Alla Tenuta dello Scompiglio le percussioni incontrano Mozart con “Augmented Instruments Solo Concert”

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Augmented Instruments Solo Concert, questo il titolo del concerto di Antonio Caggiano che verrà eseguito sabato sera (8 novembre) alle 21 nello Spazio Performativo ed Espositivo della Tenuta dello Scompiglio di Vorno. Un concerto dedicato agli strumenti a percussione aumentati e allo stesso tempo un tributo al genio musicale di Wolfgang Amadeus Mozart e all’interesse che egli ebbe, da artista sempre attento e sensibile alle novità dell’epoca in cui viveva, per i nuovi strumenti musicali del suo tempo. Oltre alle opere di Giorgio Battistelli e Michelangelo Lupone, in programma due prime esecuzioni assolute: Ricercare II di Lorenzo Pagliei e Cometa di Giorgio Nottoli. Con la regia del suono degli stessi Lupone, Nottoli e Pagliei. L’appuntamento, che si svolge in collaborazione con il Centro Ricerche Musicali di Roma, fa parte della rassegna Mozart, così fan tutti, che l’Associazione Culturale Dello Scompiglio diretta dalla regista e performer Cecilia Bertoni dedica fino a dicembre al grande Salisburghese con appuntamenti nella Tenuta di Vorno.

In Augmented Instruments Solo Concert si utilizzano strumenti, tradizionali e non, le cui possibilità espressive sono ampliate grazie ad un’attività musicale-scientifica che si avvale di tecnologie elettroniche, meccaniche ed elettroacustiche. I nuovi orizzonti espressivi degli strumenti aumentati sono di volta in volta indagati dall’interprete attraverso un’esecuzione puntuale nel caso delle composizioni di Nottoli e Lupone, tramite l’alternarsi tra rigore interpretativo e improvvisazione musicale nel brano di Pagliei, oppure utilizzando il linguaggio della pura improvvisazione, come avviene per l’opera di Battistelli. Come spiega Antonio Caggiano, “c’è una relazione antica fra l’evoluzione degli strumenti musicali e quella del linguaggio e della performance musicale. Ogni epoca ha avuto i suoi strumenti ‘aumentati’, si pensi alla medioevale Viella che si evolve nella rinascimentale Viola e successivamente nei moderni archi, oppure all’apparizione nel Settecento del pianoforte che viene salutato con entusiasmo da tutti i grandi compositori dell’epoca compreso Mozart, che aveva una grande passione per i nuovi strumenti come la Glass Harmonica e per gli strumenti meccanici. Questa tensione verso il ‘nuovo’ lega Mozart ai compositori presenti in questo concerto”. Cometa per gong e live electronics (augmented percussion instrument) di Giorgio Nottoli, in prima assoluta, è una composizione divisa in tre cicli incentrati sulle caratteristiche morfologiche fondamentali dell’evento sonoro: la fase d’attacco, quella stazionaria e quella di decadimento, caratteristiche richiamate dalla stessa morfologia della cometa, composta da una testa, un corpo e una coda. Per realizzare tutti gli aspetti dell’idea musicale, al gong è stato associato un sistema di elaborazione che reagisce in tempo reale agli stimoli sonori prodotti dall’esecutore, aumentando così le possibilità dello strumento. Il suono prodotto dal gong va quindi ad eccitare e attivare un insieme di percussioni “virtuali”, contenute nello strumento digitale associato al gong stesso, e riprodotte da quattro fonti diverse dislocate nello spazio in cui si svolge l’esecuzione. Ricercare II di Lorenzo Pagliei, in prima assoluta, è un’opera in cui vengono esplorate le possibilità musicali dei Geecos (Gesture Control Surfaces), superfici in legno di liuteria concepite per sintetizzare suoni attraverso un sistema sviluppato dal compositore presso l’Institut de Recherche et de Coordination Acoustique/Musique di Parigi (Ircam). Costruite dal liutaio Ludovic Barrier, le superfici hanno forme, spessori e curvature pensate per ottenere una grande varietà timbrica, adattarsi al corpo del musicista e mostrarne i gesti al pubblico.  Il suono dei Geecos viene generato e modulato seguendo intimamente i gesti dell’interprete, come in uno strumento acustico, grazie a un’analisi raffinata dei suoni prodotta dalle mani dell’interprete sugli strumenti. In Ricercare II i Geecos, suonati in coppia, rappresentano le polarità con le quali da sempre si confronta la natura umana: yin e yang, maschile e femminile, luce e oscurità. L’opera coniuga così l’antica pratica improvvisativa del Ricercare, che esplora principalmente fra le note, e la moderna improvvisazione elettroacustica, che scandaglia dentro il suono. Si scoprono, così, prospettive impossibili da imbrigliare con la sola notazione e che ha senso indagare insieme al suono stesso. Il libro celibe (movimenti di fogli sonori e non), è una performance di  Giorgio Battistelli del 1976  per un esecutore, ispirata alle macchine celibi di Marcel Duchamp: una partitura-libro fatta di carta, cartone, pelle, metallo e legno, nella quale l’aumentazione non avviene come per gli altri brani con l’ausilio dell’elettronica, ma grazie al pensiero e alla verve interpretativa dell’esecutore, al quale è affidato il compito di animare le pagine sonore che lo compongono.  Manipolando, strappando, appallottolando, sfregando, grattando con infinite modalità di tocco la partitura-racconto, “Il libro celibe” diviene lettura collettiva e insieme drammaturgia di suoni, evocata dalle mani in azione sulle pagine, che esaltano la specifica essenza di ciascuna, sino al gioco di prestigio finale nel quale la musica svanisce per tornare al tutto muto dell’opera in quanto tale. Grancassa. Canto della Materia per Feed-Drum e meta-elettronica di Michelangelo Lupone –  commissionata nel 2006 dallo Stato Francese in co-produzione con il Grame – Centre National de Crèation Musicale e Crm – Centro Ricerche Musicali per il festival Musique en Scène – è un’opera dedicata alla grancassa imperiale, strumento poco utilizzato per ruoli solistici, che viene strutturalmente ed elettronicamente modificata in modo da trasformare i suoni normalmente producibili dall’interprete. Il suono corto e percussivo, tipico degli strumenti a membrana, si trasforma progressivamente fino a diventare un suono lungo e modulato tipico degli strumenti a corda. Antonio Caggiano  intraprende la sua formazione di percussionista al Conservatorio dell’Aquila con il Maestro Striano, perfezionandosi in seguito con Burton e Friedman, e di compositore a S. Cecilia in Roma con i Maestri Bianchini e Nottoli. Attento alle esperienze più innovative della scena musicale internazionale, nel 1987 dà vita con Ruggeri all’Ensemble Ars Ludi con cui partecipa a importanti festival e rassegne nazionali e internazionali, intrecciando rapporti di collaborazione con alcuni fra i maggiori compositori contemporanei (tra gli altri: Ambrosini, Andriessen, Battistelli, Bryars, Bussotti, Ceccarelli, Curran, De Pablo, Duckworth, Part, Reich, Volker-Heyn) con i quali si è esibito in Europa, Stati Uniti, Cina, Canada, Mexico, Sud America, Africa. Attivo per molti anni nelle maggiori istituzioni lirico-sinfoniche italiane, dal 1998 al 2003 è stato timpanista dell’Oci diretta da Salvatore Accardo. Nella sua esperienza di professore d’orchestra ha collaborato con importanti direttori quali: Bernstein, Sinopoli, Chailly, Maazel, Gatti, Morricone, Sawallish, Chung, Mehta, Fruhbeck De Burgos, Pretre. Lavora in qualità di solista con diversi gruppi da  camera: Solisti della Filarmonica, Algoritmo, Roma Sinfonietta, Contempoartensemble col quale presenta nel 2010 al Maggio Musicale Fiorentino in prima italiana Six Japanese gardens in Visual Concert di Saarihao. Rilevante è l’attività che svolge con il Pmce, Ensemble in residence dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, che realizza progetti con compositori tra i più importanti della scena internazionale. Docente di strumenti a percussione presso il conservatorio di Frosinone, si interessa da sempre alla commistione di linguaggi artistici diversi. Scrive musiche per il teatro, la danza e collabora con artisti visivi quali Ducrot, Accardi e Mauri, Diodato, Bassiri. Egli stesso ha partecipato alla mostra Le opere e i giorni presso la Certosa di Padula su invito di Bonito Oliva con il quale ha collaborato inoltre in qualità di performer al ciclo di trasmissioni A.b.o.rdo delle arti rubrica di arte contemporanea, e al progetto: Il Ribelle imminente presentato alla X edizione del Festivaletteratura di Mantova. Nel 2006 ha ricevuto l’Abo d’argento – sezione musica – per essersi distinto nella ricerca compositiva contemporanea. Dal 2010 è direttore artistico della sezione musica per l’Associazione Culturale Dello Scompiglio a Vorno (Lucca). Ha tenuto corsi di interpretazione sulla letteratura per strumenti a percussione al Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano, al Campus delle Arti di Fiuggi, seminari alla Sibelius Accademy di Helsinki, al Conservatoire Royale di Bruxelles, all’Universidad de Musica di Montevideo e stages in varie parti del mondo (Nairobi, Pechino, Berlino, Algeri). Ha registrato per emittenti radiotelevisive di molti paesi e ha inciso per la Rca, per la Emi, per la Edipan, per la Lovely Music, Stradivarius, La Brilliant classics e per la Dgg con l’Accademia di S.Cecilia. Nello Spe, dalle 14, è inoltre visitabile Notesparse, mostra fotografica e video installazione di Silvia Lelli e Roberto Masotti (1997- 2006), in cui si propone una serie di immagini provenienti dalla scena e dalla musica che formano una visione personale e poetica. La mostra è visitabile fino al 28 febbraio 2015 dal giovedì alla domenica, ore 14-18, oppure su appuntamento; nei giorni di spettacolo, apertura dalle ore 14 fino a mezz’ora dopo il termine degli spettacoli.

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