Al mercato di Pulìa avanzano degrado e abbandono foto

Materiali accatastati da mesi, erba alta e mancanza di incentivi: i commercianti del mercato ortofrutticolo di Pulia alzano la voce, chiedendo soluzioni. Al netto del rinnovo delle concessioni fino al 2021, notizia accolta positivamente già qualche mese fa, la sensazione che si respira oggi tra i banchi (18 marzo) è quella di un sostanziale malessere, anche se non mancano le voci fuori dal coro. Il sentimento è alimentato anche dal confronto con il mercato di piazzale Don Baroni, dotato oggi di tutti i servizi utili. Quello che un tempo era il salotto buono del commercio lucchese, con una trentina di banchi attivi e centinaia di persone ad affollarlo, adesso si sente come messo in naftalina: “Qua siamo rimasti in 5-6 – commenta amaro il gestore di un’attività storica – e francamente ci sentiamo un mercato di serie B, se ci paragoniamo a quello che da poco è stato trasferito in piazzale Don Baroni. Qua mancano servizi, modi per incentivare la gente a venire, pulizia degli ambienti”.

Sì perché l’ormai storico tallone d’Achille della zona, il nervo scoperto sul quale preme il risentimento dei negozianti, è proprio il degrado: “Qua la pulizia la dobbiamo fare da soli – affermano altri due ambulanti – ma non basta. Ci sono vetri rotti ed erbacce da mesi, ma nessuno interviene. C’è un enorme capannone dove il Comune accatasta materiali di scarto di qualsiasi tipo: non solo questa, ma tutte le amministrazioni che si sono succedute negli anni. Se fossi un cliente non sarei molto felice di venire a fare spesa in un panorama del genere, ma per fortuna abbiamo ancora i fedelissimi”. Sì, lo zoccolo duro di persone che continuano a frequentare il mercato consente di tirare avanti, seppure in un contesto di complessità, dettata anche dalla concorrenza: “La politica dovrebbe fare di più per un mercato storico come questo – è la protesta quasi generale – magari pensandoci bene prima di concedere incentivi alla costruzione di nuovi ipermercati, che stritolano le nostra attività”.
C’è però anche chi vede le cose diversamente: “Qua gli affari non vanno male – confessa un altro commerciante – ed il rinnovo delle concessioni ci ha dato sicurezza e tranquillità. Sì, è vero, c’è un po’ di degrado ai margini della struttura, ma come spesso accade ognuno deve tenere pulito intorno alla sua attività, principalmente nel proprio interesse. Sinceramente non mi sento abbandonato e non mi va di fare confronti con l’altro mercato: siamo due realtà diverse, da sempre”.

Paolo Lazzari

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