Da Lenzi (Idv) un appello al ministro Giannini: “Impedisca la revisione della Costituzione”

Disegno di legge per la revisione della Costituzione, interviene il consigliere comunale dell’Italia dei Valori, Roberto Lenzi che si “appella” al ministro Stefania Giannini: “Ho apprezzato – dice –  la definizione di “inconsueto” con la quale il 31 marzo il ministro e segretario di Scelta Civica, Stefania Giannini, ha commentato – su Radio Città Futura – il fatto che fosse il governo a farsi promotore di un disegno di legge di revisione della Costituzione, e ciò non fosse altro perché tale commento pare aprire un qualche spiraglio in quello che sembrerebbe un granitico appoggio a tale iniziativa da parte della maggioranza che sorregge l’attuale governo”.

“Colgo pertanto l’occasione – commenta Lenzi – per segnalare al ministro e segretario di Scelta Civica, nonché nostra concittadina, alcuni ulteriori spunti critici nei confronti di tale iniziativa legislativa. Innanzitutto, ricordo il più volte dibattuto – ma ultimamente, sembra, dimenticato – tema dei limiti alla revisione della Costituzione di cui all’articolo 138 Costituzione e, in particolare, il divieto di mutare la Costituzione nel suo complesso e l’obbligo di rispettare i principi essenziali del tipo di Stato quale risulta dall’attuale ordinamento; problematica oltremodo aggravata dal fatto che il parlamento cui il governo in carica pretende di sottoporre il proprio progetto di revisione costituzionale è un Parlamento eletto sulla base di una legge dichiarata esplicitamente incostituzionale, sia perché composto da cosiddetti nominati (non avendo potuto gli elettori esprimere “preferenze”), sia e soprattutto perché si tratta di un parlamento un ramo del quale (la Camera) è composto da gruppi parlamentari la cui forza numerica trae origine da un premio di maggioranza dichiarato – appunto – incostituzionale, con l’ulteriore conseguenza che forze politiche che hanno ricevuto una percentuale di voti elettorali nettamente inferiore ai 2/3 del totale potrebbero invece raggiungere quei 2/3 dei voti parlamentari necessari per approvare la revisione della Costituzione e, nel contempo, privare i cittadini della possibilità di esprimersi mediante referendum su tale revisione”.
“Nel merito – chiude Lenzi – mi chiedo poi con quale coerenza si possa, da un lato, parlare e lamentare l’esistenza di una vera e propria giungla normativa che attanaglia l’Italia (scaturente da un’ipertrofica produzione legislativa), dall’altro, giustificare l’abolizione del Senato con la necessità di sveltire (sic!) il processo legislativo. In conclusione, rivolgo un appello al ministro e segretario di Scelta Civica, nonché nostra concittadina, Stefania Giannini, affinché vada oltre quanto dichiarato a Radio Città Futura e si faccia portavoce, all’interno dell’attuale maggioranza, delle plurime criticità insite nella succitata iniziativa legislativa dell’attuale governo”. 

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