Casermette, opposizione all’attacco sulle assegnazioni

Tutte le casermette delle Mura assegnate salvo quella che si trova dietro alla basilica di San Frediano per la quale si sta studiando la possibilità di un utilizzo per attività del Comune o, a richiesta, delle associazioni interessate. Un percorso scaturito dal bando indetto dall’Opera delle Mura “ancora in fieri”, ha spiegato l’assessore Francesca Pierotti stasera (6 aprile) al consiglio comunale in seduta aperta, richiesto dalle opposizioni (prima firmataria la consigliera di Fds, Roberta Bianchi) ma su cui “sono in atto tutte le verifiche del caso” sulle attività svolte ai fini di fare un primo “consuntivo” dopo gli affidamenti. Ma la seduta dove alla fine si è registrato soltanto un intervento di una rappresentante di associazioni che gestiscono le casermette si è trasformata, secondo la consigliera Bianchi, “non ha fatto chiarezza sugli aspetti contraddittori che sono emersi” rispetto ad alcuni specifici casi che la rappresentante di Fds aveva sollevato e in commissione e sugli organi di informazione.

Nello specifico, la Bianchi aveva chiesto chiarimenti sulla situazione della casermetta San Frediano, “assegnata ad Arti e mestieri, a cui però era stata revocata la concessione in quanto questa associazione vi avrebbe effettuato, come da progetto presentato e regolarmente accolto, anche la vendita dei manufatti realizzati”. “Il che significa – ha commentato la Bianchi – che la commissione ha valutato superficialmente. Mi è stato tuttavia detto in commissione che l’assegnazione era legittima purché l’attività prevalente non fosse quella della vendita”. “Arti e mestieri è l’unica associazione – ha rincarato la Bianchi – a cui la Soprintendenza ha concesso l’autorizzazione ad attività commerciali nella casermetta e questo è un altro aspetto che va chiarito”. Al di là di questo caso, la Bianchi ha messo in rilievo come “le assegnazioni delle casermette siano state fatte prima che venisse data l’autorizzazione della Soprintendenza che infatti è arrivata successivamente. Siamo di fronte ad un pasticcio – ha detto -, perché non si sono acquisiti prima i pareri, poi si è mentito in commissione dichiarando che la deroga data all’associazione Arti e mestieri valeva anche per il teatro del Carretto che non ha mai presentato una richiesta in tal senso, così come alcune delle associazioni presenti alla casermetta in San Paolino”. Non da ultimo il tema dei controlli e delle verifiche sulle assegnazioni, di cui la Bianchi insieme al resto dell’opposizione ha chiesto conto all’amministrazione.
L’assessore all’Opera delle Mura, Francesca Pierotti, ha prodotto al consiglio le delibere sulle assegnazioni e l’elenco delle casermette e associazioni che hanno ottenuto la concessione da bando, annunciando che “a consuntivo ultimato saranno resi disponibili anche i documenti sui controlli e le verifiche a cui sta lavorando il dirigente”. La Pierotti ha comunque rivendicato l’operazione compiuta dall’amministrazione: “Questa amministrazione – ha detto – ha voluto dare il via ad una operazione di trasparenza sulla gestione delle casermette, dando attuazione alle linee guida e agli indirizzi approvati dallo stesso consiglio comunale. Al momento in cui ci siamo insediati c’era una gestione senza controllo. Va riconosciuto a questa amministrazione di aver messo in regola la materia”. Poi liquida le accuse sulle autorizzazioni: “La Soprintendenza ha dato tutti i pareri del caso ed è tutto in regola”.
Poi uno sguardo ai prossimi passaggi. “Per la casermetta Santa Maria si sta studiando la possibilità di allestire una mostra permanente sulle Mura urbane per concorrere a promuovere ulteriormente il monumento. Per il resto i progetti presentati per le casermette assegnate sono conformi ai principi del bando, così come le attività che ne sono conseguite”.
L’intervento delle associazioni. Certo, e lo ammettono anche i rappresentanti della maggioranza, il percorso è stato lungo, e non senza incidenti. Anche la “convivenza” fra associazioni all’interno delle stesse casermette, non è stato ovunque facile. E lo dimostra quanto avvenuto alla casermetta San Paolino, dove Unicef ha abbandonato il progetto. A ricordarlo per spiegare il punto di vista della Casa dei diritti dei bambini che qui ha sede, frutto di una rete tra Dalla parte dei piccoli onlus, Alap e Croce Verde di Lucca è stata Elisa Ricci, dell’associazione di volontaria, l’unica tra i soggetti assegnatari delle casermette ad intervenire al consiglio aperto di stasera. L’Unicef ha dato forfait spiegando di non condividere più il progetto e le scelte compiute dalle associazioni. Ma Ricci ha dato una versione diversa. “Siamo rimasti stupiti di questa uscita – ha spiegato -, le associazioni che rappresento hanno sollevato una questione precisa a Unicef, facendo notare che il soggetto che avevano coinvolto non era una associazione senza fini di lucro, bensì una ditta, una casa editrice iscritta alla Camera di Commercio di Bologna. Da parte nostra abbiamo sempre fatto notare che non era corretto, da bando, proporre attività a pagamento per i bambini e, almeno in un caso, anche per adulti. Ma Unicef ha deciso di andare comunque avanti. Ci è stata fatta una proposta che non abbiamo condiviso. E dal novembre del 2016,  Unicef ha deciso di non svolgere più attività nella casermetta. L’abbandono di Unicef non ha ostacolato le attività della casermetta che anzi sono proseguite e in forma gratuita”.
Il dibattito. Terminato l’intervento, si è acceso il dibattito tra i consiglieri. Tra le minoranze che hanno incalzato la maggioranza, accusandola di non voler rispondere alle questione, e tra i rappresentanti dell’amministrazione che invece hanno rivendicato il merito di aver rilanciato le casermette.
Il primo a prendere la parola è stato Angelo Monticelli, consigliere di Insieme per Favilla, che ha subito messo in chiaro, rispondendo alle accuse di chi, come Battistini (Pd) sosteneva la scarsa utilità di quel dibattito, di ritenere “il consiglio straordinario fosse necessario – dice – per verificare e approfondire quanto funzioni realmente le casermette”.
La consigliera Roberta Bianchi invece è tornata all’attacco dopo le parole della Pierotti: “Le risposte dell’assessore non sono risposte – afferma -: io volevo invece sapere come mai le autorizzazioni della Soprintendenza sono successive all’assegnazione delle casermette. In più in tutti i pareri ad eccezione di quello per Arti e Mestieri non viene autorizzata attività commerciale e allora sarebbe stato necessario chiarire questo aspetto. Il Comune deve dare conto delle attività svolte all’interno delle casermette e dell’attività di controllo sulle stesse. Se l’amministrazione non è in grado di rispondere ora, manderò le richieste per scritto e mi aspetto che vi sia data risposta al prossimo consiglio”.
Il consigliere Idv Roberto Lenzi stigmatizza “il comportamento dell’amministrazione comunale che non ha dato le risposte alla consigliera Bianchi”, afferma. “La vicenda delle casermette è emblematica della gestione approssimativa di questa amministrazione”. A quel punto, Lenzi ha richiamato il regolamento delle casermette, frutto degli indirizzi del consiglio comunale, “proposti dalla giunta e che la maggioranza ha approvato”: “C’è una assoluta genericità dei criteri previsti per l’assegnazione – spiega – ma viene indicata la finalità della promozione, cosa che non mi pare sia stata conseguita: tutto quello che era previsto dal regolamento non è stato fatto e l’intervento dell’assessore lo conferma”.
Renato Bonturi, consigliere comunale del Pd, difende il progetto dell’amministrazione comunale: “Il regolamento di gestione delle casermette esisteva già – afferma -, è stato frutto della scorsa legislatura ed è stato ampiamente disatteso. Quando la nuova amministrazione si è insediata si è cercato di lavorare per mettere a frutto questo patrimonio e valorizzarlo. Il bando che derivò dagli indirizzi maturati in buona parte in consiglio comunale e in commissione cultura. Avere ascoltato la rappresentante della Casa dei diritti dei bambini va pensare a qualcosa di positivo, perché viene compiuta un’operazione importante”.
Fortemente critico invece il consigliere di Noi per Lucca al Centro, Moreno Bruni: “Sarebbe stato rispettoso – attacca subito – se fosse stato presente il presidente dell’Opera delle Mura. Poco prima della fine del mandato della precedente amministrazione – ricorda – fu approvato il regolamento d’uso delle casermette. Non c’era una amministrazione immobile, che propose regole approvate a larga maggioranza, anche dall’opposizione. L’amministrazione allora voleva che attraverso le Mura si vedesse la bellezza della città, da valorizzare come luogo d’incontro e ambasciatore di Lucca nel mondo. Il regolamento era disatteso? Significa che la nuova amministrazione non aveva controllato. Io rimango semmai perplesso dalle risposte dell’assessore: le modalità di controllo sulle assegnazioni e i progetti quali sono? Ci sono stati i controlli?”. “Non raccoglierò le provocazioni – ha detto la consigliera del Pd e presidente della commissione cultura, Enrica Picchi -: dirò solo che quel regolamento è stato modificato per essere migliorato, sugli indirizzi approvati dallo stesso consiglio comunale. Non si parlava soltanto di un progetto culturale in sé, ma della necessità di mantenere aperte le casermette, come finestra quasi sul mondo e per renderle protagoniste sulle Mura. Abbiamo dato l’indirizzo all’Opera di fare un bando, noi non abbiamo rinnegato quel regolamento. Nel bando per la prima volta è stato stravolto l’esistente: anche chi occupava le casermette ha dovuto rimettersi in gioco e scrivere progetti in rete. Le polemiche su una situazione che è ancora in progress non le comprendo”. “Non accetto le prediche su questo argomento – dice il capogruppo del Pd Francesco Battistini -: prima venivano assegnate con contratti anche di sei mesi in sei mesi. Adesso è tutto diverso: finalmente abbiamo riaperto tutte le casermette e su un progetto culturale. Io sono contento e orgoglioso di quanto è stato compiuto per le casermette”. “Io – riprende la Bianchi – ho solo chiesto che fosse fatta chiarezza su alcuni aspetti, mi spiace che si sia persa un’occasione per capire”. “E’ sicuramente necessaria una attività di controllo sulla gestione delle casermette” ha osservato infine il consigliere del gruppo misto, Andrea Pini.

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