Spot del Summer, non c’è autorizzazione Soprintendenza

Sono senza autorizzazione delle Belle Arti le scritte a caratteri cubitali che pubblicizzano il Lucca Summer Festival sotto le Mura (Articolo e foto). Lo fa presente al Comune la stessa Soprintendenza che due giorni fa ha fatto recapitare agli uffici di Palazzo Orsetti una lettera in cui si fa presente che in base all’articolo 49 del codice dei beni culturali e del paesaggio soltanto il soprintendente può rilasciare l’autorizzazione per il collocamento o l’affissione di “cartelli o altri mezzi pubblicitari – cita l’articolo –  sugli edifici o nelle aree tutelate come beni culturali”. La lettera che non chiede provvedimenti, ma che ha l’obiettivo comunque di rilevare l’assenza di autorizzazioni da parte dell’ente di piazza della Magione, è partita dall’ufficio tutela dei beni artistici, diretto dall’ingegner Francesco Cecati, in accordo con il soprintendente Giuseppe Stolfi, potrà produrre ad ogni modo delle conseguenze. La prima sarà forse un confronto diretto con l’amministrazione comunale, per sanare, dove possibile, la questione.

Il via libera all’operazione promozionale è arrivato dalla giunta comunale del 1 aprile scorso e firmata dal vicesindaco Ilaria Vietina – il primo cittadino era invece assente. Nel testo dell’atto approvato, com’è noto, si integra il protocollo d’intesa con Mimmo D’Alessandro, per l’organizzazione e la promozione della kermesse musicale. In quel documento, predisposto e di cui è responsabile – come si legge – il dirigente comunale del settore Servizi culturali, turisti e sportivi, Maurizio Tani – si parla solo vagamente di conformità ai “pareri degli organi competenti”. Ma sempre stando al codice dei beni culturali e paesaggistici, l’organo competente in materia è proprio la Soprintendenza che non risulta aver espresso alcun parere in merito: E’ vietato – si legge all’articolo del codice – collocare o affiggere cartelli o altri mezzi di pubblicità sugli edifici e nelle aree tutelati come beni culturali”. Le Mura non fanno chiaramente eccezione. E non poteva certo sfuggire alle Belle Arti.
Che hanno preparato una lettera dai toni non perentori e tanto meno polemici, ma che, per contro, mette in luce un altro “pasticcio” che andrà, in qualche modo, risolto. Gli spot sotto le Mura, idea di Mimmo D’Alessandro per promuovere la kermesse, pur piacendo a molti, hanno attirato fin da subito le critiche di tanti altri. Ma ora la questione si fa un po’ più seria. Non è, certo, la prima volta che gli amministratori incorrono in simili scivoloni. Accadde già ai tempi dell’amministrazione Favilla, sempre per gli spot del Summer. Ma con ben altra reazione della Sovrintendenza, che in questo ultimo caso impose la rimozione delle pubblicità.
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