So&Co, dura replica a Zanni: “Ci occupiamo di accoglienza migranti per tutto il territorio dal 2011, su D33 gravi illazioni”

Dura replica e minaccia di querela per diffamazione al candidato sindaco di Viareggio Giulio Zanni per l’attacco frontale alla So & Co nell’intervento contro l’altro candidato Giorgio Del Ghingaro: “In merito all’attacco strumentale uscito su alcuni organi di stampa – dice la So&Co – vorremmo, anzitutto, sottolineare come non ci interessi in alcun modo prender parte alla bagarre politica della campagna elettorale. Entrando, piuttosto, nel cuore della questione in oggetto, ribadiamo che il consorzio So.&Co. ha gestito, a partire dal 2011, i progetti di accoglienza umanitaria per la cosiddetta Emergenza Nord Africa tramite il raccordo con la Protezione Civile a livello provinciale (e non solo per il Comune di Capannori) e che questi, tutti, sono stati interamente finanziati dal ministero degli interni – e non dalle amministrazioni locali – il quale, attraverso la prefettura si è occupato di gestire la collocazione assistenziale dei migranti”.

“Ci siamo adoperati – spiega So&Co – nell’accoglienza dei profughi non solo a Capannori, bensì nell’intera provincia di Lucca e in particolare per il Comune di Villa Basilica (struttura parrocchiale di Boveglio), per il Comune di Molazzana (casa di accoglienza di Molazzana), per il Comune di Porcari (appartamento di Porcari), per il Comune di Fabbriche di Vallico (casa vacanze Serena) e per la Croce Verde di Lucca (casa accoglienza della Croce Verde). Ogni centesimo speso è stato rendicontato al ministero, che solo dopo attenta verifica ha deliberato il rimborso. L’investitura che abbiamo avuto deriva dal riconoscimento delle competenze maturate negli anni precedenti gestendo progetti simili di accoglienza nella Piana ed in Versilia. Tutto questo ci ha permesso di accogliere fino a 74 persone accreditandoci nel territorio provinciale fra i soggetti gestori più rilevanti in questo settore. 74 persone, profughi, richiedenti asilo politico, accolte secondo le procedure della Convenzione di Ginevra, ratificata dall’Italia. Procedura che abbiamo rispettato nei minimi particolari e che ha permesso a coloro che avevano diritto all’asilo politico di inserirsi nel contesto socioeconomico lucchese in piena autonomia, senza gravare ulteriormente sulla finanza pubblica, neppure su quella ministeriale”.
“In merito alla società D33 – chiude la replica –  non capiamo assolutamente le illazioni avanzate. La società valuterà se esistano i presupposti per denunciare il soggetto per diffamazione”.

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