All’Isi di Barga storie di shoah con Marcello Buiatti

Un rifugio, una casa segreta, la salvezza dai campi di concentramento. Si salvarono nella chiesa sconsacrata di San Jacopo in Campo Corbolini a Firenze alcune famiglie di ebrei e tra questi Marcello Buiatti. Lui, bambino, era appena rientrato fortunatamentecon il padre e la madre dalla Libia, dalla quale erano fuggiti, e si trovarono al centro delle ricerche dei nazisti. Si nascosero nell’appartamento collegato alla chiesa lui, il padre, italiano, che era già nei partigiani di Giustizia e libertà, e la madre, una ebrea polacca. Ma non erano soli. Con loro, c’era la famiglia Fiandra: ebrei triestini, due figli di 20 anni che, appena poterono, andarono con i partigiani. C’era una zia, polacca, fuggita da un campo di concentramento italiano il giorno prima dell’arrivo dei nazisti che l’avrebbero portata in Germania. Poi Imre Schwed, anche lui ebreo, con il figlio, Riccardo. Tra i bombardamenti aerei, i rastrellamenti, la fame e anche il tifo (il piccolo Buiatti venne salvato grazie alle medicine portate dai soldati della Brigata Ebraica), le famiglie arrivano al momento della Liberazione. Questa la tragica vicenda che il testimone Marcello Buiatti racconterà ai ragazzi dell’Isi di Barga domani (25 gennaio) alle 11 nell’aula magna, alla presenza del sindaco di Barga Marco Bonini, dell’assessore alla cultura Giovanna Stefani, della dirigente scolastica Catia Gonnella e Andrea Giannasi.

L’evento – organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con Isi Barga e Tra le righe libri – rientra nella commemorazione della giornata della memoria che da anni accoglie testimoni dell’orrore nazista e fascista.
Barga rappresenta ormai un punto di riferimento grazie alle esperienze vissute nel 2010 con Fratel Arturo Paoli, giusto tra le Nazioni, che ha aperto la lunga serie di testimonianze dirette portate a città, in occasione della commemorazione della giornata.
Poi la comunità ha accolto Gilberto Salmoni, sopravvissuto a Buchenwald (2011), Piero Terracina sopravvissuto ad Auschwitz (2012), Mirella Stanzione sopravvissuta a Ravensbruck (2013), Daniela Sarfatti e Piera Rossi scampate con le loro famiglie alla razzia nazista (2014).
Nel 2015 Lello Dell’Ariccia, della comunità ebraica di Roma, portò la propria testimonianza sulla sua famiglia distrutta nella Shoah e la sua fortunosa salvezza. Infine nel 2016 ospite di Barga è stato Enrico Modigliani, sempre della comunità ebraica di Roma.
Marcello Buiatti dopo la guerra è diventato professore Ordinario di Genetica presso l’Università di Firenze. Il professor Buiatti è autore di oltre 200 pubblicazioni in gran parte su riviste e in volumi internazionali.
Si occupa da sempre di analisi genetica e molecolare dei processi dinamici della vita (sviluppo ed evoluzione) e della loro modellizzazione matematica. In particolare, attualmente le linee di ricerca prevalenti del suo gruppo vertono su: analisi matematica delle deviazioni dalla stocasticità di sequenze di Dna, effetto di mutazioni nelle zone regolatrici di geni chiave sulla loro espressione e sul fenotipo. I geni studiati sono nelle piante il citocromo e altri geni coinvolti nelle sintesi ormonali, nei primati i geni chiave per lo sviluppo del cervello e nell’uomo geni coinvolti in malattie degenerative come Alzheimer e atassia cerebellare; metodi di analisi degli Ogm e studio della stabilità dei transgeni introdotti in piante; effetti dell’inserimento di geni di origine animale sullo sviluppo delle piante; evoluzione dei genomi e di geni specifici.
Ancora una volta, grazie a questo incontro, Barga dimostra una forte sensibilità e una valida progettualità sui temi della memoria sull’Olocausto e la Shoah.

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