Certificati vaccini, protestano genitori per libera scelta

Nuove polemiche sul fronte scuola-genitori legato agli obblighi vaccinali introdotti dalla legge 119 del 2017. Il Gruppo dei genitori Lucca-Versilia per la libertà di scelta ha infatti segnalato che nonostante le rassicurazioni riguardo al fatto che l’obbligo di presentazione del certificato vaccinale non sarebbe scattato prima del nuovo anno scolastico, è stata invece disposta la scadenza del 10 marzo prossimo per presentare la documentazione, pena l’esclusione dai bambini dal percorso scolastico 0-6. Una decisione inaccettabile per i genitori che contestano l’obblico di presentazione del certificato vaccinale “in mancanza di un’oggettiva urgenza”. 

“Il gruppo dei genitori Lucca-Versilia per la libera scelta – si legge in un comunicato del gruppo – intende affrontare ancora una volta la problematica inerente l’eventuale esclusione dei bambini dai nidi e dalle scuole materne ventilata dopo la Conferenza dei servizi del 16 ottobre fra il provveditore Donatella Buonriposi, il dirigente Ausl Tomasi ed i dirigenti scolastici delle provincie di Lucca e Massa Carrara promossa allo scopo di uniformare le modalità di accesso ai servizi scolastici. I genitori che avevano guardato con fiducia a questa iniziativa e che attendevano un chiarimento, hanno invece constatato che le indicazioni fornite collidono con gli articoli delle legge 119 e con la circolare numero 1679 dell’1 settembre 2017 a cui fa riferimento la nota del Provveditore. Infatti, le scuole invitano in questi giorni i genitori, tutti, a consegnare alle segreterie, entro e non oltre il 10 marzo 2018, l’attestazione di avvenuta vaccinazione, pena nel percorso zero-sei l’esclusione di questi bimbi dalla frequenza”.
“Come genitori e come cittadini – prosegue la nota – vogliamo rinnovare la nostra contrarietà ad una legge che impone l’obbligo vaccinale in assenza di allarme ed emergenza sanitaria ma ‘per garantire il rispetto degli obblighi assunti dal nostro paese a livello europeo ed internazionale’. Alla luce di ciò, sono inaccettabili le misure coercitive e le sanzioni che hanno come soggetto i bambini, ai quali non è imputabile la responsabilità della propria condizione, ma che possono essere discriminati allo scopo di vessare i genitori”.
“Nella nostra esperienza – continuano i genitori – abbiamo verificato con mano, presso i dirigenti scolastici della provincia, il disagio comune riferito alla situazione creata dalla legge, che attribuisce alla scuola compiti non previsti e, allo stesso tempo, riconosciamo l’estremo carico di responsabilità che si è riversato su queste persone le quali non sono state preventivamente dotate degli adeguati strumenti. Da ciò risulta comprensibile la constatazione di errori grossolani in ordine per es. al trattamento dei dati sensibili dei bambini e alle varie comunicazioni alle famiglie. Auspichiamo che la nostra iniziativa sia utile a focalizzare il quadro normativo da prendersi a riferimento da parte di tutti i soggetti interessati e sottolineiamo con forza che l’intento dei genitori è quello di ripristinare l’alleanza scuola-famiglia indispensabile all’esistenza di un clima sereno per tutto l’ambito scolastico”.
“Segnaliamo infine – conclude il gruppo – in riferimento ai dati sensibili, che fra il personale docente si è avviato una raccolta dati sulla condizione vaccinale degli operatori scolastici la cui finalità sarà probabilmente quella di estendere l’obbligo ad altre categorie di cittadini, obbligo che continua ad essere inaccettabile poiché lesivo delle libertà personali e in aperto contrasto sia con il principio dell’autodeterminazione che con le innumerevoli norme nazionali e internazionali sulla libertà di cura”.

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