Torna la rassegna musicale sul Settecento lucchese

“Di musica si parla e si studia molto ma perché sia pienamente vissuta come momento pubblico, va eseguita. La rassegna sul Settecento musicale della nostra città – esordisce il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini – propone momenti di ascolto di alta qualità, che possono rappresentare un’ottima proposta di turismo colto”. Al via domenica (22 gennaio) la seconda edizione di un evento che prevede più di 30 concerti da gennaio a giugno e che vede la collaborazione delle più importanti realtà musicali del territorio, come l’Associazione musicale lucchese, la Sagra musicale lucchese, il centro studi e l’istituto superiore di studi musicali – entrambi intitolati a Luigi Boccherini – e Animando.

“La rassegna Il Settecento musicale a Lucca è un’anticipazione del calendario unico degli eventi 2017 al quale stiamo lavorando – spiega l’assessore al turismo Giovanni Lemucchi – e ci fa piacere sottolineare l’impegno di tutti i soggetti per rafforzare l’identità della nostra offerta culturale in un periodo dell’anno tradizionalmente carente di eventi attrattivi. Ringrazio tutte le associazioni per il lavoro fatto”.
Il centro studi Luigi Boccherini, dedito soprattutto alla ricerca e agli approfondimenti in ambito musicologico, organizzerà come da tradizione anche quest’anno due eventi per celebrare la ricorrenza della morte di Boccherini (28 maggio). “Le conoscenze che acquisiamo al centro studi divengono tanto più importanti quanto più riescono a essere condivise – afferma il vicepresidente Marco Mangani – e noi vogliamo fare la nostra parte continuando a impegnarci nella didattica, in una divulgazione che sappia coinvolgere e garantendo la qualità filologica delle esecuzioni musicali”. Il centro studi sarà inoltre protagonista della consueta manifestazione Boccherini sulle mura rivolta alle scuole del territorio.
Sono 10 i concerti e gli appuntamenti organizzati dall’Associazione musicale lucchese, rappresentata dal suo ex presidente Marcello Parducci, che ha voluto ricordare il lavoro profuso da Gérard e da don Maggini nella riscoperta di Boccherini e degli altri grandi autori del diciottesimo secolo lucchese, tra i quali Francesco Geminiani e Domenico Puccini, nonno di Giacomo: “Per la nostra associazione è fondamentale il coinvolgimento dei giovani e siamo molto attivi nelle scuole primarie, secondarie e superiori. In particolare, collaboriamo con il polo scolastico Fermi educando alla musica circa 300 ragazzi”. Tra i concerti a cura dell’associazione nel programma della rassegna, quelli della stagione cameristica con musicisti del calibro del Trio di Parma, Monika Leskovar e Danilo Rossi, e i tre eventi dedicati ai bambini e alle scuole, nell’ambito di Musica ragazzi. A queste date si aggiungeranno presto anche alcuni appuntamenti di Lucca Classica music festival, il cui programma verrà reso noto nelle prossime settimane “e vedrà la città trasformarsi in un trionfo di violoncelli – anticipa Parducci – perché sarà alta l’attenzione che il festival dedicherà a Boccherini”.
La Sagra musicale lucchese è quest’anno arrivata alla sua 54esima edizione, con Händel e Schubert protagonisti di due concerti e un concerto d’organo dedicato a musiche giocate sulla successione delle note si bemolle, la, do, si, che nella notazione tedesca coincidono con le lettere che compongono il nome di Bach. Infine, in programma un omaggio a Baldassare Galuppi, uno dei più famosi musicisti e autori del Settecento, oggi dimenticato. Di lui si potranno ascoltare alcune musiche inedite in prima ripresa moderna. “Voglio ringraziare l’amministrazione e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – dice Cesare Rocchi, presidente dell’associazione – perché è con la regia della prima e il contributo dell’altra che questa rassegna può svolgersi”. Si associa ai ringraziamenti anche il maestro Luca Bacci, che ricorda l’attenzione offerta nel programma agli strumenti a fiato, che proprio nel Settecento andarono perfezionandosi, e alla musica scritta per cantanti castrati. “Molto noto è Farinelli – spiega il maestro – ma a Lucca era conosciuto e stimato un certo Andreoni, oggi per lo più dimenticato”.
L’associazione Animando propone per la rassegna cinque concerti per solisti e orchestra, alternando autori lucchesi come Barsanti, Geminiani e Boccherini, a compositori italiani (Vivaldi, Albinoni, Tartini) ed europei. Del programma si segnalano la serata dedicata a Paganini (3 marzo), lo Stabat Mater di Pergolesi che verrà eseguito il Venerdì Santo e il concerto di chiusura con la musica ritrovata degli archivi dell’istituto superiore di studi musicali Luigi Boccherini. “Esprimo la mia soddisfazione per il consolidamento della collaborazione tra i soggetti che si occupano di musica a Lucca – afferma il presidente Paolo Citti – perché questa sinergia è utile per crescere confrontandoci e per ottimizzare le poche risorse. La nostra priorità è valorizzare i giovani e in collaborazione col Boccherini abbiamo istituito una borsa di studio per riscoprire i lavori di compositori lucchesi dimenticati. Si stima che Lucca abbia avuto, nel Settecento, circa cinquanta musicisti di una certa fama oggi sconosciuti. Tra questi, Malvezzi”.
L’istituto superiore di studi musicali Luigi Boccherini, in collaborazione con l’omonimo centro studi, nel mese di maggio proporrà l’omaggio a Luigi Boccherini “ma soprattutto – spiega il direttore Fabrizio Papi – a settembre torneremo con la seconda edizione del Festival Boccherini, che già quest’anno ha avuto ottimi risultati. Vorremmo poterlo strutturare per tematiche, affiancando sempre i concerti ai seminari e alle masterclass”.
La rassegna Il Settecento musicale a Lucca è coordinato dal Centro studi Luigi Boccherini con la collaborazione del Comune di Lucca, della Fondazione Giacomo Puccini, del Teatro del Giglio e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. “Abbiamo volentieri supportato questo tipo di manifestazione per tre motivi – spiega Andrea Salani portando i saluti del presidente Arturo Lattanzi – che bene si sposano con le finalità della Fondazione. Anzitutto, la capacità di promuovere il territorio in un periodo dell’anno più spento; poi, la determinazione di diffondere conoscenza attraverso la fruizione consapevole della musica e, infine, la bella e costruttiva sinergia che si è venuta a creare nel pensare la rassegna”.

Elisa Tambellini

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