Cittadinanza simbolica per i figli di immigrati – Foto foto

Si è celebrata oggi (20 novembre) la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In questa ricorrenza così significativa e quanto mai attuale, date le notizie che giungono quasi quotidianamente di bambini morti in mare nel tentativo di raggiungere le coste italiane, il Comune da qualche anno ha voluto istituire un riconoscimento simbolico per quei ragazzi che, pur non essendo di origine italiana, sono nati o vivono a Lucca. A questi giovani infatti è stata concessa la cittadinanza simbolica. Un atto che, nelle speranze del sindaco Alessandro Tambellini, dovrebbe lanciare un messaggio anche alla politica nazionale per approvare in tempi rapidi il tanto discusso uus soli.

La sala del Consiglio comunale di Palazzo Santini ha così aperto le proprie porte a giovani provenienti da ogni parte del mondo: dallo Sri Lanka, alla Romania, per passare dai paesi dell’Asia, del Sud America e del Nord Africa. Ad accogliere i bambini e le bambine sono stati, oltre al sindaco Tambellini, anche gli assessori Vietina, Del Chiaro e Mammini, il presidente del consiglio comunale Battistini, i consiglieri Bianucci e Bonturi, l’arcivescovo di Lucca monsignor Italo Castellani e la presidente della sezione lucchese dell’Unicef Silvana Miraglia.
“Speriamo che questa sia l’ultima volta che concediamo la cittadinanza simbolica – ha detto il sindaco Tambellini aprendo la cerimonia – e che il prossimo anno ci ritroveremo qui per darvi quella vera. Coloro che sono nati nel nostro paese sono di fatto cittadini italiani: fanno parte della nostra comunità e contribuiscono in maniera significativa alla sua crescita. Per questo, hanno diritti di essere italiani. Speriamo che questo atto simbolico di inclusione sia anche di stimolo per il nostro parlamento”.
“Abbiamo iniziato questo percorso qualche anno fa grazie alla grande sensibilità del consigliere comunale Alessandro Bertolucci che purtroppo è scomparso – conclude il sindaco – È un percorso a volte difficile ma facciamo tutti parte della storia di questa comunità e per questo ci auguriamo di poter creare dei legami. Vi faccio perciò il mio augurio di benvenuto e di buona permanenza in mezzo a noi”.
“Con questa cerimonia abbiamo voluto aprire una fase nuova della vita della nostra città – commenta l’assessora Ilaria Vietina -. È molto importante trovarci in questa sala simbolo della comunità e dei suoi valori. Valori che vanno oltre ogni tempo e ogni barriera. Vogliamo che non ci siano più bambini italiani e bambini stranieri, se per straniero si intende estraneo ed escluso. Dobbiamo invece ribadire con forza il diritto di ogni bambino all’inclusione e all’ascolto, così come sancito dalle convenzioni dell’Onu. Anche per questo motivo abbiamo voluto realizzare il Consiglio dei ragazzi e delle ragazze: per dare voce anche ai più giovani e capire cosa loro si aspettano dalla città”.
Particolarmente emozionata l’assessora Lucia Del Chiaro: “Per me è una gioia essere qui oggi. Facciamo tutti parte della stessa comunità, indipendentemente dal percorso che ci ha fatto arrivare fin qui. È bello vedere come tante persone che vengono da un altro paese tengano a veder riconosciuta la loro appartenenza alla comunità. Benvenuti a casa vostra dunque e grazie per rendere ogni giorno la nostra città ancora più bella e ricca”.
“Ogni anno in Italia arrivano più di 800 mila bambini – ha detto la presidente dell’Unicef di Lucca Silvana Miraglia -. Questi giovani hanno diritto alla cittadinanza: hanno vissuto qui per la maggior parte della loro vita, fanno parte della nostra società. Non può esserci discriminazione nei loro confronti. Inoltre, concedere la cittadinanza significherebbe rafforzare il loro spirito di appartenenza, rendendo la nostra società ancora migliore”.
La cerimonia si è poi conclusa con la consegna ai tanti ragazzi che con le loro famiglie hanno riempito la sala del consiglio comunale, degli attestati di cittadinanza onoraria e di una coccarda tricolore.

Luca Dal Poggetto

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