Vaccini, nuova legge regionale entro maggio

La nuova legge toscana sulle vaccinazioni sarà varata entro la fine di maggio. Lo annuncia il presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli (Pd), al termine della seduta di questa mattina. Il lavoro della commissione sulla proposta di legge pervenuta dalla Giunta regionale, con la quale si intende introdurre in Toscana l’obbligo alle vaccinazioni per far accedere i bambini al nido e alla scuola materna, “ha visto oggi la conclusione della fase istruttoria di discussione e di confronto, con l’espressione delle posizioni dei gruppi consiliari. In due mesi di lavoro abbiamo ascoltato le molte voci in campo, approfondito gli aspetti giuridici, acquisito relazioni e i dati scientifici che oggi l’assessorato ci ha fornito, al fine di valutare se una Regione possa estendere l’obbligatorietà anche ai vaccini raccomandati. Ora entreremo nella fase più concreta di definizione del testo di legge, con emendamenti e proposte specifiche“.

“Sarà una legge sui vaccini – prosegue Scaramelli –, la prima che in modo organico affronta il tema delle vaccinazioni in Italia. La legge sarà formata con argomentazioni complesse, in grado di accogliere istanze promuovendo la cultura e la diffusione dei vaccini. Saranno affrontati molti aspetti: dalla formazione all’informazione, da un meccanismo trasparente sulla farmacovigilanza, fino alle risorse necessarie. Le verifiche sulle avvenute vaccinazioni dovranno essere fatte al momento delle iscrizioni scolastiche”. Di qui, il “mandato agli uffici tecnici di Consiglio e Giunta regionale per la stesura delle nuove norme con un lavoro congiunto”.
“Siamo di fronte a un tema complesso, che non può essere semplificato, ha bisogno di una soluzione complessa”, dice ancora Scaramelli. “Anche dal confronto di oggi si è confermato che pur nelle diverse posizioni, tutti i gruppi rappresentati in commissione sono a favore delle vaccinazioni. Mi auguro di arrivare a un consenso ampio in Consiglio regionale”. L’obiettivo finale, chiude il presidente, dovrà essere quello di “incentivare il sistema delle vaccinazioni, a tutela della salute pubblica, mantenendo fermo il principio che non si possono interrompere percorsi formativi già avviati. Nessun bambino che ha già iniziato un percorso formativo dovrà essere allontanato da una scuola, privato di anni formativi e relazioni sociali. Stiamo parlando di oltre ventimila bambini, non possiamo permetterci di lasciarne indietro nemmeno uno. L’obbligo delle vaccinazioni obbligatorie dovrà riguardare quindi tutti i bimbi nella fascia di età 0-6 che accederanno a percorsi formativi ex novo e si stanno ancora valutando varie soluzioni normative per ipotizzare sanzioni per coloro che non avranno adempiuto ai vaccini raccomandati”.

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