Morto nel torrente, restano dubbi dopo l’autopsia

Il corpo trovato senza vita mercoledì pomeriggio (19 luglio) sul greto di un torrente a Castelnuovo di Garfagnana è quello di Anis Talbi, un 31enne di origini tunisine, che negli ultimi anni ha vissuto tra Pontedera, Santa Croce sull’Arno e Livorno (Leggi). La conferma è arrivata oggi pomeriggio dal triste rito del riconoscimento: il fratello, che vive nella città labronica, lo ha confermato, davanti a carabinieri e medico legale all’obitorio del Campo di Marte dove è stata in seguito eseguita l’autopsia.

Dubbi restano, per l’appunto, sulle cause della morte del giovane. L’anatomopatologo Stefano Pierotti che ha effettuato l’esame necroscopico sul cadavere, incaricato dal pm Lucia Rugani, è riuscito tuttavia a dare qualche punto fermo. Anzitutto, escludendo cause di morte violenta che possano chiamare in ballo l’eventuale responsabilità di terzi. Talbi, semmai, potrebbe essere stato ucciso da un malore o, si sospetta, da qualche sostanza stupefacente. Di sicuro elementi per pensare ad una morte traumatica, per incidente o omicidio, non ne sono emersi dall’autopsia. Il medico legale ha comunque disposto gli esami tossicologici, che potranno dare una risposta e confermare eventualmente le piste degli inquirenti.
L’indagine, infatti, è tutt’altro che conclusa. Perché, oltre alla mancata conferma di una causa precisa della morte, resta da capire come mai Talbi si trovasse sul greto del Grignetola, semi nudo, e così distante dai luoghi che aveva frequentato negli ultimi anni.
La sensazione è che eventuali sviluppi potranno arrivare soltanto all’esito delle analisi sui campioni prelavati durante l’autopsia e che verranno sottoposti ai test chimici e tossicologici per stabilire se il giovane avesse o meno assunto sostanze nocive e in quali quantità.

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