Partecipate, Bertolucci (Pd) difende regolamento di gruppo

Regolamento di gruppo per le società partecipate, il presidente della commissione Alessandro Bertolucci difende la decisione. L’obiettivo è quello di uniformare a quello dell’amministrazione comunale l’indirizzo della galassie delle società partecipate della Lucca Holding, come espresso anche dal presidente Andrea Bortoli proprio nell’audizione alla commissione di tre settimane fa (Leggi l’articolo).
“Trovo naturale – dice Bertolucci – che nel filone della sfiducia nella politica e nelle istituzioni,  sia maturato nell’opinione pubblica un forte scetticismo sulla costituzione, gestione e controllo delle società partecipate dagli enti pubblici. Non possiamo certo parlare di luogo comune, visto il notevole interessamento del legislatore e quello dei magistrati della Corte dei Conti”.

“In effetti – spiega ancora Bertolucci – ci sono buone ragioni di intervento, visti i casi di abuso e cattiva gestione dello strumento, che in alcuni Comuni  hanno portato a condizioni critiche dei bilanci, senza contare l’esempio di malcostume forse ancora più grave. L’amministrazione Tambellini sta perseguendo con atti concreti un riordino, ma forse è più appropriato parlare di riforma, del sistema delle società partecipate dal Comune di Lucca. La revisione delle capitalizzazioni delle singole società secondo stime più attuali, corrette e veritiere, insieme alle svalutazioni all’interno del capitale di Lucca Holding, hanno permesso di rappresentare la realtà in modo più adeguato rispetto ai tempi di crisi che stiamo vivendo e all’insegna di quella sobrietà che è uno dei marchi di fabbrica di questa amministrazione; aspetto, tra l’altro, molto apprezzato anche dal mondo creditizio e finanziario”. “L’adozione di un regolamento di gruppo – spiega nello specifico il presidente – insieme ad uno strumento equivalente che regoli i rapporti tra Holding e Comune, va nell’ottica di un controllo più serrato delle operazioni di una certa rilevanza che per legge spettano ai singoli cda e che, pur mantenendo la loro autonomia, dovrebbe aumentare la consapevolezza delle società di sentirsi parte di un gruppo pubblico in cui devono prevalere gli interessi perseguiti dal Comune, nell’ottica di un servizio reso alla comunità. Il Comune di Lucca torna così ad esercitare, attraverso strumenti  moderni, efficaci e leciti, quell’azione di indirizzo, direzione, coordinamento e controllo che erano alla base del nostro  programma elettorale. E’ importante sottolineare che uno studio realizzato per capire le criticità e le opportunità delle singole aziende, ci permetterà di adottare alcune scelte di aggregazione, smantellamento o trasformazione, in grado di ricondurre alcune realtà nell’ambito delle leggi vigenti così da poterne sfruttare le effettive potenzialità ed opportunità o comunque di essere esempio di legalità e rispetto verso l’opinione pubblica in  generale e nei confronti dei cittadini lucchesi in particolare”.
“A modi di agire così virtuosi, purtroppo, non corrisponde sempre una conseguente attenzione legislativa – conclude – La preoccupazione, espressa anche dal presidente della Repubblica, è infatti che si intervenga con leggi sempre più restrittive nel filone di quei tagli lineari a cui siamo abituati, invece di agevolare i Comuni nello svolgimento di un sano ruolo imprenditoriale, inteso non come ricerca del mero profitto economico, ma come necessario connubio di economicità, professionalità e organizzazione fondamentali alla realizzazione di beni e servizi di interesse generale in favore della comunità. L’alternativa o il ripiego, che non mi auguro anche per rispetto ai risultati del referendum del 2011, potrebbe essere quello di uno scivolamento verso una totale gestione dei servizi pubblici locali affidata ai privati. Al di la di questo macro contesto su cui è necessario che chi ha responsabilità politiche a livello nazionale vigili e intervenga, sono sicuro che al termine del processo che stiamo portando avanti, il sistema delle società di cui il Comune di Lucca si è dotato in passato, forse non con il solo scopo di ottenere efficienza ed economicità, possa riacquistare quel ruolo pubblico e sociale in grado di generare nuova fiducia nelle istituzioni e nella politica”.

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