immissioni di questo genere “scippi” definitivamente la possibilità di assunzione ai “precari storici” che ormai da anni sono in attesa del posto fisso.
Il punto contestato dagli insegnanti a Lucca è che, dai dati raccolti del comitati, non sarebbero state rispettate le disposizioni stabilite dal Ministero dalla legge 89 del 2016 e dal decreto ministeriale 496 del 22 giugno scorso, come riportato nelle quattro pagine di esposto. “Questi atti – spiegano i docenti che hanno presentato l’esposto – prevedevano una fase nazionale di assunzioni di docenti abilitati con il concorso 2012 pari al 15% per la scuola dell’infanzia. Il problema è che, consentendo l’immissione in ruolo di candidati di altre zone, nelle graduatorie scolastiche provinciali si è tolta la speranza del posto fisso a tanti docenti in attesa da anni. Un effetto simile, seppure più dirompente, lo si era visto già al momento dell’aggiornamento triennale del 2014, quando fu consentito per la prima volta ai docenti precari di scegliere di essere inseriti in graduatorie anche di province diverse rispetto a quella di residenza.
Quanto all’effetto “concorsone”, va detto anche che molti uffici scolastici regionali avevano previsto un numero di posti per gli insegnanti del concorsone sulla base di quanti avevano effettivamente partecipato alla selezione nella regione corrispondente. Ma non è servito a evitare la congestione, perché la possibilità data ai docenti di concorrere per il ruolo in altre province ha messa in seria difficoltà, sostengono i precari, l’intero sistema. In alcuni uffici scolastici provinciali che già da due anni avevano esaurito questi posti, infatti, le assegnazioni dei ruoli per insegnanti abitati dal concorsone 2012 arrivano oggi a oltre il 30%, senza che vi sia un atto ufficiale del Ministero che modifichi le precedenti disposizioni”. E se a Lucca (e in Toscana) la situazione è in progress – per molti Uffici scolastici ancora non si conosce il numero esatto di queste new entries -, in altre Regioni la percentuale di nuove immissioni in ruolo di questo genere desta molta preoccupazione: “La percentuale si rivela all’oggi enorme – spiega il comitato tutela dei precari – e va dal 32,8% delle Marche, al 34% del Veneto fino ad arrivare al 50% della Lombardia. Tutte regioni che da due anni avevano esaurito le graduatorie concorsuali del 2012 avendo stilato a suo tempo graduatorie corrette nel numero degli aspiranti”. Da qui è nata l’idea di presentare esposti nelle varie procure e Lucca non è stata da meno. Una comunicazione è stata inoltrata anche all’Usr e all’Usp, oltre che all’Anac.
Ma quello del concorsone non è l’unico assillo dei precari. Quest’anno, infatti, il Consiglio di Stato con un’ordinanza ha disposto l’inserimento nelle graduatorie scolastiche dei docenti diplomati al magistrale entro l’anno 2001/2002, che a Lucca significa una “carica” di oltre 250 docenti. Da ultimo, poi, sono stati inseriti in Gae, sebbene con riserva, anche altri 91 docenti abilitati dai corsi Pas e Tfa, sempre per effetto di un decreto del Consiglio di Stato su ricorso degli insegnanti esclusi dalle graduatorie.

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