Pd verso il congresso: Bonturi papabile segretario

C’è fermento in casa Pd: in questi giorni è tutto un via vai di incontri e di telefonate per sondare i terreni, ricucire piccoli e grandi strappi e trovare il punto di equilibrio che assicuri all’esperienza di governo del Tambellini bis una segreteria comunale compatta. Si cerca una candidatura unitaria, per evitare contrapposizioni alle consultazioni del congresso che eleggerà l’uomo – o la donna – che guiderà il partito a livello comunale dopo l’esperienza del commissariamento Bruzzesi. E andrà trovata entro lunedì (2 ottobre), data ultima per far pervenire le candidature, unite alle firme necessarie, alla sede del Pd territoriale.

I movimenti sono tutti tesi a individuare una persona capace di mettere d’accordo le diverse anime del partito, fedele al progetto di governo che, con soli 361 voti di scarto, ha consegnato per un nuovo mandato il Comune capoluogo ad Alessandro Tambellini. La scelta potrebbe ricadere sul capogruppo in consiglio comunale Renato Bonturi, che avrebbe dalla sua capacità di mediazione e di ascolto; sebbene non ‘renziano della prima ora’, Bonturi nel tempo ha dimostrato apertura verso le posizioni maggioritarie interne al Pd e sarebbe quindi garante di equilibrio ed elasticità. Il suo ruolo di consigliere comunale, da statuto, è compatibile con la carica di segretario comunale del partito; la valutazione quindi, al netto di regolamenti interni, si sposta tutta sul piano dell’opportunità politica. Il partito, infatti, potrà scegliere una guida interna all’amministrazione comunale – come sarebbe, in caso, Renato Bonturi – o cercare di convergere sul nome di una persona priva di incarichi istituzionali ma al tempo stesso vicina al sindaco, come, per esempio, Alberto Bertolaccini. Qualche frattura, però, dovrà essere ricomposta, e in fretta: l’archiviazione del ‘caso’ Remaschi-Pagliaro nella direzione territoriale dello scorso 18 settembre non è stata digerita dalla parte minoritaria del partito, che con un documento presentato da Cecilia Carmassi in quella sede ha voluto mettere in discussione il metodo adottato per arrivare al pronunciamento. Un tentativo di prendere le distanze da una linea sentita come troppo morbida e di spostare l’attenzione sui regolamenti, sebbene fosse chiaro fin da principio che non avrebbe avuto i numeri necessari per essere approvato. La direzione infatti, a forte maggioranza ‘renziana’, ha assolto 30 a 3 l’assessore regionale e il consigliere comunale dall’accusa di aver sostenuto, in campagna elettorale, il candidato sindaco di centrodestra Remo Santini. Tuttavia i contenuti del documento, sottoscritto anche dai consiglieri comunali Francesca Pierotti e Gianni Giannini, non sono stati digeriti e stanno creando le prime grane all’amministrazione Tambellini. Il consigliere Lucio Pagliaro, infatti, ha votato scheda bianca per la presidenza della commissione urbanistica, ostacolando di fatto l’elezione di Francesca Pierotti; stessa linea nei confronti di Gianni Giannini, designato per la vicepresidenza della commissione lavori pubblici, per la quale anche oggi (29 settembre) è stata fumata nera, con 7 schede bianche. Parola d’ordine nel partito, a più livelli, è comunque ‘responsabilità’. Anzitutto, nei confronti del Comune capoluogo, che avrà bisogno di ampia unità d’intenti per essere all’altezza delle partite che i prossimi 5 anni presenteranno – dall’avvio dei cantieri per gli assi viari alla riqualificazione dei ‘quartieri social’ – e nei confronti di una base di elettorato da consolidare, ritrovare, allargare. Interessante sarà quindi anche capire con quale ratio il nuovo segretario comunale formerà la sua squadra e quante persone di area non ‘renziana’ ne faranno parte. Anche i circoli andranno a rinnovare la figura del segretario ma avranno tempo fino al giorno stesso d’apertura del congresso (12 ottobre) per individuare le candidature. Non rimane quindi che attendere il 22 di ottobre – giorno di chiusura del congresso – perché la nuova geografia del Pd comunale sia completa, con o senza colpi di scena.

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