Cinquant’anni di carriera, sul palco le storie di Gildo foto

Una vita passata dietro al sipario, improvvisando e cantando rime spesso scritte sul sedile dell’auto mentre si spostava da un angolo a un altro d’Europa. E così, dopo ben cinquant’anni di spettacoli il nostro Luciano Filippi – in arte Gildo Dei Fantardi – si è reso conto che “proprio tanto biscaro, forse, non sono”.
Al via 50 anni da intruso nel mondo dello spettacolo, la rassegna teatrale ideata proprio dal cantastorie che, stufo di non festeggiare mai nemmeno i compleanni e di essere stato sempre troppo modesto, ha deciso di celebrare la sua lunga carriera con tutti gli amici e i colleghi che lo hanno accompagnato nei viaggi di una vita intera. Radio, televisione, spot pubblicitari, teatro, cinema, giornali delle “bischerate”, pubblicazioni e addirittura una citazione sull’enciclopedia Treccani: dopo un brutto malore si è reso conto che nella vita ha fatto grandi cose, a volte anche da “intruso”, appunto, e ha finalmente deciso di ricordarle riportandole sul palco. Una rassegna, quella per festeggiare questa carriera d’oro, che avrà inizio giovedì (24 agosto) alle 21,30 al polo culturale Artemisia di Tassignano dopo la proiezione di Asphyxia, il film pluripremiato nei Festival di cinema di tutto il mondo alla regia della giovane regista lucchese Alessandra Angeli in cui ha avuto una parte anche lo stesso Gildo.

Tutto ebbe inizio nel 1967 quando il cantastorie più famoso di Lucca cominciò per gioco a fare spettacoli.
“Per me fare spettacolo era solo una cosa complementare, una passione che praticavo per divertirmi nei giorni in cui non andavo in ufficio. Ero un rappresentante di commercio e per me, prima di tutto, c’era il lavoro. Negli anni Ottanta – racconta – ho cominciato ad occuparmi di pubblicità e a lavorare con Bussola Domani. Fu allora che conobbi Mimmo D’Alessandro: all’epoca – continua – Mimmo organizzava eventi in Versilia, poi mise in piedi l’agenzia On the road. Io lì lo aiutavo con le prevendite, ricordo che di notte andavo perfino ad attaccare i manifesti sui muri e sulle colonne della città, a volte veniva anche lui. Poi è diventato il grande nome che conosciamo oggi, un po’ come tutte le persone che ho conosciuto nella mia carriera che, da sconosciuti quali erano, adesso sono diventati grandi personaggi. Negli anni Ottanta ho fatto anche qualche spettacolo in televisione, alla Rai: era un lavoro che mi gratificava e divertiva molto ma non nascondo che per me era molto stancante: in poche ore andavo a Roma o a Milano, a volte tornavo a casa e dovevo subito ripartire. Il mio piccolo angolino di Santa Maria Del Giudice mi è stato sempre caro e ogni volta che partivo, nonostante la passione, non vedevo l’ora di tornare a casa. Anche per questo – racconta Gildo – ho sempre odiato fare le prove: non sono mai riuscito a capire gli artisti che passano settimane, a volte anche mesi a fare le prove per uno spettacolo per cui non riceveranno mai nemmeno i soldi. Cosa c’è di meglio dell’improvvisazione? Un’arte così bella e spontanea senza studio e soprattutto senza rotture”.
Alla presentazione della rassegna, che si è tenuta questa mattina (18 agosto) all’Osteria dello Stellario in Piazza San Francesco, era presente, oltre alla regista Alessandra Angeli, anche Mauro Chechi, grande amico e collega del nostro cantastorie.
“Gildo è stato sempre un uomo molto disponibile – spiega il grossetano Chechi – a volte lo chiamavo per venire a Roma, il giorno dopo era già lì. Quante volte al telefono mi consigliava le canzoni, quante volte abbiamo fatto spettacoli insieme: io con le mie ballate, lui, invece, con le sue note più tradizionali. Ovviamente tutto improvvisato”.
“E’ un onore per me aver avuto un attore come Gildo nel mio film – spiega la regista lucchese – quella ad Artemisia sarà la prima proiezione del film a Lucca e abbiamo deciso, visto il grande successo, di farne una saga: ogni film – spiega la regista – sarà dedicato a un elemento naturale”.
La rassegna, dopo il debutto ad Artemisia, proseguirà il 9 settembre, sempre alle 21,30, in piazza San Francesco con una serata dedicata ai grandi artisti Carlo Monni, Franco Casalieri e Gaetano Craparo. Date ancora da confermare, invece, quelle che si terranno alla biblioteca Agorà, alla casermetta dei balestrieri e al teatro di Ponte a Moriano, usato da Gildo per i suoi spettacoli quando l’edificio era ancora in disuso.
Ma dopo una carriera così intensa poteva fermarsi? Certo che no: “Sto scrivendo anche un libro in cui racconto tutta la mia carriera – spiega Gildo – ma, per adesso, sono arrivato solo agli anni Settanta”.

Giulia Prete

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