In libreria la nuova edizione de ‘La natura dell’amore’

Nella nostra società l’amore è il sentimento principe, la pietra angolare delle relazioni affettive, il fulcro della nostra esistenza. Ma non è sempre stato così: il ruolo attuale dell’amore è il risultato di un lungo processo storico e culturale. Idee che oggi ci sembrano scontate – per esempio, che l’amore sia il presupposto fondamentale del matrimonio – sono in realtà molto recenti. Ma anche se la nostra vita amorosa è molto più libera e meno soggetta ai condizionamenti sociali. Siamo per questo più felici che in passato? Le nostre unioni sono più durature? È più facile sfuggire alle pene d’amore? Soprattutto, siamo sicuri di sapere davvero che cos’è l’amore? A queste domande prova a rispondere un saggio dal titolo La natura dell’amore che vuole indagare la natura dell’amore e tutto quello che ne deriva. A firmarlo è la psichiatra Donatella Marazziti, responsabile ricerche della Fondazione Brf Onlus, ente no profit lucchese che si dedica a ricerca e divulgazione scientifica.

Si tratta della seconda edizione di un manoscritto già uscito nel 2002: la prima edizione ha avuto un grandissimo successo, tant’è che in molti ne hanno chiesto una nuova edizione che riportasse anche i contributi degli studi più recenti.
Il saggio, innovativo e riccamente documentato, nasce proprio dall’esigenza di fare il punto sulle conoscenze attuali sull’amore e, in particolare, sui processi biologici che stanno alla base dell’attrazione e dell’attaccamento che spiegano i diversi atteggiamenti di uomini e donne. Studiare la biologia dell’amore non significa degradare i sentimenti: significa esaminare dall’interno gli affascinanti meccanismi molecolari a essi associati e, in questo modo, proporre nuove risposte ad antichi interrogativi: siamo liberi di innamorarci? Qual è il rapporto fra ragione e sentimento? Perché alcuni si attaccano ossessivamente alla persona amata o si rifiutano di accettare la fine di una relazione, mentre altri non sanno andare oltre un legame superficiale? Questi comportamenti dipendono dall’ambiente o dalla storia psicologica di ciascuno, oppure esistono cause biologiche che vanno ricercate nella fisiologia del cervello? L’amore malato può essere curato, così come si curano la depressione o i disturbi della personalità?
Osservare l’universo dell’amore dalla prospettiva delle neuroscienze – che nell’ultimo mezzo secolo hanno rivoluzionato le nostre concezioni non solo del cervello, ma della natura stessa della mente – significa intraprendere un cammino di conoscenza che potrà aiutare a vivere meglio.

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