Lidia Ravera ospite a Castelnuovo de ‘La bella estate’

La scrittrice Lidia Ravera sarà ospite della rassegna di Castelnuovo La bella estate venerdì (28 luglio), con Il terzo tempo (Bompiani), un romanzo dedicato all’invecchiare, al trascorrere del tempo, ma anche al rinnovarsi, che Ravera descrive attraverso gli occhi di Costanza, la protagonista che decide, proprio spinta dal tempo che passa, di rivoluzionare la propria vita. L’appuntamento è come di consueto alle 18 alla ex pista di pattinaggio. Dialoga con l’autrice Alba Donati mentre la presentazione è affidata a Fabrizio Diolaiuti.

La trama Come la maggior parte delle tragedie acclarate, la vecchiaia genera innanzi tutto i negazionisti, quelli che la vecchiaia non esiste. Poi ci sono i nostalgici del passato, nelle due varianti lirici o acidi. Costanza non appartiene a nessuna delle tipologie. E’ una studiosa del fenomeno e lo affronta con curiosità sociologica. Non accetta le cose come vengono, oppone continuamente resistenza alla vita, ha bisogno di deviare dalla strada maestra, di imporsi dei cambiamenti, di rilanciare il gioco. Decide così abbandonare la carriera universitaria e di separarsi dal compagno di una vita, Dom, per non rischiare di specchiare in lui la propria decadenza, e viceversa. Ha le idee chiare sul presente e sul futuro, o almeno così sembra. E quando il padre le lascia in eredità un austero ex convento a Civita di Bagnoregio, si lascia prendere da un progetto improvviso e vagamente sconsiderato: radunare in quella casa bella e nuda, incastonata in un luogo simbolico che si sfalda lentamente, i compagni con cui giovanissima ha condiviso il sesso libero e l’impegno politico, per ricreare una casa di riposo alternativa, come una comune, sì, una comune di gente vecchia, una famiglia larga con cui spartire la vecchiaia. È un tentativo di ritorno all’età delle illusioni, al mito della sinistra, un buen retiro al riparo del disordine indefinibile del presente. Gli ospiti gli sceglierà come si sceglie l’equipaggio di una barca. Devono essere pochi, devono essere coraggiosi. Devono essere abili a navigare. Perché quella che hanno davanti è un’avventura di bonaccia e di tempesta. E senza lieto fine.
Ma poi Costanza si sente sommergere lentamente dalla paura di essere di nuovo al centro di qualcosa, proprio adesso che si era abituata all’idea di non essere più al centro di niente, vicina a una stagione di libertà in cui puoi smettere di arrancare dietro alle regole. Messa spalle al muro dall’enormità del progetto che ha intrapreso, sparisce. Diventa un bersaglio mobile, una donna in fuga, girando l’Italia in lungo e in largo per riannodare i suoi fili, con esiti spesso dolorosi, convinta che se rimane in movimento il destino non prenderà la mira. Costanza pensa alla felicità e continua a pensarci. E allora, anche se non la raggiungerà mai sarà in salvo. E così, cercando qualcosa le capiterà di trovare altro…
Un romanzo pieno di vita e di vite, avventato, contraddittorio e vivido come la sua protagonista.
Lidia Ravera è nata a Torino, ha raggiunto la notorietà nel 1976 con il suo romanzo d’esordio Porci con le ali, manifesto di una generazione e longseller con due milioni e mezzo di copie vendute in trent’anni. Ha scritto ventinove opere di narrativa. Le più recenti: Maledetta gioventù, Né giovani né vecchi, In quale nascondiglio del cuore, La festa è finita, Le seduzioni dell’inverno (finalista al Premio Strega 2008), Il dio zitto, La guerra dei figli, A Stromboli, Piangi pure (che è stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Capalbio, il Premio Stresa, il Premio Asti d’Appello, il Premio Pisa e il Premio Fregene) e Gli scaduti. Ha lavorato per il cinema, il teatro, la televisione. Da Piangi pure è stato tratto lo spettacolo teatrale Nuda proprietà, per la regia di Emanuela Giordano, con Lella Costa e Paolo Calabresi.

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