Brinzi legge ‘Canto di Natale’ di Dickens in S.Girolamo

Un classico della letteratura inglese in scena per un’altra serata all’insegna delle emozioni. Dopo il grandissimo successo dell’Autobiografia di un picchiatore fascista che ha contato ben tre sold out, l’attore lucchese Marco Brinzi torna al Teatro del Giglio con Il canto di Natale, il celebre romanzo di Charles Dickens che ha fatto commuovere – e riflettere – milioni di lettori in tutto il mondo.
L’evento, che andrà in scena il 22 dicembre alle 21 al teatro San Girolamo, è stata presentato questa mattina (14 dicembre) alla presenza dell’assessore alle politiche formative Ilaria Vietina, dell’amministratore unico del teatro del Giglio Gianni Del Carlo e dell’attore Marco Brinzi. Un testo, quello di Dickens, che risuona sin dalla prima lettura come un cupo viaggio di egoismo e di avarizia verso la redenzione che arriverà, per il vecchio e cupo Scrooge, proprio durante la notte di Natale. Uno spaccato sulla società inglese del lontano Ottocento che, pagina dopo pagina, ci fa capire che, forse, poi tanto così lontano non è. Una sorte di ‘purgatorio’ personale da cui il protagonista ne uscirà purificato e donerà a tutti una rinnovata gioia e ottimismo.

“Questa è un’altra occasione per proseguire il nostro tanto amato percorso del dono – ha detto l’assessore Ilaria Vietina – Siamo molto lieti che Marco abbia scelto Lucca per la prima del suo ultimo spettacolo e adesso, a Natale, ecco che ci offre un altro dono. Il canto di Natale di Dickens è un altro contenuto profondo molto adatto alle feste che si stanno avvicinando, un messaggio molto significativo che con la voce e lo sguardo dell’attore sono certa che acquisirà ancora più magia”.
Un dono, il nuovo spettacolo di Brinzi, che avrà un significato ancora più speciale: l’intero ricavato, infatti, che avrà un biglietto di ingresso dal costo di 8 euro, sarà interamente devoluto a due realtà lucchesi che si occupano di infanzia: il comitato Lucca Bimbi e l’associazione Piccino Picciò che da tempo aiuta i bambini nati prematuri.
“Nei periodi di pausa ho sempre cercato di riavvicinarmi al teatro della mia città per cui ho sempre provato un grande legame affettivo, un legame che va oltre il mio lavoro di attore – ha spiegato Marco Brinzi – Dopo il brande successo del ‘picchiatore fascista’ che ha già altre date in programma mi sono detto ‘ma perché aspettare gennaio per tornare a recitare?’ e in casa ho ritrovato per caso proprio il libro di Dickens sul Natale. Il testo è da sempre associato alla letteratura infantile – spiega Brinzi – ma non è affatto così: dopo Oliver Twist è uno dei più grandi successi dell’autore ed è stato ripreso anche dalla Walt Disney con lo zio Paperone nelle vesti del protagonista. E’ un testo laico che non ha nulla a che fare con la religiosità del periodo natalizio, è più uno squarcio cupo e crudo di una città in cui la gente si ritrova, si incontra e comincia ad aprire il cuore, a fare un breve punto della situazione su ciò che è stato l’anno passato. Il protagonista, accecato dal denaro e lontano da ogni sentimento empatico, ricorda un po’ la società di oggi, una società che si rannicchia in silenzio da sola e scorre la pagina di Facebook, puntando il dito e giudicando gli altri con rabbia. La figura dei bambini anche in questa opera di Dickens è molto importante: io adoro i bambini, hanno una capacità di ascolto che ormai gli adulti hanno perso, e il ricavato dello spettacolo non poteva, per me, che andare a loro”.
Marco Brinzi, nella sua personale lettura del Canto di Natale che farà per la città di Lucca, privilegerà in modo particolare le parti dialogiche del romanzo anziché quelle narrative, giocando come attore ad interpretare tutti i personaggi del libro attraverso inflessioni o accenni di dialetti differenti che ci restituiranno un mondo globalizzato in cui tutti viviamo, dove tra tantissime voci bisognose – non dissimili da quelle della città di Londra nell’Ottocento – spesso scegliamo di non ascoltarne nemmeno una.
“Ringrazio Marco e l’amministrazione comunale per questa altra grande collaborazione con il Teatro del Giglio – ha detto il presidente Gianni Del Carlo – Una collaborazione che spero sia proseguita e sviluppata. La vocazione del Giglio è sempre stata quella di essere a completo servizio dei cittadini, un luogo di nutrimento e di benessere per la persona. L’arte può solo migliorare l’esistenza e quando il teatro è messo a disposizione di tutti è meraviglioso. Il tema del dono è un concetto affascinante che bisognerebbe approfondire – ha continuato il presidente – e anche il fatto che lo spettacolo sia devoluto in beneficenza non è affatto un aspetto secondario. Attendo molte altre serate così”.
I biglietti dello spettacolo, dedicato a grandi e piccini, saranno in vendita da oggi alla biglietteria del teatro: aperta dal mercoledì al sabato dalle 10,30 alle 13 e dalle 15 alle 18 e un’ora prima di ogni rappresentazione. E, chissà, magari anche stavolta potrebbe esserci più di un’esibizione…

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