Astanteria e parcheggi, gli strali del M5S sul San Luca

Ospedale San Luca, piovono ancora le critiche. E’ il Movimento Cinque Stelle ad essere il più barricadero. La consigliera Laura Giorgi diffonde un tour di un attivista del movimento e che fa le sue valutazioni sul nuovo nosocomio: “Non male un abuso (come pare) da 400mila metri cubi di edificato con le infrastrutture annesse non funzionanti (eliporto) inesistenti strade di accesso – scrive –  Ieri ho fatto il mio primo sopralluogo, massimo sadismo Usl, una sola via d’accesso per gli utenti-clienti che in questo caso non hanno sempre ragione, come recita l’adagio del dispensatore di servizi, ma sempre torto. Alle 18,30, in bici ho fatto il mio ingresso trasgressivo dal lato Pronto Soccorso. La saletta del triage è piccola e a soffitto di 2.7 metri, arredata con sedie in lamiera stampata, traforata e smaltata in grigio scuro, il bussolo del paramedico, 2 metri quadri circa è separato da una porta bassa (un metro di altezza) modello saloon, un vetro fisso dà un’immagine limitata della stanza andito del pronto soccorso, una normale porta verde pisello dalla quale entrano i soccorrendi non barellati ha una normale maniglia e rimane chiusa ma apribile da chiunque. Ieri sera parenti d’infortunati barellati, infortunati in attesa con parenti e il curioso che ero io, occupavano quasi tutti i posti a sedere, l’aria era piuttosto pesante e il brusio notevole. Questi non solo tagliano i letti, abbreviano le degenze, ma tagliano anche l’ampiezza dei locali critici quale l’astanteria”.

“Ricevuta la prima impressione negativa – prosegue –  ho trovato sul lato est l’ingresso principale, grande banco della reception deserto, molti totem riportano in caratteri a corpo modesto lettere maiuscole Abc, freccia direzionale e intestazione dei reparti in termini medici ovviamente stretti e italici. Con la rampa di scala mobile a salire sono cascato nei bancomat e in un locale ristoro  che porta prezzi aumentati del 10 per cento per i soliti generi di confort. Ho fatto un giro al piano 1 notando improvvisi cambiamenti di sezione dei corridoi e intensità luminose variabili, giunto alle avvisaglie di maternità ostetricia sono sceso al piano. Dò un’occhiata alle gabbie-parcheggio e alle orrende sbarre telecomandate. Vedo che c’è un problema. Il fratello di un utente non deambulante dimesso dal pronto soccorso è entrato erroneamente negli stalli forse predisposti per i pazienti dializzati e da lì non riesce ad uscire con l’auto”. “In bici vado al pronto soccorso, aspetto la paramedica espongo il problema, lei vede che l’uomo è dimesso, io preciso che non deambula ed è quindi sempre loro ostaggio, le dico di tranquillizzarlo e vediamo di aprire quella sbarra dispettosa. La gentilissima pensa che la sbarra possa alzarsi con il suo badge, io lo prendo dopo aver giurato di restituirlo prontamente, vado al parcheggio, torno a restituire il badge, la paramedica s’informa meglio e dice che la persona in grado d’alzare la sbarra ci sarà alle 20, le dico di tranquillizzare il non deambulante. Torno al parcheggio, al miracolo la sbarra s’alza, l’uomo balza in auto, io metto il ginocchio alla cellula fotoelettrica ad impedire la randellata della sbarra sull’auto, alle 19,30, il paziente può essere trasportato via. Quel che si dice risparmio forza lavoro. Sembra una bella pensata ma presenta a volte dei limiti”.
Polemica anche la consigliera Daniela Rosellini: “Sono stati sufficienti tre giorni dall’apertura – scrive – per rendere evidente a tutti quello che noi stiamo denunciando da oltre un anno. Quella struttura è stata volutamente progettata male; enormi open space ed esagerati corridoi perché costruttivamente si fa prima a tirarlo su e si spende meno.  E chi se ne frega se gli spazi adibiti ai servizi sanitari sono angusti, opprimenti, senza ricambio d’aria e senza illuminazione naturale.  Presto leggeremo dei malori riscontrati fra il personale sanitario costretto a lavorare per ore in condizioni non salubri; e scopriremo che le 13 sale operatorie sono per metà inutilizzate (perché manca il personale per farle funzionare) e nella migliore delle ipotesi usate come depositi. Ma le paghiamo tutte come funzionanti e il privato gode! E il parcheggio? A pagamento quello per gli esterni, sottodimensionato quello per i dipendenti perché il genio del progettista non ha considerato che nei cambi di turno il numero delle auto dei sanitari quasi raddoppia anche questo avevamo denunciato ma niente da fare. E fra poco leggeremo delle condizioni lavorative cinesizzate dentro le cooperative addette ai servizi appaltati dal privato prendere o lasciare, se non vuoi lavorare a 4 euro l’ora, ce ne sono migliaia là fuori disposti a farlo e il tutto con la complicità sindacale. La politica locale e regionale ha ignorato le nostre denunce; i media le hanno sottovalutate; i sanitari e i cittadini hanno continuato a credere alla favola del nuovo ospedale moderno, tecnologicamente avanzato, dotato di ogni comfort.  Gli unici spazi dignitosi sono quelli della zona commerciale sarà un caso?  E adesso? Attendiamo che gli organi giudiziari intervengano prima che ci scappi pure il morto a testimoniare il disastro perpetrato ai danni dei cittadini e della sanità pubblica. Chi ha imposto, sottoscritto, avallato questa mostruosità dovrebbe essere processato per crimine contro l’umanità. Ah già, noi siamo i soliti disfattisti, populisti, demagoghi, polemici. Sarebbe stato sufficiente farsi un giro a Prato o Pistoia e chiedere là dentro come va per capire tutto”.

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