Dialogo ecumenico, i giovani della Fuci a Lucca

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Ieri (27 maggio) i ragazzi del gruppo di Lucca hanno ospitato, nei locali di San Marco, l’incontro regionale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana che ha visto partecipi anche i ragazzi dei gruppi di Pistoia, Firenze, Fiesole ed Arezzo. L’incontro, a tema Dialogo ecumenico, è stato guidato dai relatori Silvia Nannipieri, docente all’istituto di scienze religiose Santa Caterina di Pisa e Samuele Del Carlo, presidente del centro culturale Pietro Martire Vermigli e predicatore della chiesa Valdese di Lucca. I relatori hanno avuto modo di introdurre il contesto storico in cui si è sviluppato il dialogo ecumenico, ripercorrendo le tappe più importanti di quello che è stato l’impegno della Chiesa Evangelica e di quella Cattolica in questo ambito, facendo luce sugli aspetti culturali che ne hanno fatto da sfondo.

“Dagli inizi del ‘900, passando per le due grandi guerre – si legge in una nota della Fuci -, lo spirito di unione si concretizza nel 1948 con la fondazione della Cec (Consiglio mondiale ecumenico Chiese protestanti) e in parallelo si fa più forte il richiamo a questi temi da parte della Chiesa Cattolica. Partendo da un discorso antropologico, è stata fatta un’analisi di quelle che sono le diverse culture e le diverse confessioni, che animano e allo stesso tempo caratterizzano le chiese cristiane, arrivando a chiarire come il dialogo fra queste sia possibile, ma soprattutto efficacemente in atto fin dal Concilio Vaticano II: ne sono un chiaro segnale i testi dell’Unitatis et redintegratio e Nostra Aetate. Si giunge ai giorni nostri, in cui le chiare e dirette parole di Papa Francesco, nell’enciclica Evangelii Gaudium (cap. IV, 244), ci ricordano che ‘l’impegno ecumenico risponde alla preghiera del Signore Gesù che chiede che tutti siano una sola cosa (Gv 17, 21)”, e ancora che la credibilità dell’annuncio cristiano sarebbe molto più grande se i cristiani superassero le loro divisioni e la Chiesa realizzasse ‘la pienezza della cattolicità a lei propria in quei figli che le sono certo uniti col battesimo, ma sono separati dalla sua piena comunione’. L’incontro è servito a chiarire la distinzione che intercorre tra fede e cultura notando come la prima non stravolga la seconda. Il cristianesimo non nasce come religione ma come fede nella figura di Gesù. La chiesa Cattolica è quindi la chiesa di Cristo ed è, come lo stesso termine ‘cattolico’ va a significare, universale: di tutti e per tutti. Non esistono differenze che pongano un freno all’esser parte della chiesa perché esser chiesa significa innanzitutto essere di Cristo: di un Dio che si è fatto, come noi, bambino e poi uomo. Da giovani, studenti, lavoratori e cittadini socialmente attivi e responsabili, prendiamo coscienza del fatto che la chiesa debba accogliere in sé ogni cultura rispettandola nel nome stesso del Dio che adora: un Dio buono che lascia liberi di pregarlo nella cultura e nel contesto a cui si appartiene. L’incontro si è svolto positivamente permettendo ai partecipanti di intervenire in modo attivo alla discussione. La giornata è proseguita con un pranzo, un momento di condivisione fraterna e si è conclusa con una visita della città, le cui bellezze sono state notevolmente apprezzate dai ragazzi toscani”.

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