Falsi finanzieri tentano estorsione a commerciante

Hanno finto di essere in possesso dei documenti contabili in grado non solo di infangare il suo defunto avo, un commerciante d’opere d’arte di Lucca, ma anche di rovinargli la vita, come suo diretto discendente. Tre truffatori, di cui un ex domestico del commerciante, spacciandosi per ex ufficiali della guardia di finanza, hanno perseguitato per mesi e minacciato un imprenditore di origini svizzere che operava nel settore dell’antiquariato e delle opere d’arte, con una richiesta esorbitante di denaro:un milione e 500mila euro, poi ridotti a 400mila euro. Quei soldi, in cambio del loro silenzio: solo così non avrebbero consegnato i dossier agli “amici” della finanza lucchese.

Un calvario per l’imprenditore, avvicinato dai tre truffatori mentre si trovava nella casa delle vacanze a Pietrasanta. Ed è stato nel giugno scorso, dopo essere stato minacciato di ripercussioni anche sulla sua famiglia, se non avesse pagato, che l’uomo si è recato alla stazione dei carabinieri, denunciando il tentativo di estorsione. L’attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore Piero Capizzoto, del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri ha avuto inizio proprio da qui.
I militari del reparto operativo, nell’ambito delle indagini durate diversi mesi, nel corso dei quali i contatti tra gli estorsori e la vittima proseguivano attraverso l’utilizzo di utenze telefoniche fittizie intestate a stranieri e l’invio di una lettera dal contenuto minatorio da un ufficio postale di Milano, hanno individuato i presunti truffatori. Si tratta di due sassaresi, zio e nipote di 56 e 44 anni, uno dei quali ex dipendente nell’abitazione della vittima ed una 22enne di origine slovacca compagna del più giovane, che naturalmente nulla avevano a che fare con la Guardia di Finanza.
Tutti e tre sono stati denunciati con l’accusa di tentata estorsione e sottoposti a perquisizione nelle loro abitazioni dai carabinieri di Sassari, delegati dai colleghi di Lucca, che hanno raccolto ulteriori elementi d’interesse investigativo ora al vaglio dell’autorità giudiziaria lucchese.

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