Vagli, il cinghialino Alfredo è salvo

“Il cinghialino Alfredo è salvo. Vagli c’è”. Così il sindaco Mauro Puglia commenta l’esito del presidio andato in scena ieri sera sulle sponde del lago di Vagli per salvare l’ungulato “condannato” dopo il danneggiamento di un orto di un privato ad essere abbattuto. In realtà di un presidio simbolico si è trattato, visto che sul posto non si è presentato nessuno per eseguire la presunta condanna a morte dell’animale. E allora Puglia, fascia tricolore al collo, un bastone e i piatti da ‘cacerolazo’ ha radunato una piccola folla per ribadire le raggioni dell’amministrazione a favore della tutela degli animali del bosco e contro la legge Remaschi che ha allargato le maglie dell’abbattimento. E che si sia trattato di una protesta più politica che altro, al di là di un po’ di folklore, lo ha dimostrato la partecipazione del gruppo Liberazione Animale Grosseto, che si è presentato in forze sul luogo della convocazione del primo cittadino vaglino.
Uccisione evitata, dunque, ma la polemica, questo è certo, non è finita qui.

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