Docenti con il diploma magistrale in piazza: salvi fino a fine anno foto

Le cattedre assegnate saranno garantite almeno fino alla conclusione dell’anno scolastico. È questo l’esito dell’incontro tra il provveditore agli studi di Lucca e Massa Carrara Donatella Buonriposi ed una delegazione di insegnanti che si è svolto questa mattina (4 gennaio) nel palazzo di piazza Guidiccioni. In attesa di indicazioni più specifiche da parte del Ministero dell’istruzione (è previsto per questo pomeriggio un incontro a Roma con i sindacati), la delegazione guidata da Luchino Galli, insegnante dell’istituto comprensivo Lucca 4, è stata accolta dal provveditore che gli ha rassicurati per quanto riguarda almeno l’anno scolastico in corso: “La garanzia non la posso dare ma sarebbe una follia non farvi concludere l’anno in corso: è impensabile rifare tutte le graduatorie e riassegnare i posti a questo punto dell’anno – ha detto la Buonriposi -. Non posso sbilanciarmi su quelle che saranno le indicazioni del Ministero ma posso dire che l’anno scolastico sarà concluso, eventualmente con una modifica dei contratti in essere. Questa sentenza è stata una sorpresa anche per noi: davamo quasi per scontato che la cosa andasse in porto. C’era stato un inserimento, seppur con riserva, ed erano stati assegnati anche dei posti con contratti a tempo indeterminato. Si sperava di aver risolto un problema, quello del precariato, che ci portavamo dietro da anni. Capisco quindi l’amarezza di chi credeva di aver raggiunto il tanto agognato posto di ruolo. Noi non possiamo far altro che applicare le sentenze ma aspettiamo di capire quelle che sono le indicazioni del Ministero”.

La mattinata non era iniziata nel migliore dei modi per il gruppo di insegnanti che si era ritrovato in piazza Santa Maria per poi marciare verso piazza Guidiccioni. La manifestazione non era infatti stata comunicata preventivamente alla questura e quindi ha potuto svolgersi in modalità molto ridotte. All’arrivo davanti all’ufficio scolastico provinciale due agenti della digos hanno identificato il gruppo di manifestanti che è stato comunque accolto negli uffici del provveditorato. Il motivo dell’agitazione è una sentenza del Consiglio di Stato che ha escluso gli insegnanti privi di laurea dalle graduatorie ad esaurimento creando una situazione esplosiva, con decine di migliaia di docenti tra precari e di ruolo, che si vedono invalidato il loro percorso e che rischiano adesso di dover ricominciare da capo. Una sentenza che, a detta degli insegnanti, va in contraddizione con la precedente giurisprudenza che aveva invece abilitato i maestri con diploma magistrale e che aveva quindi dato loro diritto ad essere inseriti nelle graduatorie. Diverse centinaia le persone coinvolte anche in provincia di Lucca: secondo i dati del provveditorato, sono 477 gli insegnanti inseriti con riserva nella scuola dell’infanzia più 12 di sostegno e 545 nella scuola primaria con 28 di sostegno.
“Questa sentenza avrà una ricaduta esagerata non solo sull’insegnamento ma anche sul lavoro delle persone e sulle loro famiglie – spiega Silvana Setaro dell’Associazione nazionale insegnanti e formatori -. Si parla tanto di crescita e poi ci ritroviamo con queste persone senza stipendio e senza nessuna garanzia. In Europa gli insegnanti con tre anni di lavoro precario devono essere assunti obbligatoriamente. Da noi invece, la legge 107 del 2005 dice che non possono più accettare nemmeno le supplenze e quindi vanno a casa. Oltretutto vengono rescissi anche i contratti pregressi. Faremo di tutto per far sentire la nostra voce nelle sedi opportune. Abbiamo fatto anche un ricorso alla Corte Europea ma purtroppo i tempi sono lunghi. Vogliamo una soluzione politica: una sanatoria per salvaguardare questi posti di lavoro”. Tra le iniziative messe in campo dagli insegnanti per dare risalto alla loro difficile condizione, anche una lettera indirizzata al presidente della Regione Enrico Rossi che però ancora attende risposta. 
“Non siamo supplenti tappa buchi, abbiamo cattedre annuali – dicono le insegnanti intervenute -. Ci paghiamo i corsi nelle agenzie formative accreditate dal Ministero, non abbiamo diritto a ferie, malattia o scatti di anzianità. C’è chi ha vissuto nel precariato per oltre 15 anni e, nonostante una formazione continua, adesso rischia di perdere tutto”. 
Una sanatoria è la soluzione suggerita anche dal provveditore Buonriposi: “La decisione politica dovrebbe arrivare ora. È questo il momento in cui battere il ferro, con tutte le forze politiche in campo. Non so quanto il Governo possa fare in questo momento ma una sanatoria sarebbe necessaria. L’idea del governo Renzi di eliminare il precariato era buona poi però non si è capito che la cosa doveva essere gestita diversamente: non sono stati tenuti in considerazione gli anni di precariato precedenti e non si è fatto i conti con un sistema ministeriale legato a vecchi schemi organizzativi. Servono cambiamenti di sistema, altrimenti si va avanti solo con soluzioni tampone“. 
Il provveditore poi si toglie anche un sassolino dalla scarpa: “Bisognerebbe anche richiamare l’attenzione sulla giustizia amministrativa: io mi sono trovata di fronte a sentenze, in situazioni praticamente identiche, in cui in un caso si dava accesso al contratto a tempo indeterminato ed in altri casi no. Qualcosa che non va c’è”.
Nel frattempo, è stato indetto uno sciopero nazionale per lunedì (8 gennaio). Ancora da definire le iniziative della delegazione lucchese in questo senso. 

Luca Dal Poggetto

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.