Scuola chiusa a Scesta, sindaco: c’erano rischi seri

È stata vivace la seduta del consiglio comunale di Bagni di Lucca svoltasi ieri sera (31 agosto). Del resto non poteva essere altrimenti, viste le polemiche delle ultime ore sulla chiusura della scuola di Scesta.
Il tema non era tra i due punti all’ordine del giorno (l’approvazione di un regolamento sulla definizione delle controversie tributarie tra cittadini e Comune e una variazione di bilancio), ma è stato portato all’attenzione dei consiglieri dallo stesso sindaco, Paolo Michelini, con una comunicazione incentrata sui i motivi che lo hanno spinto ad adottare quella decisione.

“A fine giugno – ha ricordato Michelini – il responsabile dell’ufficio tecnico comunale, andato in pensione subito dopo, mi mise al corrente sulle criticità della scuola, consistenti nei sovraccarichi sul tetto: nel caso di nevicate superiori a 25, 30 centimetri di neve fresca, o 15, 20 se bagnata, dato che il tetto non garantiva carichi superiori, avremmo dovuto chiudere la scuola. Inoltre – ha proseguito Michelini – sull’edificio erano state fatte delle verifiche e redatta una relazione dall’ingegner Vitiello. Leggendo quest’ultima, ho notato che c’era un riferimento alle vulnerabilità sismica dell’edificio. A quel punto, dato che il professionista in questione era in ferie e non reperibile, ho mostrato la relazione all’ingegner Ristori – al quale avevamo già affidato un incarico – che ha giudicato i problemi segnalati abbastanza importanti”.
“Nella relazione – ha precisato il sindaco – si specificava che sull’edificio scolastico erano stati eseguiti vari lavori di manutenzione ma, nonostante queste operazioni, il tetto non era in grado di reggere un carico superiore a 40 chili a metro quadro, mentre la normativa nazionale ne prevede 50. Inoltre, nelle conclusioni allegate alla relazione, si suggeriva di intervenire con sollecitudine per approntare un progetto di successivi lavori di miglioramento – adeguamento sismico o, in alternativa, la costruzione di un nuovo edificio”.
Di fronte a queste risultanze, il sindaco ha deciso di adottare il provvedimento di chiusura, anche se “non l’ho fatto a cuor leggero”.
“Mi è stato detto – spiega ancora – che l’edificio presenta forti criticità, e nel caso in cui si verificassero delle scosse sismiche, anche di lieve entità, c’è il rischio che le pareti non reggano”.
Il discorso si è poi allargato agli altri edifici scolastici del territorio: “Le scuole hanno tutte qualche problema di vulnerabilità sismica e necessitano – salvo quella di Fornoli, che è già stata messa a norma – di interventi di adeguamento. Proprio per questo abbiamo incaricato l’ingegner Ristori di iniziare una progettazione per compiere i lavori necessari. Per ora è certo che anche se non sono antisismiche, le altre scuole sono certamente messe meglio di quella della Scesta. Il rischio per questo edificio a livello sismico è molto elevato”.
Nasce da queste evidenze la decisione di chiudere la struttura, con l’impegno però a riaprirla al più presto: “Abbiamo detto ai genitori – racconta il sindaco – che il nostro impegno sarà quello di ricostruire l’istituto, intervenendo sulla struttura esistente o, se non fosse possibile, realizzandone una completamente nuova. Ci attiveremo immediatamente per trovare i finanziamenti necessari e predisporre un progetto”.
Michelini conclude il suo intervento chiarendo quale sistemazione ha in mente l’amministrazione comunale per gli studenti di Scesta: “Abbiamo proposto una soluzione che ci è sembrata la più semplice e la meno costosa: trasferiremo i ragazzi e le ragazze nel capoluogo, ma senza inserirli in classi già esistenti. Saranno mantenute le classi che frequentavano e avranno gli stessi insegnanti”.
L’intervento di Michelini è stato criticato, con accenti polemici, dall’ex sindaco Massimo Betti, che ha domandato provocatoriamente: “Quella scuola ha avuto l’agibilità per aprire o non era agibile? Perché se non era agibile, chi ha autorizzato l’apertura ha commesso un illecito”. Ed ha proposto: “Se ha avuto l’agibilità, con tutte le criticità che ci possono essere, valutiamo un momento cosa fare, perché con la chiusura creiamo un disagio non indifferente”.
Poi ha rivendicato quanto fatto dalla sua amministrazione sul tema: “L’ingegner Vitiello, che ha compiuto le verifiche su tutte le scuole del territorio comunale, è stato incaricato da noi. Di fronte alle criticità riscontrate, abbiamo reperito fondi e siamo intervenuti. Per questo – ha protestato – l’accusa di essere un massacratore di bambini, dopo tutto l’impegno che abbiamo messo sulle scuole, mi lascia perplesso. Vorrei che trovassimo le forme di conversazione più giuste, perché altrimenti passano messaggi non corretti”.
Claudio Gemignani, del gruppo di minoranza Un futuro per Bagni di Lucca, ha invece condiviso la scelta dell’amministrazione comunale: “Sono un insegnante – ha esordito Gemignani – e ho insegnato alla Scesta per quattro anni. Al vostro posto avremmo fatto la stessa cosa, perché sui figli non si scherza, e anche se ci fosse un piccolo dubbio sulla staticità dell’edificio, è bene andar cauti. Anche la scuola di San Giuliano di Puglia, in Molise, aveva l’agibilità e abbiamo visto com’è andata a finire. Siamo favorevoli alla costruzione di una nuova scuola a Scesta”. Ed ha annunciato: “Chiederemo la copia del certificato di agibilità e il rendiconto del lavori fatti. Se riscontreremo delle irregolarità, solleciteremo l’intervento degli organi competenti”.
Per il gruppo di maggioranza Uniti per cambiare, Antonio Bianchi ha replicato, tra l’altro, a quanto affermato poco prima da Massimo Betti: “chi si è riferito a te come “massacratore di bambini?”. Dire questo in Consiglio comunale significa indicare la maggioranza come responsabile, cosa che non è”.
Prima di questa discussione, il sindaco aveva risposto a due interpellanze presentate dal gruppo di opposizione Un futuro per Bagni di Lucca, riguardanti il funzionamento delle telecamere di videosorveglianza nel capoluogo e sullo stato del cimitero di Fornoli, ritenuto in stato di degrado.
Michelini e tutto il Consiglio comunale hanno poi rivolto un saluto alla dottoressa Gironi, segretario comunale che, al termine della seduta, ha cessato l’incarico. “Per il nuovo segretario” – ha annunciato il sindaco – abbiamo intenzione di stipulare una convenzione con un Comune vicino”, senza specificare quale.

Massimiliano Piagentini

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