Santi Guerrieri: “Una ispezione al centro di accoglienza della Cri alla base dell’idea dei nuovi mini hub”

“Ispezione del ministero degli interni alla Croce Rossa di Lucca e nessuno ne parla”. Comincia così la nota di Marco Santi Guerrieri, presidente provinciale del Movimento nazionale per la sovranità sezione Lucca, che anticipa quanto appreso e cerca “definitivamente di trovare il bandolo della matassa di quella che è da troppo una vera e propria bomba ad orologeria a cento metri dalle mura della città”.

“Nella logica delle ispezioni ministeriali, come annunciato dal ministro Minniti – racconta Santi Guerrieri – anche a Lucca il 18 luglio scorso in una bella mattinata di sole il campanello della Croce Rossa alle Tagliate ha suonato e una ispettrice del ministero degli interni si è presentata assieme ad una mezza dozzina di colleghi per effettuare un’ispezione. Non so quanta sia stata la sorpresa dei presenti al campo ma di fatto, da voci di corridoio, pare che l’ispezione abbia rilevato tutta una serie di problematiche e/o inadempienze. Da ulteriori indiscrezioni, ovviamente da verificare ma che si palesano da sole, pare- che molti immigrati si siano lamentati con gli ispettori di tutta una serie di lacune fra le quali sovraffollamento, mancanza dell’aria condizionata diurna, servizi igenici insufficienti, pulizia, nessun controllo notturno sulle presenze e tante altre relative a ciò che dovrebbe essere il rispetto alla virgola del capitolato d’appalto come richiesto dalla prefettura. Requisiti quali quelli urbanistici e sanitari e, non ultimi, quelli della sicurezza dentro e fuori la tendopoli, indispensabili per svolgere le attività di accoglienza come richieste nel bando potrebbero essere state messe in discussione. Certo è che la situazione al campo è grave e i primi segni di insofferenza da parte degli ospiti si è già fatta notare in questo ultimo mese”.
“Ma c’è di più – racconta Santi Guerrieri – trascorsi quattro giorni al cancello della tensostruttura della Cri si presenta una giornalista di Rai3 con tanto di cameramen al seguito pronto ad immortalare ‘le bellezze del luogo’. La giornalista non avendo l’autorizzazione della prefettura non è stata fatta entrare ma, fatto singolare, è che la donna continuava ad insistere che di lì a poco sarebbe stata raggiunta dal sindaco Tambellini. Dopo un paio di giorni, una volta messo a lucido il campo, lustrate le tende e lavato anche il pietrisco del piazzale, la giornalista si è nuovamente presentata ed ha potuto effettuare riprese ed interviste come in precedenza richiesto. Mentre circa la presenza del il sindaco Tambellini il condizionale è d’obbligo. L’ispezione ministeriale – continua – sembra aver aperto una profonda ferita nel sistema di accoglienza in quanto, guarda caso e solo dopo la visita degli ispettori ,inisteriali, la prefetta Maria Laura Simonetti, tramite stampa diffonde la notizia di aver intenzione di creare tre mini hub – per cui la cooperativa Odissea pare essere la favorita – anche in previsone di alleggerire la popolazione interna al campo che a luglio scorso oscillava fra le 260 e le 294 presenze”.
“Non è certamente una coincidenza la mossa della prefetta – prosegue Santi Guerrieri – ma attenzione: è di quei giorni la voce del sindaco di Pescaglia Andrea Bonfanti, che per niente rassicurato dalle ispezioni della Asl alla stuttura che ospita otto migranti a Fabbriche di Piegaio, decide di scoperchiare la pentola ed anche il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti lamenta interferenze della prefettura in quanto a Diecimo un privato cittadino, nonostante il parere contrario dell’amministrazione, ha messo a disposizione un edificio sfitto. Diciamocela come ci pare ma la questione sta diventando devastante per la provincia di Lucca, vuoi per i nuovi ingenti arrivi, sia per la fretta di voler dimezzare gli ospiti della Cri che ricordo al 20 di agosto 2015 essere stati 112 e non 220 come in questa prima settimana di agosto, pertanto appare evidente che la Prefettura abbia nuovamente deciso di forzare la mano ecludendo concertazioni con le amministrazioni locali”.
“Tornando alla Croce Rossa italiana del comitato provinciale di Lucca, creata il primo gennaio 2014 e che in data 25 marzo 2015 – come si evince sul sito internet della Provincia di Lucca –  viene iscritta al registro regionale dell’associazionismo di promozione sociale articolazione provinciale di Lucca. Pertanto l’associazione in oggetto è iscritta o, quantomeno, proposta al registro regionale dell’associazionismo di promozione sociale articolazione provinciale di Lucca, nella sezione b; e per il settore di attività prevalente socioanitario. Da quella data la Croce Rossa, rilasciando un’intervista televisiva, annuncia di sospendere i servizi a quattrocento famiglie bisognose (cosa che ancora oggi avviene) per prendersi carico dell’assistenza, sostentamento ed alloggio delle orde di migranti copiosamente giunte a Lucca. Un bel salto di qualità pertanto quello avvenuto nel 2015, che palesemente coincide da quel momento in poi con un costante aumento della popolazione ospitata all’interno della tendopoli”. “A questo punto – conclude – è ovvio che il bilancio 2016 sia un documento fine a se stesso se non preceduto dai due degli anni precedenti ai quali è strettamente correlato. Pertanto, non fosse altro per fare onore alla trasparenza tanto vantata dal presidente della Cri lucchese Enzo Fasano, sarebbe significativo mantenere definitivamente fede agli impegni presi in primavera a mezzo stampa e pubblicare le note di bilancio 2014 e 2015”.

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