Petrini: “Stati generali e sinergie per il rilancio della cultura cittadina”

“Sui grandi eventi, in particolare su quello che è stato oggetto di polemiche anche vivaci relativo all’avvento dei Rolling Stones, l’assessore Stefano Ragghianti ha espresso un giudizio sostanzialmente positivo ma, a conclusione del suo intervento, mi pare abbia posto dei paletti ben precisi che condivido. In estrema sintesi, in questo, come del resto in tutti i casi, il pur legittimo interesse privato non può mai collidere con l’interesse pubblico”. Sono parole con le quali Francesco Petrini, componente del Consiglio direttivo della Consulta della cultura e presidente dell’associazione Custodi della Città per gli Stati Generai sulla cultura entra nel dibattito aperto dalle riflessioni dell’assessore Ragghianti all’indomani del mega concerto sugli spalti.

“Intanto una premessa – esordisce Petrini -: ho conosciuto l’assessore al consiglio direttivo della Consulta della cultura che ha preceduto l’assemblea del 4 ottobre scorso e l’ho di nuovo incontrato a una riunione pubblica organizzata nell’ambito di LuBeC 2017 e dedicata alla consulta, questa poco conosciuta, carenza di comunicazione, ma attiva istituzione approvata dal Consiglio comunale nel settembre 2016. Ho avuto l’impressione di aver davanti una persona che sa ascoltare, dote rara assai. Ora lo misureremo, come si suol dire, nei fatti. Ma, come dicevo all’inizio, il dottor Ragghianti si è anche espresso pubblicamente invitando a discutere su un’idea di città.  Sull’idea di città – prosegue – parlerei, come ha fatto di recente il Sindaco, di ‘Città diffusa’ comprendente oltre allo stupendo centro storico anche le storiche Sei Miglia da qualificare e valorizzare – condivido l’accento posto su un ‘modello-Lucca’ che si è definito nel tempo – la città stratificata – assumendo una sua originale, dire unica, connotazione. Interessante la definizione fatta di bene culturale come sintesi di bene materiale e immateriale. Voglio qui rendere noto come un’idea di città, necessariamente più dettagliata ma non in contraddizione con quella espressa a grandi linee dall’assessore, abbia ispirato un progetto nato dapprima all’interno dell’associazione dei Custodi della Città nel settembre 2016 e poi fatto proprio da molte associazioni culturali aderenti alla Consulta. Parlo del progetto discusso e approvato in ben tre assemblee della Consulta della Cultura (maggio, giugno e ottobre del corrente anno) sugli Stati generali della cultura. Si è definito un percorso che ci porterà auspicabilmente ad organizzare, nella tarda primavera dell’anno prossimo, alcune giornate – gli Stati Generali appunto – e che vedrà 9 gruppi di studio già costituiti operare su argomenti di estrema rilevanza, due dei quali sono stati condivisi dall’Assessore nel suo intervento: mi riferisco all’istituzione di un sistema museale, aggiungo avente come perno il costituendo Museo della Città in Palazzo Guinigi, e di un sistema di biblioteche e archivi. Si lavorerà con le risorse che il mondo della cultura cittadino ci offre e che , a mio avviso, non sono poche per arrivare a proposte concrete da presentare all’amministrazione e alla cittadinanza su diversi temi oltre ai due citati, ne cito alcuni: la messa a punto di un’offerta turistica all’altezza di Lucca; l’ipotesi di raccordo e incentivazione delle variegate e interessanti esperienze e iniziative che cercano di proseguire la grande tradizione di ‘Lucca città della musica’; il riconoscimento quali beni culturali dei monumenti di archeologia industriale presenti soprattutto lungo il Pubblico Condotto; il contemporaneo e l’innovazione in ambito culturale, etc. Programma ambizioso che ci vedrà all’opera insieme all’amministrazione – e non penso solo all’assessorato alla cultura ma anche all’urbanistica visto che la definizione del piano operativo interesserà aspetti culturali rilevanti – perché se vogliamo, come scrive ancora l’assessore Ragghianti, conservare e valorizzare la nostra storia e le nostre tradizioni, la nostra identità insomma, non possiamo che agire in sinergia: espressioni della società civile, della democrazia diretta quali sono le associazioni culturali ed istituzioni cittadine espressione della democrazia rappresentativa per realizzare quella democrazia partecipativa che lo stesso statuto del nostro Comune auspica. Tutto pro bono civitatis”.

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