Liceo musicale al Sant’Agostino: “Aperto a tutti” foto

Una specie di ‘miracolo’ confezionato in 10 mesi: è’ stato inaugurato stamani (9 gennaio) il complesso di Sant’Agostino che ospita le aule del liceo musicale. Ed è all’insegna della musica che si è svolta la cerimonia di inaugurazione del restauro eseguito dalla Provincia di Lucca che ha recuperato un vero e proprio gioiello. L’intenzione, ora, ha spiegato il presidente Luca Menesini, è di aprire questi spazi alla città. “Trasformeremo questa scuola in una ‘scuola aperta’ – ha anticipato Menesini -, ovvero un luogo per tutta la comunità. I cittadini devono poter godere di tanta bellezza, il contrario sarebbe un peccato. Le Province restano? E allora il sottoscritto ha il tempo di aprire questa struttura a tutti. Adesso c’è il liceo, da domani al lavoro per restituire il complesso del Sant’Agostino ai lucchesi, rendendolo un posto di concerti, presentazioni libri, mostre iniziative culturali varie. Per me Lucca città della musica vuol dire Lucca città viva”.

Questa mattina erano davvero moltissimi gli intervenuti: il sindaco Tambellini, il sottosegretario Miur Gabriele Toccafondi, il consigliere regionale Stefano Baccelli, i parlamentari Andrea Marcucci e Raffaella Mariani, la soprintendenza di Lucca nelle persone di Luigi Ficacci e Francesco Cecati, Donatella Buonriposi dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, i sindaci Bonfanti, Andreuccetti, Baccini e Buratti, l’architetto Francesca Lazzari, il consigliere provinciale Renato Bonturi, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, l’assessore regionale Cristina Grieco, il presidente della Fondazione Crl Arturo Lattanzi, Giuseppe Pisciotta per il demanio statale, il prefetto Giovanna Cagliostro, don Lucio Malanca per la benedizione dell’edificio e, ovviamente, la preside Maria Pia Mencacci.
“Avere restituito questo luogo storico alla città – ha proseguito Menesini – ci riempie di orgoglio. Si tratta di un luogo di formazione per la musica aperto ad una città con una grande tradizione. Ringrazio tutti i numerosissimi attori di questo successo e ribadisco l’importanza di investire in cultura, specie in momenti di crisi”. Di importanza della formazione in campo artistico parla anche Tambellini: “E’ un giorno importante per il mondo dell’istruzione e della formazione. Il liceo musicale, alloggiato fino ad oggi in una sede non appropriata, da oggi avrà a disposizione un luogo su misura, bello e pensato per le particolari necessità. La giornata di oggi quindi va nella direzione di migliorare l’istruzione e la vita artistica della nostra città. Da ora questa scuola è consegnata agli studenti, agli insegnanti, a tutti coloro che lavorano nella scuola: è il lascito che l’intera comunità affida a loro per rendere questo luogo ancor più bello. Sono sicuro che da questo spazio usciranno risultati di grande rilievo. Ringrazio tutte le istituzioni che hanno reso possibile l’apertura di questa nuova importante sede”.
L’investimento complessivo per l’opera ammonta ad 1 milione e 790 mila euro, risorse in gran parte provenienti da stanziamenti statali (700 mila euro), da un contributo della Fondazione Cassa 720 mila euro) e per la parte residua dalla Provincia, mentre ulteriori 280 mila euro riguardano la variante suppletiva resasi necessaria per ulteriori interventi sopraggiunti in corso d’opera.
L’intero edificio – fino a poco tempo fa un convento decadente – si presenta oggi come un mix tra innovazione e tradizione. All’avanguardia la coibentazione termo acustica, l’illuminazione a led ed il cablaggio della struttura, così come il riscaldamento a pavimento. Gli spazi esterni sono stati recuperati, con l’antico chiostro che è tornato all’originario splendore, ma l’opera più incisiva ha riguardato l’interno. Il Liceo musicale ora dispone di una sala per la musica d’insieme di oltre 100 metri quadrati, di una sala riunioni di 24 metri quadrati, di un’aula tecnologie sonore di 40 mq, di 5 aule didattiche e ben 9 per le lezioni di strumento.
E mentre la preside Mencacci parla di una specie di miracolo ed augura agli studenti un futuro da compositori, Baccelli ripercorre la strada tracciata nel passato: “L’edilizia scolastica – commenta – è stata croce e delizia per i 9 anni di amministrazione della Provincia. Sapevamo che questo liceo aveva bisogno di una sede idonea e volevamo mantenerla nel centro storico. E’ stato un percorso che racchiude tanti meriti diversi, tra i quali anche quelli del prefetto, perché l’immobile ospitava beni della Prefettura. Sembrava difficilissimo, ma è stato fatto: per questo voglio dire agli studenti che le idee contano molto più dei soldi. Per questo li invito a coltivare con dedizione il loro talento”.
Di brillante sinergia tra pubblico e privato parla invece l’assessore Grieco: “Questa è una Provincia davvero attenta la tema dell’edilizia scolastica – afferma – e la valorizzazione di questo bene rende più ricca tutta la Regione. Il patrimonio più grande, però, sono i ragazzi che studiano qui”. Ermetico il senatore Marcucci: “E’ stato un grande gioco di squadra, che ci rende orgogliosi. C’è stata una collaborazione proficua a tutti i livelli: non si tratta di un miracolo, ma di una risposta vera a problemi che erano concreti”. E mentre Arturo Lattanzi si augura che l’investimento possa essere messo a frutto facendo in modo che la scuola sforni talenti, il sottosegretario Toccafondi prende la parola per l’intervento conclusivo: “Mai visto, nemmeno a livello nazionale – commenta – remare tanti soggetti diversi nella stessa direzione, per un unico fine. Questo è davvero un esempio per il Paese”.
All’interno del complesso c’è anche una Sala della musica: quello che fino a poco tempo fa era un fatiscente salone si è trasformato in uno splendido auditorium da 65 posti a sedere, con 40 posti destinati agli orchestrali. “In una città a forte vocazione culturale – commenta Bonturi – avere un Liceo musicale che si aggiunge ad un Istituto musicale rappresenta un valore aggiunto. Mi auguro che diventi un vero luogo di aggregazione per i musicisti lucchesi”. Una sala del complesso, intanto, verrà intitolata a Carlo Tognetti, docente elementare scomparso a novembre 2013 e storica figura dell’Acli di Lucca. Soddisfazione per il restauro arriva anche dagli studenti: “”La nostra scuola – spiega il loro rappresentante Michele Sarti Magi – oggi comincerà una nuova vita, una spettacolare vita in una sede degna del liceo musicale. Sono commosso nel vedere i sorrisi dei miei compagni, dei professori di tutti. Una grande soddisfazione. Tutto questo splendore grazie ad un progetto condiviso da tutti. Voglio ringraziare sopratutto i miei compagni che hanno aspettato, mi hanno sopportato e hanno creduto in tutto ciò. Inoltre voglio ringraziare anche tutti i muratori, gli elettricisti, i tecnici e gli architetti della Provincia che ci hanno messo impegno e serietà. Infinie le istituzioni e il ministero”.
L’operazione S. Agostino è partita nell’autunno del 2013 su impulso della Provincia la quale, cogliendo l’occasione delle nuove norme nazionali che consentivano il trasferimento gratuito di una parte dei beni demaniali agli enti locali, ha elaborato un progetto di restauro del grande complesso del centro storico di Lucca con l’intento di dare un preciso contenuto al ‘contenitore’: trasferivi il liceo musicale “Passaglia” ospitato finora in via della Corticella e farne un centro di aggregazione per la cultura restituendolo alla comunità locale.
I restauri. La Provincia, partendo da un progetto e dalle analisi a suo tempo elaborate dalla Soprintendenza Bapsae di Lucca e Massa Carrara per ospitare i propri uffici, ha progettato d’intesa con la stessa un progetto che ha visto un investimento complessivo di 1 milione e 818mila euro; risorse in gran parte provenienti dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca (1 milione circa), da stanziamenti statali (647mila euro), e per la parte residua (166mila euro) da fondi diretti della Provincia.
Ad aggiudicarsi la gara indetta dalla Provincia è stata la Ati costituita fra tre ditte lucchesi: Impresa Michele Bianchi, Angelo Impianti e Tecnoservice srl, che ha vinto l’appalto grazie ad un’offerta tecnica molto articolata che prevedeva, tra l’altro, anche numerose migliorie rispetto al progetto messo a gara che riguarda circa 1200 metri quadrati di superficie complessiva; una proposta progettuale che l’Ati stessa ha caratterizzato intitolandola La fabbrica dei musicisti.
Le nuove aule sono tutte all’avanguardia dal punto di vista tecnico: la progettazione si è preposta di migliorare la sicurezza statica dell’edificio anche rispetto agli effetti di eventi sismici, rispondendo ai più avanzati criteri di efficienza energetica ed impiego di materiali ecocompatibili e, al contempo, recuperando gli elementi storico-architettonici che nel corso degli anni aveva perso a causa di una serie di interventi che ne avevano alterato le caratteristiche originali. Insomma tutto è stato realizzato rispettando la struttura originaria del 1300 del complesso coniugando le tecniche del restauro a quelle di miglioramento della sicurezza e dell’efficenza energetica.
L’acustica. Trattandosi di un liceo musicale sono state adottate particolari strategie per garantire un’elevata protezione dei fenomeni acustici: intervento di risanamento con coibentazione della copertura, risanamento con coibentazione termo-acustica delle murature, impianto di riscaldamento con radiante a pavimento con un innovativo sistema di pavimento ‘galleggiante’ che ha consentito di far passare i cavidotti e colmare i vari dislivelli presenti al piano senza demolire le pre-esistenti pavimentazioni, impianto elettrico di nuova generazione con apparecchi di illuminazione a led, cablaggio completo dell’edificio, sistema di ricambio forzato dell’aria, completa assenza di barriere architettoniche, pavimento in legno nella aule musicali, pavimenti in pietra nelle aree di distribuzione.
Per gli accorgimenti più specifici relativi all’acustica musicale ci si è avvalsi della professionalità dello studio tedesco di Monaco di Baviera, Gerhard Müller, specializzato in ingegneria sonora che, tra l’altro, ha collaborato alla realizzazione dell’auditorium del Parco della Musica di Roma progettato da Renzo Piano. Ecco quindi che sono stati installati sistemi per il miglioramento dell’acustica come tende e pannelli fonoassorbenti (a parete e al soffitto) oltre al pavimento in legno che, ad esempio, nella sala della musica, contribuiscono ad un gradevolissimo impatto visivo dell’ambiente. Particolare cura è stata prestata anche al fine di limitare la diffusione dei rumori verso l’esterno in considerazione delle vicine abitazioni e dell’adiacente casa di cura S. Zita.
Gli spazi. Quelli esterni sono stati oggetto di un recupero complessivo che ha riguardato gli ingressi (principale e secondario), le murature, il chiostro (al centro del quale ora c’è un pratino all’inglese), il porticato con il pavimento in cotto, il colonnato, il cortile dove una volta c’era un parcheggio per le auto.Ma il lavoro più delicato e complesso ha riguardato gli spazi interni. Il liceo musicale potrà ora disporre di una sala per la musica d’insieme di oltre 100 metri quadrati; una sala riunioni dei professori di 24 metri quadrati, un’aula di tecnologie sonore di 40 metri quadrati, 5 aule per la didattica tra i 36 e i 50 metri quadrati di superficie e ben 9 aule per le lezioni di strumento di grandezza compresa tra i 9 e i 26 metri quadrati. A questi si aggiungono anche 2 ampi spazi al piano terra (54 e 58 metri quadrati con soffitti alti) per le prove di strumento, mentre negli ampi corridoi dell’antico immobile sono stati ricavati locali per i docenti e spazi per incontri con i genitori e per la sosta (anche un angolo con macchinette per snack e caffè). Completano il quadro dei lavori di restauro funzionale e adeguamento del vecchio edificio alcuni interventi riguardanti la sicurezza con l’installazione di impianti antintrusione e videosorveglianza, un grande ascensore per salire dal piano terra al primo piano, nonché la segnaletica di emergenza per le via di fuga, e l’allestimento degli arredi per le aule di strumento e il piccolo “auditorium”.
La sala della musica: quello che fino a poco tempo fa era un salone decadente, buio e fatiscente è stato completamente trasformato e adeguato alle esigenze di un piccolo auditorium con tanto di pannelli fonoassorbenti, altri accorgimenti per il miglioramento dell’acustica, un pavimento in legno flottante, una pedana mobile per il direttore d’orchestra, una piccola saletta per stipare gli strumenti e le loro custodie, nonché un accesso indipendente attraverso lo scalone illuminato a led. A proposito di illuminazione la sala musica è stata dotata di un’illuminazione particolarissima con elementi-luce tubolari che richiamano le canne dell’organo, la cui intensità luminosa può essere regolata a seconda delle esigenze.La sala può contenere fino a 60/65 posti a sedere, con 40 posti destinati agli orchestrali.
Tra i vari interventi c’è da segnalare anche la cura con cui sono stati eseguiti alcuni lavori per coniugare il vecchio edificio del S. Agostino alle moderne esigenze della didattica. Ecco che tra arredi moderni e un impianto illuminante diverso per ogni zona, sale e aule veramente all’avanguardia per design e modalità di utilizzo (led a risparmio energetico), “spuntano” le chiavi di violino incastonate nelle porte delle aule o ‘stampate’ sulle porte a vetri, l’impianto di riscaldamento nascosto sotto il pavimento, una rete wi-fi di ultima generazione ad uso della scuola e dei suoi ospiti grazie al cablaggio dell’edificio, un proiettore per video e diapositive con tanto di schermo piatto ad alta definizione.
Docenti e studenti coinvolti nel progetto. Per cercare di rendere il progetto di restauro più rispondente possibile alle esigenze della didattica musicale del Passaglia, la Provincia ha attivato a suo tempo un utile confronto tra progettisti, tecnici dell’impresa affidataria, docenti ed alcuni rappresentanti degli studenti che, passo dopo passo, hanno valutato le proposte progettuali apportando il proprio contributo al fine di rendere l’intervento il più allineato possibile alle specifiche esigenze degli alunni del liceo musicale. E’ sorto, infatti, un Comitato Tecnico che ha collaborato coi progettisti e i tecnici per concertare decisioni in merito agli allestimenti interni, monitorando inoltre l’andamento dei lavori in modo da mantenere vivo e costante il contatto fra le attività di cantiere e la scuola.
Storia. La chiesa di S. Agostino fu ricostruita nel 1377 sull’area di un monastero agostiniano e di una chiesa intitolata a S. Salvatore e fu detta “in muro” perché a nord si appoggiava alla vecchia cerchia delle mura romane. Il monastero annesso è dello stesso periodo ed era occupato dai monaci agostiniani dell’Ordine degli Eremitani di S. Agostino (ordine fondato nel 1256). Alcuni dei romitori della Diocesi di Lucca che si rifacevano alla regola agostiniana si sarebbero riuniti entro il 1228 nella chiesa (oggi distrutta) di S. Colombano a sud della città per stabilirsi poi nella chiesa di S. Salvatore “in muro”, sul luogo dov’è poi sorta S. Agostino.Il monastero venne ceduto nella seconda metà del 1300 dalle suore di S. Marco agli Agostiniani.
In epoca moderna, lo storico complesso è stato occupato fino a qualche anno fa dalla sede delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) e poi dell’Enaip e, in una piccola porzione al piano terra intorno al chiostro, è stato aperto per alcuni anni un circolo ricreativo-esercizio pubblico molto frequentato ma successivamente chiuso. Attualmente nell’edificio trovano posto l’Archivio della biblioteca governativa e alcuni locali adibiti a magazzino della Prefettura.
Lo storico colonnato del chiostro: in base agli studi storici, la realizzazione del chiostro risulta frutto di un intervento unico dal punto di vista del completamento della recinzione dello spazio interno, mentre non è chiaro se la porzione inferiore, ossia il colonnato con archi a sesto acuto, sia stata edificata contemporaneamente a quella più alta in cui si aprono le finestre rettangolari. Le colonne sono state formate da pezzi speciali foggiati in modani, e la decorazione dei capitelli sembra scolpita sul pezzo cotto. Sempre le colonne presentano capitelli con elementi vegetali stilizzati, con simmetria a quattro e una base a grandi foglie d’angolo. I peducci (le basi delle colonne) presentano una decorazione molto varia sempre con elementi vegetali o floreali.
Il futuro del complesso storico. Sulla scia della prima convenzione che approvata nel febbraio del 2015, la Provincia sta lavorando per ottenere dal Demanio dello Stato, in accordo con il Ministero dei beni culturali, anche la seconda ala del complesso architettonico di S. Agostino in modo da poter recuperare e quindi successivamente usufruire della porzione attualmente non ancora restaurata. L’operazione – se portata a termine con successo – dovrebbe portare ad uno stanziamento di 1,2 milioni di euro da destinare alla Provincia per la conclusione del recupero architettonico. Ciò permetterebbe di ricavare ulteriori spazi per nuove aule di studio, nuovi locali per la musica, nonché un parcheggio per le biciclette.
L’intitolazione. Una sala della nuova scuola sarà intitolata a Carlo Tognetti, insegnante elementare scomparso nel novembre del 2013, figura storica delle Acli di Lucca di cui è stato presidente e che qui a S. Agostino aveva la sua sede. Tognetti è stato a capo delle Acli in un periodo storico molto particolare e travagliato, segnato dai fermenti post-sessantotto, dalle proteste operaie e studentesche, dalla tragica stagione del terrorismo. Carlo Tognetti è stato uno dei protagonisti della vita educativa, sociale e politica della città di Lucca e anche per questo motivo la Provincia ha deciso di dedicargli uno spazio che, per lui, ha rappresentato una sorta di “seconda casa” per molti anni.

Paolo Lazzari

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