Unione Comuni Mediavalle, opposizione: “Su cambio statuto calpestati i nostri diritti”

Non tarda la risposta dei capigruppo di opposizione dei comuni di Coreglia e Borgo a Mozzano al presidente Bonfanti e ai sindaci di Barga e Bagni di Lucca sulla modifica dello statuto dell’Unione dei Comuni della Mediavalle del Serchio.
“Il presidente dell’Unione dei Comuni della Media Valle ed i sindaci dei Comuni di Barga e di Bagni di Lucca – dicono – hanno risposto alla nostra nota relativa alla modifica della durata del mandato di Presidente della medesima Unione da due a tre anni, valutando le nostre considerazioni “pretestuose, fuori luogo e frutto di scarsa conoscenza del funzionamento dell’ente” e adducendo a motivazione della loro scelta il fatto che “+ necessario dare continuità amministrativa all’ente in un momento di profonda trasformazione dell’assetto istituzionale dell’Unione. Cambiare adesso vorrebbe dire paralizzare l’Unione per almeno sei mesi”. Si dà il caso, però, e questo i nostri sindaci sembrano averlo dimenticato che quello che loro chiamano “momento di profonda trasformazione” dell’assetto istituzionale degli organi locali nel loro complesso si sta trascinando oramai da parecchio tempo”.

“La rimodulazione delle competenze delle Province – proseguono – con la rivisitazione delle deleghe a Regioni e Comuni e conseguentemente delle funzioni delle Unioni non è certo una novità nel quadro politico nazionale. Tanto per rimanere a tempi per noi più recenti, le avvisaglie di quanto sarebbe avvenuto si sarebbero potute notare, ad esempio, già fino dalla promulgazione della legge 56 del 7 aprile 2014, Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di Comuni, laddove si disciplinano le Province (articoli dal 51 al 100) in attesa della riforma dell’articolo V della Costituzione. Oltretutto il dibattito politico è da anni incentrato sulla eventualità della eliminazione delle medesime Province e, quindi, ripetiamo, sulla concreta ipotesi di implementazione delle funzioni degli altri organi territoriali. Ne deriva che da tempo, ossia già fino dal momento del dibattito per la stesura dello Statuto dell’Unione si conoscevano o, almeno, si sarebbero dovute concretamente intravedere le prospettive operative del prossimo futuro e, in relazione a ciò, proprio in virtù del ricordato sano principio di continuità amministrativa, essenziale nei momenti di trasformazione, sarebbe stato necessario, dunque, definire fino dall’inizio un periodo di mandato del presidente più consono, come altre Unioni hanno fatto. Si direbbe, quindi, che non siamo noi ad avere una scarsa conoscenza del funzionamento dell’ente Unione ma, con ogni evidenza, chi nel recente passato non ha saputo riconoscerne le reali esigenze”.
“Nel contempo – proseguono – riteniamo che le valutazioni espresse dai nostri sindaci a loro difesa avvalorino non poco le considerazioni da noi svolte nel comunicato precedente che confermiamo. Certamente, come abbiano già avuto modo di sottolineare in precedenza, le scelte fatte sono legittime e non è nostra intenzione volerle trasformare in una mera “bega politica”, quanto meno in una polemica fine a se stessa. Non comprendiamo come l’espressione delle proprie opinioni, specialmente legate a scelte che riguardano la vita di tutti i cittadini, quando non vanno nella direzione desiderata, debbano sempre essere lette come attacchi strumentali. Non polemica fine a se stessa ma finalizzata ad approfondire l’analisi della politica locale. Inoltre, con buona pace del sindaco di Bagni di Lucca, ci spiace per lui che pur non aderendo al Pd, ha legittimamente e liberamente ritenuto di avallare le scelte di quel partito. Come del resto per quanto riguarda la posizione assunta dalla altre liste civiche di cui non possiamo che prenderne atto. Questo però non ci sembra che renda più deboli le nostre valutazioni. Per concludere vogliamo porre l’attenzione su di un ultimo aspetto: pur scaturendo questa modifica statutaria da una proposta della giiunta dell’Unione, perché, anche in virtù delle richiamate difficoltà dettate da questa transizione, non si è ritenuto di coinvolgere in un dibattito tutti i consiglieri, ma gli è stato presentato un pacchetto pronto da votare e, aspetto ancor più grave, solamente in prossimità dello scadere dei termini utili? Senza dubbio la maggioranza che amministra l’Unione e che fa parte quasi per intero del solito partito politico (Pd), non si è comportata correttamente con le opposizioni”.

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