“Tagliabollette”, il cartario trema. “Baccelli intervenga”

Il decreto tagliabollette rischia di mettere in ginocchio il distretto cartario di Lucca. A sostenerlo è il consigliere provinciale Gabriele Brunini, del gruppo Moderati della Lucchesia, che si rivolge al presidente della Provincia di Lucca, Stefano Baccelli, chiedendo un intervento urgente sul governo e sui parlamentari toscani, per evitare aggravi di costi per l’industria cartaria italiana, di cui il distretto lucchese rappresenta il primo polo produttivo. “Desta forte preoccupazione, nelle aziende del distretto – sottolinea Brunini -, la proposta del Governo di introdurre, in un prossimo decreto, cosidetto tagliabollette, il pagamento di oneri anche sull’autoconsumo di energia (energia cogenerata); situazione che potrebbe avere negativi risvolti sulla competitività delle aziende stesse e ricadute negative sul piano occupazionale, che non possiamo permetterci. Si richiede un immediato intervento del presidente della Provincia verso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e verso i parlamentari lucchesi e toscani, affinchè siano fornite garanzie che nel prossimo decreto non ci saranno misure penalizzanti per le aziende “energivore” che praticano la cogenarazione”.

“Il distretto cartario di Lucca, comprendente 12 comuni (Capannori, Porcari, Altopascio, Pescia, Villa Basilica, Borgo a Mozzano, Fabbriche di Vallico, Gallicano, Castelnuovo Garfagnana, Barga, Coreglia Antelminelli, Bagni di Lucca), rappresenta la realtà produttiva più importante del territorio lucchese, con oltre 100 aziende ed un numero di occupati che supera le 6500 unità. Oltre a questa grande realtà produttiva – prosegue Brunini – il distretto determina un rilevante indotto su più eco-settori di attività merceologica, inclusi i servizi; ed  ha determinato il grande sviluppo del settore metalmeccanico, in particolare di quello legato alla produzione di macchinari, che rappresenta una ulteriore eccellenza del nostro territorio provinciale. L’export dell’industria cartaria è tra i principali protagonisti, assieme alla meccanica ed alla cantieristica, dell’export provinciale e l’occupazione dell’industria cartaria e cartotecnica rappresenta, insieme con l’industria metalmeccanica, più del 50% della forza lavoro impiegata sul territorio provinciale. Diverse aziende del Distretto hanno allargato la loro presenza produttiva in diversi paesi europei, contribuendo, in maniera significativa, alla promozione del nostro territorio in Europa e nel mondo”. “L’industria cartaria, al pari di tutti gli altri comparti industriali, è fortemente penalizzata, in Italia, dal costo dell’energia, che è tre volte quello tedesco e due volte quello francese, tanto da incidere sul valore aggiunto dell’industria cartaria per il 35%. A parità di condizioni si stima che in Italia il costo dell’energia (per le aziende energivore) è di circa 130 euro al Mwh comprensivo degli oneri, contro i circa 60 euro della Francia e i circa 50 euro della Germania.  L’industria cartaria, come attesta un recente appello indirizzato da Assocarta al Presidente del Consiglio dei Ministri ha tentato di rimanere competitiva, riducendo i costi energetici, attraverso grandi investimenti in impianti di autoproduzione in cogenerazione ad alto rendimento e basso impatto ambientale, che usufruiscono di una detassazione”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.