Settimana di superlavoro per la cardiologia di Lucca

Settimana di super lavoro quella di Ferragosto per i cardiologi dell’ospedale di Lucca, guidati da Francesco Bovenzi. Solo nella giornata del 15 agosto, infatti, sono state effettuate al San Luca tre angioplastiche primarie per casi complessi di infarto, due provenienti dal territorio (rete 118) e uno dal Pronto Soccorso di Lucca. I tre pazienti, due uomini (di cui uno di 95 anni) ed una donna, sono quindi stati trattati in emergenza e sottoposti alle procedure necessarie per disostruire meccanicamente le coronarie occluse e sono adesso in buone condizioni di salute.

Un’urgenza dello stesso tipo è stata gestita alla vigilia di Ferragosto e altre due angioplastiche primarie sono state effettuate, tra l’altro quasi contemporamente, nella giornata del 17 agosto. In questa settimana, a partire da lunedì 14, sono stati anche eseguiti sei impianti urgenti di pacemaker. Tutte attività in urgenza che si sono aggiunte alla normale attività routinaria e programmata su pazienti già stabili.
La cardiologia di Lucca – inserita nella rete integrata tempo-dipendente cardiologica dell’azienda Usl Toscana nord ovest – conferma quindi la sua capacità di accoglienza e di gestione ottimale della fase più pericolosa dell’infarto, quella cioè legata alle primissime ore, quando c’è un cuore da salvare. Si tratta anche di un’ulteriore dimostrazione del buon lavoro che viene svolto quotidianamente da tutti i soggetti coinvolti in questa attività di rete: oltre alla cardiologia e in particolare al settore dell’emodinamica, l’intero sistema del 118, le strutture di pronto soccorso e ogni altro servizio, ospedaliero e territoriale, che partecipa attivamente a questo complesso percorso.
Questo modello di lavoro in rete si sta sviluppando anche a livello dell’intera Asl Toscana nord ovest, come sottolinea il dottor Bovenzi, che è anche coordinatore aziendale della rete per l’emergenza cardiologica tempo-dipendente dell’infarto miocardico acuto. “Per tutto il territorio aziendale – spiega Bovenzi – si sta lavorando ad un importante progetto proprio in quest’ottica, nella consapevolezza che il trattamento ottimale dell’infarto deve essere assicurato mediante lo sviluppo di una rete univoca ed omogenea in tutta l’azienda, con una particolare attenzione per i cosiddetti territori disagiati (zone montane ed isole). Il nostro obiettivo è infatti quello di applicare metodologie e strumenti operativi integrati ed uniformi, che accrescano il livello qualitativo degli interventi di diagnosi e di cura nell’infarto a livello aziendale, sulla base delle risorse e delle competenze disponibili”.

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